Storia

Published on Dicembre 13th, 2022 | by Massimo Campi

0

Deltawing una ala per Le Mans 2012

 

Una strana vettura, come una ala a delta, debutta alla 24 Ore di le Mans 2012. Figlia di una idea strana che era destinata alla Indycar. Un progetto innovativo nato dalla mente di  Ben Bowlby, un ingegnere designer che propone una idea rivoluzionaria di vettura quando l’associazione IndyCar era alla ricerca di un telaio avanzato per le loro auto di nuova generazione.

L’dea è quella di una macchina a forma di triangolo, come una ala a delta da caccia aeronautico, senza ali anteriori o posteriori o dispositivi aerodinamici ma solo una grande pinna verticale per poter sfrecciare sui rettilinei degli ovali nordamericani. È una vettura decisamente strana, assolutamente una idea non convenzionale, ed in America, notoriamente conservatrice, ha ben poca strada.

La Deltawing si presenta come una monoposto con abitacolo aperto. il coefficiente di resistenza aerodinamica di appena 0,24 e con la metà del peso delle vetture americane che corrono nella serie. Anche il carburante previsto per una gara è ben inferiore a quello abitualmente usato.

Il carico aerodinamico della Deltawing è generato dai tunnel Venturi posti sul fondo della scocca, un layout che derivava da un progetto Eagle IndyCar del 1989. Per il motore viene installato un quattro cilindri Nissan turbo da 1,6 litri a iniezione diretta di una Nissan Juke, con una preparazione che garantiva una potenza di circa 300 cv.

La IndyCar boccia decisamente la novità, ma il fondatore di ALMS Don Panoz vede nella Deltawing del potenziale e grazie agli accordi tra Petit Le Mans e ACO la Deltawing partecipa alla 24 Ore di Le Mans 2012 in rappresentanza del Garage 56, una categoria speciale riservata alle auto sperimentali. Guidata da Marino Franchitti (fratello minore di Dario Franchitti), l’auto monta un cambio tradizionale senza sistemi di controllo.

Dopo aver ricevuto un’attenzione speciale da parte dei media e dei fan all’arrivo in Francia, la Deltawing mise in scena uno spettacolo in pista essendosi qualificata al 29° posto, riuscendo a posizionarsi poco dietro le LMP2 risparmiando sul consumo di carburante, pur essendo un’auto sperimentale e dunque non ancora completa. Gli applausi si conclusero in modo doloroso alla sesta ora di gara quando l’auto si schiantò dopo essere entrata in contatto con la Toyota #7.

Finita in malo modo l’avventura sul tracciato della Sarthe, la Deltawing partecipa ad altre gare nello stesso anno, compresa la 10 ore di Road Atlanta. Il progetto viene giudicato così rivoluzionario che la vettura è obbligata a partire dai box. La Deltawing conclude la gara al quinto posto nonostante gli ostacoli e il suo pilota, Lucas Ordonez non certamente un campione.

La Deltawing non riesce a trovare nuovi investitori per portare avanti il ​​progetto poiché molti la videro come una rivoluzione minacciosa. Si concluse anche la collaborazione di Bowlby con Panoz. Panoz però prese la proprietà intellettuale del progetto e sviluppò la sua versione della Deltawing, montando un motore Mazda che aggiunse 45 CV in più. La macchina riesce a vincere nel campionato ALMS 2013 ottenendo anche diversi podi. In seguito la vettura deve smettere di correre per modifiche al regolamento tecnico.

Nel frattempo, Bowlby collabora con Nissan per costruire la Nissan ZEOD RC, una variante ibrida con abitacolo chiuso della Deltawing che parteciperà alla 24 Ore di Le Mans 2014.

Immagini ©Massimo Campi

Print Friendly, PDF & Email

Tags: ,


About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



Back to Top ↑