Published on Novembre 1st, 2022 | by Massimo Campi
0Tanta tecnologia e motore V6 per la Ferrari 499P
Immagini © David Tarallo e Maurizio Beretta
La Ferrari 499P rispetta i dettami del regolamento tecnico della classe Le Mans Hypercar, in cui sono ammessi prototipi ibridi, a trazione integrale e dal peso minimo non inferiore a 1.030 kg. Nata da un team che ha riunito le eccellenze di Maranello sotto la guida sportiva di Antonello Coletta e la direzione tecnica di Ferdinando Cannizzo, la 499P vanta un powertrain che consta di un motore termico, dislocato in posizione centrale-posteriore, e di un’unità elettrica sull’assale anteriore. Il propulsore endotermico ha una potenza massima di 680 CV, come stabilito dal regolamento del WEC, ed è derivato dalla famiglia dei V6 biturbo stradali.
Dotato della stessa architettura dell’unità della 296 GT3, il V6, oggetto di una notevole cura dimagrante, ha una funzione strutturale. L’ERS, il sistema di recupero dell’energia, sviluppa invece una potenza massima di 272 CV. Il motore elettrico è dotato di differenziale la cui batteria si ricarica nelle fasi di decelerazione e frenata, e non richiede fonti d’alimentazione esterne. Deriva invece dall’esperienza maturata in Formula 1, pur essendo sviluppato specificatamente per la 499P, il pacco batterie con tensione nominale di 900 Volt. Il prototipo, inoltre, presenta un cambio sequenziale a sette rapporti.
Le linee della 499P sono frutto di una progettazione gestita da Flavio Manzoni e del Centro Stile Ferrari anche se c’è chi sussurra che ci sia stata la “manina” di Dallara e dell’ing. Aldo Costa in particolare Le forme non nascondono il DNA Ferrari del prototipo e sottolineano la ricerca della massima efficienza aerodinamica. Il posteriore è vestito da una sottile pelle di carbonio, che lascia però scoperte ruote e sospensioni. Spicca la doppia ala al retrotreno, con lo spoiler inferiore pronto a diventare parte della firma luminosa. Sul tetto della vettura, poi, trova posto una presa d’aria multipla per l’alimentazione dell’aspirazione del motore V6 e per il raffreddamento della batteria e del cambio.
Sotto il vestito la Ferrari 499P Hypercar presenta soluzioni all’avanguardia come la geometria push-rod delle sospensioni e il sistema frenante con brake-by-wire per consentire il recupero dell’energia cinetica in frenata da parte dell’assale elettrico anteriore. Quest’ultimo sfrutta l’energia recuperata in frenata e immagazzinata nella batteria alto voltaggio per trasmettere coppia motrice anche sulle ruote anteriori sopra una determinata velocità, contribuendo a innalzare le prestazioni del prototipo.
A gestire le operazioni in pista insieme ai tecnici e agli ingegneri di Maranello sarà AF Corse, forte di un rapporto con Ferrari iniziato nell’ormai lontano 2006 nel FIA GT.
La parola al presidente John Elkann: “La 499P ci permette di tornare a competere per la vittoria assoluta nel mondiale Endurance. Quando abbiamo deciso di impegnarci in questo progetto, abbiamo seguito un percorso di innovazione e sviluppo fedele alla nostra tradizione che vede la pista come terreno ideale per sperimentare soluzioni tecniche di avanguardia, prima di trasferirle nelle nostre vetture stradali. Abbiamo affrontato questa sfida con umiltà, ma consapevoli di una storia che ci ha permesso di conquistare più di 20 titoli mondiali e 9 vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans”. E il primo passo verso il sogno di un successo nell’edizione del centenario di Le Mans sarà la 1000 Miglia di Sebring, in programma a marzo 2023.
Indubbiamente i tempi sono molto ristretti , per centrare quel successo che alla Scuderia manca dal 1965 quando Jochen Rindt e Masten Gregory si imposero sulla 275 LM, gli uomini di Antonello Coletta, responsabile del progetto sportivo, e quelli della AF Corse dovranno letteralmente bruciare le tappe. Gli avversari si chiamano Toyota, Porsche, Alpine ma soprattutto ci saranno in pista anche i “cugini” della Peugeot con una hypercar che ha cancellato canoni sino ad ora considerati irrinunciabili a cominciare dalla assenza dell’ala posteriore. Sarà un derby molto interessante ed anche questo sarà uno spunto per rendere la gara ancora più appassionante per i tifosi di casa nostra.
Per quanto riguarda i piloti, i componenti gli equipaggi ufficiali saranno comunicati in un secondo tempo ma quasi sicuramente Coletta pescherà all’interno dei piloti cresciuti a Maranello o in team satelliti ed alcuni nomi sono facilmente individuabili. Alessandro Pier Giuidi e James Calado rappresentano la continuità rispetto ai successi ottenuti nelle ultime stagioni in GTE-Pro e la loro presenza è praticamente certa come lo è quella di Alessio Rovera e Nicklas Nielsen reduci da una positiva stagione in LMP2, esperienza che risulterà preziosa proprio in chiave LMH. Antonio Fuoco, al secondo anno con Ferrari Competizioni GT, sta confermando le sue doti di velocità e le recenti vittorie alla 12 Ore di Sebring e nella 1000 km del Paul Ricard hanno ulteriormente rafforzato una candidatura . Il sesto uomo sembra sarà frutto del ballottaggio tra Miguel Molina e Davide Rigon.