Published on Aprile 24th, 2023 | by Massimo Campi
0Giulia TI Super: l’Alfa Romeo per le competizioni Turismo
Il 24 aprile 1963 viene presentata la nuova Alfa Romeo Giulia TI Super
Le competizioni con le vetture Turismo diventano sempre più popolari all’inizio degli anni sessanta con la Ford che stringe un accordo con la Lotus e presenta al Salone di Londra 1962 la Ford Cortina Lotus, una apparente berlina di famiglia su sui era stato montato il motore Ford bialbero impiegato nelle competizioni. La Ford Cortina viene subito impiegata nella competizioni e la direzione dell’Alfa Romeo non rimane indifferente alle prestazioni della berlina inglese. Ben presto si corre ai ripari e la direzione della casa italiana decide di realizzare una versione della Giulia alleggerita per potere competere nella categoria Turismo Internazionale. La vettura nella versione “Tipo 105.16” della berlina viene realizzata nella fabbrica milanese del Portello e prenderà il nome di Giulia TI Super rinominata anche Giulia Quadrifoglio per richiamare l’immagine sportiva del marchio Alfa Romeo. La sigla TI è l’acronimo di “Turismo Internazionale” e la berlina viene omologata per le competizioni ma anche per la normale circolazione.
L’Alfa Romeo Giulia TI Super viene mostrata in anteprima alla stampa il 24 aprile 1963, a un gruppo di giornalisti italiani ed esteri, invitati a visitare la nuova fabbrica di Arese dove era stata trasferita la prima linea di produzione della Giulia.
La TI Super era il prodotto della tecnologia produttiva della fabbrica lombarda unita ad una preparazione ed una serie di alleggerimenti affidati alla Carrozzeria Touring che sostituisce una serie di particolari con alcuni più leggeri ed elimina quelli superflui ad una macchina destinata alle competizioni. Le portiere ed il cofano motore sono in alluminio ed il cruscotto è quello della Giulia SS più leggero rispetto alla berlina, le vetrature laterali posteriori e il lunotto posteriore sono sostituiti da lastre di plexiglass fisse.
Per diminuire ulteriormente il peso, vengono eliminati i proiettori centrali, l’impianto di riscaldamento e altri piccoli particolari come i braccioli e il cassetto del vano porta guanti, ed il sedile anteriore a panchetta è sostituito con due spartani e avvolgenti sedili anteriori. al posto dei classichi cerchi in lamiera stampata ci sono i cerchioni in elektron prodotti dalla Campagnolo, mentre i paraurti e il sedile posteriore vengono lasciati per l’omologazione, ma potevano essere facilmente asportati prima dell’impiego in gara.
I lavori più importanti riguardano la meccanica con la sostituzione del propulsore standard con il quattro cilindri Tipo AR00516, che equipaggia la Giulia Sprint Speciale. Rivisto completamente l’impianto frenante con l’adozioni di 4 dischi e pinze Dunlop al posto dei freni a tamburo mentre le sospensioni adottano una regolazione più sportiva. Le modifiche all’interno dell’abitacolo comprendono anche il volante a tre razze, la leva dal cambio al pavimento al posto di quella al volante e le cinture di sicurezza anteriori a due punti d’attacco. Per sottolineare la vocazione sportiva della Giulia TI Super sulle fiancate appare il quadrifoglio verde, segno distintivo del Reparto Corse Alfa Romeo.
Ai giornalisti ed ai piloti presenti vengono esposti tre modelli: uno bianco, uno rosso ed uno grigio fumo di Londra parere sulla colorazione da mandare in produzione. Alla fine vince il bianco contro il rosso, un colore abusato per le vetture da corsa italiane, mentre il grigio è considerato buono solo per una vettura di serie e non per una sportiva. La Giulia TI Super viene messa in vendita al prezzo di 2.525.000 lire, un costo superiore del 60% rispetto alla berlina di serie ed in totale vengono prodotte 501 esemplari tra il 1963 ed il 1964, lo stretto necessario per conseguire la necessaria omologazione da parte della Federazione Internazionale per le competizioni.
La Giulia TI Super viene portata in gara da alcuni piloti e squadre corse private come la Scuderia Sant’Ambroeus ed il Jolly Club ed assistite indirettamente dall’Alfa Romeo che forniva consulenza tecnica per la messa a punto e pezzi di ricambio, attraverso i responsabili del reparto collaudo Bruno Bonini e Guido Moroni. Dal bialbero Alfa Romeo si riescono ad ottenere potenze di circa 140 cv e tra i migliori preparatori ci sono Piero Facetti, Samuele Baggioli, Almo Bosato e Virgilio Conrero.
Nei due anni di corse, ma soprattutto nel 1964, la Giulia TI Super ha colto molte vittorie su pista e strada dopo iniziali problemi di omologazione nella categoria Turismo, essendo inizialmente solo omologata come Granturismo.
Al volante della berlina sportiva italiana hanno colto vittorie valenti piloti come Arnaldo Cavallari, Giancarlo Baghetti, Andrea De Adamich, Ignazio Giunti, Nino Vaccarella. Tra i successi c’è anche quella di classe al Tour de France 1963 con Masoero-Maurin che si aggiudica la categoria fino a due litri ma conquistano anche il 5° assoluto battagliando contro avversari come Ferrari e Jaguar con vetture granturismo molto più potenti delle piccole Giulia.
La storia sportiva della Giulia TI Super dura solo due anni, poi viene sostituita dalla nuova GTA dal 1965. Dei 501 esemplari sono sopravvissuti solo una cinquantina di esemplari circa di Alfa Romeo Giulia TI Super. Un esemplare bianco è esposto al Museo Storico Alfa Romeo, mentre l’esemplare rosso risulta di proprietà di un collezionista argentino e l’esemplare grigio è custodito al Museo Fratelli Cozzi di Legnano.
Immagini ©Massimo Campi