Published on Maggio 13th, 2023 | by Massimo Campi
0Quadrifoglio verde: il simbolo della vittoria Alfa Romeo
“Trovare un quadrifoglio è un simbolo di fortuna, ed allora dipingo un quadrifoglio verde sulla mia macchina da corsa” è quello che pensa Ugo Sivocci quando scopre che la sua Alfa Romeo RL deve correre con il numero 17 alla Targa Florio del 1923.
La gara siciliana è una delle più note competizioni dell’epoca e la Squadra Corse Alfa Romeo si presenta al via con quattro vetture appositamente preparate da Giuseppe Merosi. Al volante si sono i quattro assi del Portello ovvero Antonio Ascari, Enzo Ferrari, Giulio Masetti e Ugo Sivocci. Le vetture milanesi sono le favorite e la vittoria sembra essere solo una faccenda tra i quattro assi dell’Alfa Romeo. Tra loro c’è Ugo Sivocci che inizia la sua carriera come meccanico alla De Vecchi & C per poi iniziare a correre proprio alla Targa Florio nel 1913. Nel 1919 passò alla C.N.M. ed è grazie a lui che Enzo Ferrari viene assunto nella fabbrica milanese dove corre in coppia alla Targa Florio. Sempre grazie a Sivocci il futuro Drake viene assunto all’Alfa Romeo.
Ugo Sivocci è un pilota esperto e veloce, ma spesso non è baciato dalla fortuna ed è considerato l’eterno secondo. Sulla sua Alfa Romeo RL Targa Florio campeggia il numero 13, ed allora Sivocci per scacciare la sfortuna, fa dipingere sulla calandra della vettura un quadrato bianco in cui campeggia un quadrifoglio verde.
Le Alfa Romeo dominano la gara e la vittoria sembra una faccenda privata tra Ascari e Sivocci, seguito dalla Steyr VI Klausen Sport di Minoia.Ascari è in testa ma a 200 dall’arrivo si spegne il motore della sua RL. Il suo vantaggio, però, era tale che i meccanici arrivano in tempo per far ripartire il motore e, nell’euforia, salirono tutti a bordo per tagliare il traguardo, subendo la squalifica. A questo punto, Ascari fece ritorno al punto dove si era fermata la sua automobile per ripercorrere da solo quella parte di tracciato. Intanto arriva Sivocci che taglia il traguardo da vincitore mentre Ascari è classificato solo secondo. Per l’Alfa Romeo è la prima vittoria assoluta internazionale ed Ugo Sivocci diventa il simbolo de successo della fabbrica del Portello.
Ma la fortuna assiste solo pochi mesi il pilota salernitano che perde la vita l’8 settembre 1923 a Monza durante le prove del 1º Gran Premio d’Europa. Sivocci deve prendere parte alla gara con l’Alfa Romeo P1 n. 17 ma quella volta la vettura è priva del quadrifoglio a causa di complicazioni nella messa a punto che avevano impedito la verniciatura della carrozzeria.
La coincidenza suscita un forte impressione tra gli addetti ai lavori delle corse e da allora, per ragioni scaramantiche, il numero di gara 17 non fu più assegnato alle auto da corsa italiane e, pur in assenza di disposizioni ufficiali, dalla stagione 1924 la carrozzeria delle Alfa Romeo da competizione venne decorata con il quadrifoglio verde; in memoria di Sivocci, il quadrato bianco fu sostituito da un triangolo, a significarne l’assenza.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la rinascita dell’Alfa Romeo, il quadrifoglio verde diventa il simbolo delle vetture sportive della casa milanese comparendo per la prima volta sulla fiancata della “Giulia TI Super” del 1963, anche detta “Giulia Quadrifoglio“.
Immagini © Massimo Campi – Alfa Romeo