Published on Ottobre 3rd, 2022 | by Massimo Campi
0Sergio Perez trionfa nella notte di Singapore
Il messicano della Red Bull coglie il suo secondo successo stagionale sul tracciato cittadino di Marina Bay, malgrado 5 secondi di penalità e dopo un acceso duello con il ferrarista Leclerc, scattato dalla pole. Terza la rossa di Sainz. Solo settimo Verstappen costretto a partire dalle retrovie per un errore del suo team in qualifica. L’olandese godrà di un nuovo match point iridato la prossima domenica in Giappone, salvo sorprese legate alla grana del budget cap.
Il 17esimo round del mondiale 2022 s’è svolto in un’atmosfera decisamente diversa rispetto ai precedenti. Quello di Singapore può essere definito come il Gran Premio delle attese. La prima causata dal meteo, con un acquazzone che ha allagato la pista e la partenza è stata rinviata di oltre un’ora. La seconda è legata all’indagine che ha ritardato la partenza di oltre un’ora, per pista impraticabile e visibilità ridottissima. La seconda è legata all’indagine che ha avuto come imputato il vincitore Sergio Perez per la condotta dietro la safety-car. Mentre questa s’apprestava a rientrare Perez rallentava lasciando troppo margine tra la sua RB18 e l’auto guidata da Bernd Maylander. A detta dell’articolo 55.10 del Regolamento Sportivo Fia F.1, si dice che il pilota di testa deve tenere una lunghezza di dieci vetture dalla vettura di sicurezza fino allo spegnimento delle luci. Ebbene, Perez non ha rispettato questo spazio sia durante il decimo e sia al 38esimo dei 61 giri previsti. Una volta ripartita la corsa, dalla direzione gara comunicavano che era stata notata tale guida anomala e dopo circa 20 minuti, mentre il messicano nonché leader della gara aveva negli scarichi la Ferrari di Charles Leclerc, è stata ufficializzata l’investigazione. Una volta conclusa la premiazione, “Checo” ha dovuto presentarsi dai commissari fornendo la propria versione dei fatti in cui s’è giustificato dicendo che trovandosi su un asfalto bagnato, gli era difficile stare vicino alla safety car complice la bassa temperatura di gomme e freni. Una situazione che ha richiesto ben 3 ore di tempo per formulare i due verdetti. Nel primo (relativo al giro 10), sono state accettate le attenuanti e Perez s’è salvato con una reprimenda, mentre nel secondo (38° giro) è stato punito con una penalità di 5”. Questo perché il messicano ha reiterato l’infrazione commessa tra i tornanti 13 e 14, anche alla curva 16. Però forte di un vantaggio di 7”595 su Leclerc, “Checo” s’è visto confermare la vittoria, la seconda del 2022 dopo quella di Monte Carlo, dimostrando di avere una certa dimestichezza sui toboga cittadini. Infine c’è la terza attesa, quella più spinosa, quella che ha mandato in fibrillazione il paddock di Singapore dal giovedì, prima che le monoposto scendessero in pista. Parliamo delle indiscrezioni emerse su presunte violazioni del budget cap da parte della Red Bull e della Aston Martin.
Questa settimana infatti, la Fia renderà pubblica la relazione relativa alle verifiche effettuate sui bilanci 2021 presentati dalle scuderie. Ebbene secondo i rumors, la scuderia dominatrice del campionato in corso, avrebbe sforato il tetto di spesa per un ammontare di 10 milioni di dollari. Minore sarebbe invece l’investimento extra-budget della compagine di Lawrence Stroll, rimasto sotto i 5 milioni; un reato considerato minore. Sospetti che se venissero confermati potrebbero avere delle gravi conseguenze sugli imputati, in particolar modo sulla scuderia anglo-austriaca. Una situazione che sta generando pressione sulla Red Bull, non più tranquilla come nei precedenti Gran Premi. Un nervosismo che potrebbe spiegare l’errore del team che ha compromesso la Q3 di Verstappen? Chi può dirlo, ma sta di fatto che in questo caso i primi della classe, noti per essere perfetti ed infallibili ha fatto la frittata. Il Campione del Mondo s’è visto costretto ad abortire l’ultimo assalto alla pole mentre era in vantaggio, complice un errore di valutazione sul calcolo della benzina. Se non avesse alzato il piede, sarebbe rimasto fermo lungo il tracciato nel giro di rientro e sanzionato con partenza dal fondo. Pena prevista per chi non imbarca la quantità minima di carburante nel serbatoio. Comprensibili gli epiteti lanciati via radio dall’olandese e coperti dai provvidenziali “beep”. A parziale difesa dei tecnici Red Bull va precisato che in quel momento i ritmi della sessione erano aumentati con la pista che andata via via velocizzandosi e gioco forza sono saliti pure i consumi. Morale, pole di Leclerc (la sua nona stagionale) e Max ottavo, costretto all’ennesima rimonta.
Questa volta però la missione s’annunciava davvero impossibile perchè rispetto a Spa e Monza, quello di Marina Bay è un circuito dove i sorpassi sono merce rara:” Un errore inaccettabile. La mia gara è compromessa – tuonava l’iridato – credo che per me sarà una corsa molto frustrante, bloccato dietro a molte vetture.” Previsione che s’è puntualmente avverata. Il Gran Premio è stata una sorta di eliminatoria che ha regalato un bello spettacolo nel confronto ravvicinato tra i primi due: Perez e Leclerc. Il messicano era lesto a fulminare il monegasco, vittima di un’esitazione allo spegnimento dei semafori e prendere la testa. Dietro, Lewis Hamilton cercava di difendere la terza posizione dall’assalto della rossa di Carlos Sainz che aveva la meglio, poi Norris, Alonso, Gasly, Vettel e Verstappen, tutti ovviamente con gomme rain intermedie. Anche Max non azzeccava lo start a causa pattinamento e si ritrovava a dover lottare con Magnussen e Stroll. Davanti nel frattempo, Perez e Leclerc facevano il vuoto, mentre la pista iniziava a mietere vittime con conseguenti bandiere gialle, virtual safety car e safety car. Dapprima Zhou spedito fuori dall’imbarazzante Latifi, a seguire Alonso tradito dalla power unit come il compagno Ocon ed infine Albon e Tsunoda entrambi a muro. Sorte analoga per Hamilton mentre era a caccia di Sainz, che comunque ha ripreso la via della pista fermandosi poi a sostituire l’ala anteriore. L’eptacampione aveva ottenuto il terzo tempo in qualifica e nutriva grosse speranze di centrare la prima affermazione dell’anno, invece dopo questo svarione ha visto sfumare le sue chances ed è stato risucchiato dal gruppo, terminando soltanto nono, superato anche da Verstappen nel finale. Fine settimana complicato anche per il suo compagno George Russell che non passando l’asticella della Q2 (11°), ha preso il via dai box per aver sostituito alcune parti della power unit. La sua gara è stata travagliata facendo da cavia con le gomme da asciutto risultando disperso in 14esima piazza. Come detto sopra onore e lodi ai due mattatori di Red Bull e Ferrari che han mantenuto sempre vivo lo show. Il “Principino” le ha provate tutte quando s’è incollato a “Checo”, ma questi ha respinto ogni attacco con bravura e sangue freddo anche quando ha vissuto attimi di difficoltà. Prima si lamentava via radio di un calo di motore, successivamente ha saputo di essere finito sotto investigazione. Da una parte è stato aiutato dalla conformità del tracciato ed anche da un eccessivo riscalamento delle gomme di Leclerc, che nel finale ha diminuito il forcing, riuscendo così a portare a termine una prova da incorniciare costruita già dal sabato quando è risultato secondo in qualifica. Della serie, Sergio ha fatto il Verstappen di turno, rispettando ampiamente la fiducia ripostagli da Horner & C., dal momento che non potevano contare su “Super Max”. Il buon “Checo” s’è fatto trovare pronto rialzando la testa dopo una fase di appannamento. Alle sue spalle Leclerc, Sainz, Norris, Ricciardo, Verstappen, Vettel, Hamilton e Gasly a chiudere la top-ten. Più che giustificata la gioia del messicano stremato da una corsa tiratissima e dalla lunga attesa per l’omologazione del trionfo. “E’ stata la miglior gara della mia vita. I giri finali sono stati speciali ed avendo trovato un buon ritmo sono stato in grado di costruire il gap che mi ha chiesto la squadra. Sono cosciente che quando le cose non vanno bene si è in discussione e anche per questo ritengo la vittoria di oggi molto importante.” Aria differente nel clan Ferrari, che pur avendo centrato un podio con entrambe le F1-75 c’è qualche rammarico.” Abbiamo fatto un passo nella giusta direzione, ma sono un po’ deluso – ha confessato Leclerc – Sono partito male e poi ho cercato di mettere molta pressione su Checo, ma alla fine le gomme si sono surriscaldate e sono calate le prestazioni. Sapevo che il mio avversario era sotto investigazione, ma quando il mio ingegnere ha detto che era davanti a me di 5”1, ho cercato di portare la vettura alla fine senza rischiare troppo.” Contrariato anche Sainz:” E’ stata una gara molto dura – ammette l’iberico – non sono mai riuscito a trovare il ritmo sul bagnato e non sono stato in grado di stare vicino ai primi, perché faticavo col retrotreno. In queste condizioni devi accontentarti ed io ho badato a mantenere la terza posizione.” Pochi sorrisi sul volto di Mattia Binotto, team principal del Cavallino, che è ritornato su quanto commesso da Perez:” E’ stato chiamato a discutere non per una, ma per due singole infrazioni. In occasione di due safety car diverse ha commesso due errori uguali. Se guardo casi simili – ha proseguito il manager – come Giovinazzi nel 2020, il pilota venne sanzionato con 5” come a Perez, al quale non è stata comminata una doppia pena. E nel 2010, a Vettel diedero un drive through. Ci dispiace che la decisione non sia giunta durante il G.P. perché ciò ha influito non solo per il podio, ma pure sulla gestione della corsa in quanto Charles, cercando di stare sotto a Perez, ha finito con l’usurare gli penumatici. Forse i commissari volevano capire dal pilota e dal team le ragioni di quelle manovre e per non giungere ad una sentenza troppo affettata si sono presi un po’ di tempo.” Binotto ha poi esaminato la gara esprimendo un giudizio positivo sulla monoposto e sulle decisioni prese dal pit-wall, sottolineando di essere stati i primi a montare le slick quando la pista non era ancora perfettamente asciutta ed in questo modo hanno costretto Perez a fermarsi, cercando di cambiare l’esito della competizione. In conclusione ha riferito di sentirsi non tanto arrabbiato bensì deluso:” Da tempo cerchiamo la vittoria di cui ne abbiamo bisogno. Penso che questo weekend ce la meritavamo e sono dispiaciuto per il risultato finale.” Ora, a fronte di quanto visto a Monza ed a Singapore abbiamo la sensazione che la Ferrari sia in ripresa, Leclerc è ancora secondo nella classifica piloti incalzato a soli due punti da Perez, ma la Ferrari ha portato a 66 lunghezze il proprio vantaggio sulla Mercedes, consolidando lo status di seconda forza nel mondiale. E questo è un segnale confortante. Quello che manca è ancora il ritmo necessario per combattere ad armi pari con la Red Bull, capace di far lavorare meglio le gomme.
Nei prossimi cinque appuntamenti che restano in calendario, al Cavallino non mancheranno le occasioni per tornare alla tanto sospirata vittoria, magari già da domenica prossima quando il Circus sarà di scena in Giappone, in casa della Honda. Una trasferta in cui Verstappen potrebbe mettere le mani sulla sua seconda corona iridata rendendo omaggio al motorista nipponico che pur non essendo più direttamente coinvolto nella fornitura delle power unti, assicura il proprio supporto a Milton Keynes. Ma prima che si accendano in motori sulla velocissima pista di Suzuka, c’è un Gran Premio infrasettimanale importantissimo, quello del budget-cap. Un appuntamento che tiene sulla graticola in primis la Red Bull, il quale non si svolgerà tra cordoli e guard-rail bensì tra le cifre e le voci iscritte nel bilancio 2021 e le pieghe del nuovo regolamento finanziario. Anziché le doti velocistiche del fenomeno Verstappen ed il potenziale della RB18, giocherà un ruolo cruciale l’operato degli esperti economici della scuderia gestita da Christian Horner ed Helmut Marko, chiamati a vincere una battaglia cruciale.
Campionato Piloti
1° Verstappen 341 – 2° Leclerc 237 – 3° Perez 235 – 4° Russell 203 – 5° Sainz 202 – 6° Hamilton 170 – 7° Norris 100 – 8° Ocon 66 – 9° Alonso 59 – 10° Bottas 46 – 11° Ricciardo 29 – 12° Vettel 24 – 13° Gasly 23 – 14° Magnussen 22 – 15° Stroll 13 – 16° Schumacher 12 – 17° Tsunoda 11 – 18° Zhou 6 – 19° Albon 4 – 20° De Vries 2.
Campionato Costruttori
1^ Red Bull-Honda 576 – 2^ Ferrari 439 – 3^ Mercedes 373 – 4^ McLaren-Mercedes 129 – 5^ Alpine-Renault 125 – 6^ Sauber Alfa Romeo-Ferrari 52 – 7^ Aston Martin-Mercedes 37 – 8^ Haas-Ferrari, Alpha Tauri-Honda 34 – 10^ Williams-Mercedes 6.