Formula 1

Published on Dicembre 14th, 2022 | by Massimo Campi

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Ferrari: Vasseur è il nuovo team principal.

Di Carlo Baffi

Il manager francese lascia l’Alfa Romeo e prende il posto di Binotto.

Pur essendo arcinoto nell’universo del motorsport, il suo nome ha fatto irruzione tra il grande pubblico alla vigilia dell’ultimo Gran Premio del Campionato 2022, quello di Abu Dhabi. Parliamo di Frederic Vasseur, noto anche come “Fred”, il numero uno della Gestione Sportiva Ferrari di fresca nomina, che ha ereditato il bastone del comando da Mattia Binotto. Un compito tutt’altro che facile per il 54enne ex-team principal dell’Alfa Romeo Racing, che seppur partendo da una monoposto competitiva quale la F1-75, dovrà consentire al Cavallino di fare il salto definitivo salto di qualità. L’obiettivo è quello di portare a Maranello un mondiale piloti che manca dal lontano 2007 e sin da subito, ma a Vasseur non mancano certo le qualità, sia sotto l’aspetto manageriale, politico e tecnico. Nato a Draveil, un piccolo centro dell’Ile de France il 28 maggio del ’68, ha conseguito la laurea in Tecniche Aeronautiche ed Ingegneria dell’Autoveicolo presso la blasonata Estaca di Montigny-le-Bretonneux e Laval nel ’96, anno in cui fece il suo esordio negli autodromi come ingegnere del Team Asm, che gravitava in F.3. L’assenza di ingenti risorse economiche costrinse Vasseur a ricoprire molteplici ruoli, che hanno via via arricchito il suo background, insomma fece di necessità virtù diventando poi il proprietario di quella piccola realtà. I risultati non tardarono ad arrivare ed i successi di David Saelens in ambito francese non restarono inosservati. A fine 2002 furono utilissimi per entrare nell’orbita Mercedes che aveva esordito in F.3 con un proprio propulsore sulle vetture del team Mucke Motorsport, ma con risultati al di sotto delle aspettative. Nella nuova F.3 Euro Series, nata dalla fusione del campionato tedesco con quello francese, le macchine della ASM gareggiarono coi motori della “Stella a Tre Punte” ed i piloti erano Spengler e Premat, gestiti da un manager molto intraprendente, tale Toto Wolff. Una svolta cruciale per Vasseur che da quel momento strinse un forte legame con il manager austriaco, attuale grande capo delle Frecce d’Argento. Il tutto fu accompagnato da grandi affermazioni portando alla ribalta giovani come Green, Hamilton, Vettel, Hulkenberg, Di Resta, Bianchi e Grosjean, dimostrando di essere pure un perfetto talent scout. Una striscia di trionfi che si ripeterà pure negli anni successivi quando dalle ceneri della F.3000 Internazionale sorgerà nel 2005 la Gp2 Series. Insieme a Nicholas Todt, figlio di Jean, Presidente della Fia ed ex pluridecorato team principal della Ferrari dell’era Schumacher, Vasseur fondò l’Art Grand Prix (che prese il posto della Asm), un’altra realtà destinata a scrivere pagine importanti della serie cadetta con alcuni piloti che saliranno ai vertici del Circus: primi fra tutti Hamilton e Nico Rosberg, che daranno vita a duelli rusticani in Mercedes. Ma non dimentichiamo Vandoorne, Hulkenberg e poi quando la categoria si trasforma in F.2, ecco spuntare Russell e De Vries. Ma la Art miete vittorie anche in Gp3 poi F.3 con giovani del calibro di Gutierrez, Bottas, Ocon, lo stesso Russell (prima di dominare in F.2) e Leclerc: già “il Principino” che troverà ora a Maranello. Malgrado si fosse interrotto il sodalizio con Todt jr., Vasseur allargò ulteriormente la propria attività nel Dtm organizzando un team Mercedes ed un altro Bmw. Importante anche l’iniziativa che portò alla creazione della Spark Racing Tecnology operante nel settore dell’ibrido e che realizzò ben 40 telai nella stagione inaugurale della Formula E. Della serie una carriera in costante evoluzione che nel 2016 vide il vulcanico manager d’oltralpe approdare in Formula Uno. Venne infatti promosso team principal della Renault, ma entrato presto in rotta di collisione con il Ceo Cyril Abiteboul, non esitò a rassegnare le dimissioni. L’anno dopo gli si presentò una nuova chance con Peter Sauber che gli affidò le redini della scuderia svizzera, in F.1 dal 1993. Divenuto l’uomo di vertice ad Hinwil, Vasseur dimostrò ancora una volta le proprie qualità a tutto campo: dalla partnership con la Ferrari per la fornitura della power unit all’ingaggio di alcuni drivers dimostratisi competitivi. Parliamo di Bottas, il finnico scaricato dalla Mercedes dopo cinque stagioni ed il cinese Zhou (scelta significativa sotto il profilo commerciale), che alla sua prima stagione nella massima categoria non ha sfigurato conquistando sei punti iridati. Il resto è storia recente, ma la storia fin qui raccontata costituisce un eloquente curriculum che fa ben sperare la Ferrari ed i suoi indomiti e pazienti tifosi. Vasseur s’insedierà a Maranello dal prossimo 9 gennaio. In bocca al lupo e buon lavoro, Monsieur!

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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