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Published on Marzo 16th, 2023 | by Massimo Campi

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Sebring, terra di conquista per i colori italiani

 

Una pista, ricavata da un aeroporto, come tante altre al mondo, ma Sebring è un tracciato particolare, dove i colori italiani hanno spesso fatto la differenza e conquistato vittorie. Parliamo di macchine, ma anche di piloti, che spesso hanno vinto sul tracciato della Florida. Anche in tempi recenti, quando le vetture italiane non correvano più nelle gare di durata, ma i piloti sono saliti sul gradino più alto del podio.

Il Campionato Mondiale inizia nel 1953, proprio con l’appuntamento sul tracciato della Florida, e già l’anno successivo sono Stirling Moss e Bill Lloyd che salgono sul gradino più alto del podio con la loro piccola Osca MT4. È la vittoria più famosa per la biposto di due litri realizzata dai Fratelli Maserati a Modena. Nel 1956 inizia la leggenda della Ferrari che sul tracciato americano conquista ben 12 vittorie assolute e 37 di classe, successi conquistati sul tracciato tra i più iconici e tecnicamente impegnativi al mondo.

Il primo successo del 1956 venne firmato dalla 860 Monza guidata da Juan Manuel Fangio ed Eugenio Castellotti. In seguito tra il 1961 e il 1964 le vetture di Maranello hanno conquistato quattro trionfi alla 12 Ore di Sebring, la prima vittoria è della 250 TRI/61 di Phil Hill, in coppia con Olivier Gendebien, con il pilota americano che otteneva così il terzo successo di fila al volante delle Rosse. L’ultima vittoria anni sessanta fu conquistata dalla 330P di Mike Parkes e Umberto Maglioli. Tra i piloti italiani che vincono con la Ferrari, oltre a Castellotti e Maglioli c’è anche Ludovico Scarfiotti. Ma non solo il cavallino trionfa a Sebring, anche il Tridente, ovvero la rivale Maserati che vince l’edizione 1957 con Fangio e Berha. Nel 1969 debuttava la Ferrari 312 P, che a Sebring ottenne la pole position con Mario Andretti, il quale insieme al compagno Chris Amon concluse in seconda posizione la gara. la grande novità per l’edizione 1970 è il “rolling start”, la partenza lanciata, testata per la prima volta alla 12 Ore vinta dallo stesso Andretti, Ignazio Giunti e Nino Vaccarella, al volante della Ferrari 512S che passò sotto la bandiera a scacchi con 23 secondi di margine sulla Porsche 908/2 di Revson e McQueen. Il 1972 fu la stagione del dominio della 312 PB nel Campionato del mondo marche. Andretti e Ickx festeggiarono sia a Sebring, a Daytona e a Watkins Glen.

Per ritrovare il tricolore sul gradino più alto del podio bisogna fare un bel salto temporale di oltre due  decenni ed è nel 1995 con la Ferrari 333SP che conquista la 12 Ore con Velez/Evans/van de Poele. La barchetta clienti del cavallino è grande protagonista in Florida e nel 1997 è di nuovo prima con Evan/Velz/Dalmas/Johansson, per poi ripetersi nel 1998 con Gianpiero Moretti, Mauro Baldi e Didier Theys coronando il sogno di “mister MOMO”.

Per le vetture non c’è più gloria, ma i piloti di scuola italiana continuano a tenere alto il tricolore. Emanuele Pirro è uno degli alfieri dell’armata Audi, la sua prima vittoria è nel 2000 con la R8, e la seconda è nel 2007 con la R10Tdi. Michele Alboreto ha conquistato il suo ultimo successo proprio a Sebring 2001 con la R8, poche settimane prima del drammatico incidente in Germania. Il vero mattatore è però Dindo Capello, la sua prima vittoria è stata proprio quella in coppia con Alboreto nel 2001, poi è risalito sul gradino più alto del podio nel 2002 con Christian Pescatori, per poi continuare nel 2006, 2009 e 2012.

Immagini Massimo Campi – Ferrari press

 

 

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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