Formula 1

Published on Aprile 3rd, 2023 | by Massimo Campi

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Honda 1988: dalla Williams alla McLaren

 

Dopo avere conquistato il titolo mondiale 1987 con la Williams la Honda fornisce i motori alla McLaren per il 1988.

Vincere il titolo mondiale di Formula 1 è sempre stato un sogno tanto rincorso dai giapponesi della Honda che hanno iniziato a correre in Formula 1 sin dagli anni sessanta. Tanti sforzi come costruttore, qualche successo con John Surtees, infine il dramma di Jo Schlesser al GP di Francia 1968, hanno fatto finire l’avventura del sol levante come costruttore di monoposto da competizione.

Per diversi anni non si è più sentito parlare della Honda nelle corse, fino a quando è iniziato un nuovo impegno come motorista nella Formula 2 all’inizio degli anni ’80 con un nuovo sei cilindri, una unità all’avanguardia che ha fatto di colpo invecchiare tutti gli altri propulsori. La Formula 2 diventa sempre più costosa e la FIA decide di sostituire il campionato cadetto con la nuova Formula 3000 dal 1984 che impiegherà il V8 Cosworth come propulsore.

La Honda segue l’esempio di altri costruttori prima di lei e sfruttando i progressi della suo V6 di 2 litri realizza il nuovo V6 sovralimentato di 1,5 litri che debutta nel 1983 sulla Spirit ed in seguito sulla Williams. Honda RA163E ha rappresentato il ritorno della casa di Tokyo nella massima formula, ma la prima serie del V6 a 80° si rivela una unità molto fragile con un rapporto alesaggio/corsa molto esasperato. Ben presto Nabuhiko Kawamoto, il capo del settore ricerca e sviluppo, affida la progettazione di un nuovo motore ad un pool di ingegneri capeggiato da Mamoru Haji che realizza la nuova unità RA165E che debutta nel 1985 sulla Williams FW10. I frutti di tanto impegno arrivano nel 1986 con la nuova William FW11 che conquista il Campionato Mondiale Costruttori grazie alla vittorie di Nelson Piquet e Nigell Mansell, ma perde il titolo piloti che va alla McLaren di Alain Prost che approfitta delle lotte interne ai due piloti della Williams.

Nel 1986 c’è anche il dramma di Frank Williams che rimane tetraplegico dopo una uscita di strada mentre era al volante di una vettura di serie sulla strada che porta alla pista del Paul Ricard.

Per la Stagione 1987 la Williams è sempre il team da battere con la nuova FW11B anche se i suoi due piloti continuano a farsi la guerra tra loro fino a quando Nigell Mansell esce malamente di strada durante le prove alla penultima gara a Suzuka lasciando libera la strada al rivale Nelson Piquet che vince il suo terzo titolo mondiale mentre la Williams-Honda conquista nuovamente il titolo costruttori.

Ad agosto del 1987 però l’idillio tra i giapponesi e la squadra di Didcot è già finito. Mentre la Formula 1 sta provando ad Imola le monoposto in preparazione al GP d’Italia a Monza, la Honda annuncia la fine del rapporto con la Williams. Per il 1988 i potenti V6 giapponesi saranno fornito alla McLaren ed alla Lotus.

I giapponesi hanno scelto di sostenere soprattutto i due miglioro piloti brasiliani del momento: Ayrton Senna e Nelson Piquet. Per la stagione 1988, il primo, la nuova stella del mondiale, dalla Lotus finisce alla McLaren di Ron Dennis facendo coppia con Alain Prost, mentre Piquet dalla Williams viene dirottato alla Lotus al posto del pilota di San Paolo dove va a fare coppia con il giapponese di Satoru Nakajima.

L’accoppiata Senna-Prost sarà la più forte di tutta la stagione 1988, mentre la Lotus è stata preferita alla Williams per avere dato il sedile al pilota giapponese, che non è proprio un fulmine in pista ed è stato rifiutato da Frank Williams. La Honda per liberarsi dal contratto con la squadra inglese si impegna a pagare la fornitura del motori aspirati Judd alla Williams per il 1988, oltre ad una considerevole penale.

I giapponesi si erano innamorati dei due piloti brasiliani, mentre Nigell Mansell, nonostante sia stato sempre più veloce di Piquet non era così costante. Il Leone di Inghilterra ha anche vinto più gare del brasiliano nel 1987, ma ha anche avuto incidenti ed uscite di strada che hanno compromesso il risultato finale, mentre il brasiliano, più esperto, ha saputo conquistare il titolo mondiale nonostante le maggiori attenzioni di Frank Williams e Patrick Head verso l’inglese.

La stagione 1988 si apre il 4 aprile in Brasile con la due McLaren-Honda di Prost e Senna che fanno subito il vuoto. La MP4/4 progettata da Gordon Murray e Steve Nichols è irraggiungibile per tutti gli avversari e domina la stagione conquistando 15 vittorie su 16 gran premi. Unica gara dove uno dei due piloti non è salito sul gradino più alto del podio è il GP d’Italia, con Ayrton Senna, nettamente al comando, che urta durante il doppiaggio la Williams di Jean Louise Schlesser finendo fuori strada. Il brasiliano conquista il suo primo mondiale con Prost alle sue spalle, dimostrando che la scelta dei giapponesi è stata quella giusta, mentre alla Williams, Mansell ed il nuovo arrivo Riccardo Patrese non possono competere contro la potenza dei motori turbo con il loro Judd aspirato.

Immagini © Massimo campi – Raul Zacchè/Actualfoto

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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