Formula 1

Published on Settembre 13th, 2022 | by Massimo Campi

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Anche Monza è di Verstappen

 

Di Carlo Baffi

Il Campione del mondo si aggiudica il Gran Premio d’Italia in un finale che ha sollevato parecchie polemiche, con le monoposto incolonnate dietro la Safety Car. Seconda è la Ferrari di Leclerc che dalla pole ha cercato di tenere testa nel corso della gara alla Red Bull dell’olandese. Terza è la Mercedes di Russell. Nella classifica piloti, Verstappen è sempre più solo al comando, prossimo a riconfermarsi iridato.

Gli mancava la vittoria nel “Tempio della Velocità” ed è arrivata puntualmente. Per Max Verstappen si tratta del quinto trionfo consecutivo, 11° stagionale, 31° in carriera. Un successo però diverso rispetto ai precedenti, perché le posizioni sono state neutralizzate a partire dal 47esimo giro, quando ne mancavano ancora sei. Un’anomalia destinata a far discutere e che ha scatenato i fischi di un pubblico indispettito che sperava in un finale sprint con la Ferrari di Charles Leclerc magari in grado di prevalere sul Campione del Mondo. E’ la prima volta nella storia che il Gran Premio d’Italia si conclude dietro la Safety Car, purtroppo è capito proprio nell’edizione del Centenario, che meritava un epilogo più animato rispetto ad una “melina a centrocampo”, per usare un termine calcistico. Vedere le monoposto tagliare il traguardo in una lenta processione non è stato il massimo per uno scenario che ha segnato il record di affluenza: 132mila spettatori la domenica e ben 336mila nei tre giorni. C’era tanta attesa ed entusiasmo per questa 93esima edizione del Gran Premio italiano che segnava sia il ritorno del grande pubblico a Monza dopo due anni di Covid, che quello della presenza di una Ferrari molto competitiva. A Monza era presente pure il Presidente della Repubblica Sergio Matterella, che prima del via ha fatto visita al box Ferrari accompagnato dal Presidente John Elkan e dall’A.D. Benedetto Vigna. Le premesse per una grande festa c’erano tutte ed in tanti sognavano di assistere ad una replica dell’apoteosi del 2019, con Leclerc vittorioso. Quando il ferrarista pareva destinato a doversi accontentare del secondo posto con Verstappen leader irraggiungibile, la partita s’è riaperta improvvisamente. Daniel Ricciardo parcheggiava la sua McLaren-Mercedes a bordo pista tra la prima e la seconda curva di Lesmo in un punto molto stretto facendo sventolare le bandiere gialle. I commissari non riuscivano a spostare la MCL36 per via della marcia inserita, richiedendo l’intervento di un trattore con la gru, da qui l’entrata in azione della vettura guidata da Bernd Maylander. Immediatamente i piloti si sono precipitati ai box per montare gomme soft fresche al fine di affrontare gli ultimi scampoli di gara nelle migliori condizioni e qui i ricordi sono subito andati ad Abu Dhabi 2021. Purtroppo i tempi di rimozione della vettura inglese risultavano più lunghi del previsto e la Safety-Car è entrata nel momento sbagliato, ossia davanti alla Mercedes di George Russell che era terzo. Ciò ha fatto si che Verstappen dovesse raggiungerla, così come tutti gli altri concorrenti, compresi quelli che dovevano sdoppiarsi. Un insieme di fattori che non hanno permesso di far ripartire la corsa. Al passaggio 52 dei 53, c’erano ancora macchina che dovevano sdoppiarsi. Comprensibile il disappunto in casa Ferrari, ma ci sono delle regole da rispettare. Leclerc ha parlato di conclusione frustrante, mentre il suo team principal Mattia Binotto, con gli inviati di Sky Sport, è stato decisamente più duro:” Oggi c’è stata una vera dormita della Fia. Non sappiamo come sarebbe finita, ma è un peccato quello che è successo con la Safety Car. Occorreva far ripartire la corsa al più presto, ma si è aspettato troppo e non c’era motivo. Sui regolamenti è stato cambiato molto ma la F.1 ha bisogno di decisioni meno lente.” Pronta giungeva la replica della Federazione:” Sebbene sia stato fatto ogni sforzo per recuperare rapidamente l’auto numero 3 e riprendere a correre, la situazione si è complicata ed i commissari non sono stati in grado di mettere l’auto in folle e spingerla via. Poiché la sicurezza dell’operazione di recupero è la nostra priorità e l’incidente non è stato così grave da richiedere la bandiera rossa, la competizione s’è conclusa con la Safety-Car seguendo le procedure concordate tra la Fia e tutti i partecipanti. I tempi del periodo di Safety-Car all’interno di una gara non hanno alcuna influenza su questa procedura.” Motivazioni sacrosante, ma occorre interrogarsi sulle tempistiche di attuazione delle norme: pareva che tutto si svolgesse con un effetto moviola. Sta di fatto che Leclerc ha dovuto ingoiare il rospo, a differenza di Verstappen che alla fine fa sempre festa. L’orange oltre ad essere superlativo è pure fortunato, una sorta di cocktail imbattibile se aggiungiamo pure l’attuale RB18. Nel 2021 a Yas Marina non furono applicate le regole canoniche e Max sfilò la corona iridata dalle mani di Hamilton, dominatore della gara. A Monza invece, con le norme applicate rigorosamente ha potuto tagliare il traguardo in tutta tranquillità davanti a tutti. Con ciò lungi da noi nel dire che l’orange non meritasse la vittoria. Però ritrovarsi negli scarichi il “Principino” caricato a palla intento a regalare una gioia ai suoi sostenitori, avrebbe costituito una variabile da non sottovalutare.

Comunque sia onore a Verstappen, ormai prossimo a bissare il titolo mondiale. Anche a Monza è stato micidiale a bordo di una RB18 perfetta. In qualifica è stato battuto da Leclerc autore di una grande prestazione, ma i suoi tecnici gli avevano messo punto una vettura un po’ più carica rispetto alla F1-75, privilegiando il passo gara. “Mad Max” infatti partiva cinque posizioni indietro, complice la penalità per aver cambiato alcune parti della power unit Honda e doveva rimontare. Stessa sorte per altri otto piloti, circostanza che ha generato una griglia pazza. Accanto a Leclerc in prima fila, partiva Russell e dietro c’erano le due McLaren di Norris e Ricciardo. A seguire l’Alpha Tauri di Gasly e l’Alpine di Alonso, alla sua gara numero 349, eguagliando il record di partecipazioni detenuto da Kimi Raikkonen. Sainz sull’altra Ferrari era in 18esima posizione davanti alla Freccia d’Argento di Hamilton 19°. Se i primi due partivano con le soft insieme a Verstappen, il resto del gruppo si affidava alle medie. Al via, Leclerc ha subito mantenuto il comando, respingendo un attacco di Russell, costretto a tagliare in prima variante. Verstappen, complice una brutta partenza di Norris era terzo, dopo aver sopravanzato Ricciardo, Gasly e Alonso. Ottimo pure lo start di Sainz che guadagnava posizioni passando anche Perez. Il monegasco cercava di guadagnare più terreno possibile, ma al quinto passaggio quando “Mad Max” superava Russell agguantando il secondo posto, s’è capito che la strada del capofila si metteva in salita. Nel frattempo pure Hamilton risaliva 14°. Al giro 13, Leclerc rientrava per montare le medie approfittando di una Virtual Safety Car per il ko di Vettel e contemporaneamente Sainz era già quinto. Charles rientrava terzo, dietro a Russell e Verstappen, girando subito su ottimi tempi. Alla 24esima tornata Russell passava alle hard cedendo il suo posto a Leclerc. Solo due giri dopo Verstappen imboccava la pit-lane per rientrare in corsa con le medie. Da sottolineare che l’olandese aveva percorso 25 passaggi senza avere problemi di degrado, pur spingendo a fondo. La Ferrari numero 16 si riprendeva la testa con un vantaggio di 10”436, ma l’iridato iniziava nuovamente a forzare il ritmo divorando l’asfalto. Dopo sette tornate il suo gap s’era ridotto a meno di 6”. Così ecco che al 34esimo giro Leclerc effettuava la seconda ritornando alle soft, che però non portavano i vantaggi sperati. “Super Max”, proseguiva tenendo alto il ritmo ed i guadagni di Leclerc erano minimi. Il suo ritardo scendeva a 13”, quando l’orange s’è trovato alle prese coi doppiaggi, per poi tornare a 17” quando il compito è toccato a Charles. Un quadro dunque plafonato che permetteva a Verstappen di amministrare la gara in sicurezza e che forse ha fatto capire a Leclerc che davanti ad una superiorità tanto evidente poteva solo confidare in un miracolo, che per sua fortuna s’è materializzato di li a poco. Peccato per lui che non ha sortito l’effetto sperato. Tutto congelato fino alla bandiera a scacchi sventolata dal plurititolato delle due ruote Giacomo Agostini. A parte la chiusura incriminata, osservando i dati cronometrici della RB18 non sarebbe stato così facile per il ferrarista aggiudicarsi un ipotetico testa a testa. Provarci è un conto, riuscirci è un altro. Inoltre teniamo presente che seppur entrambe le vetture avevano le mescole soft, quelle dell’olandese erano nuove (quindi più efficaci), mentre quelle del monegasco erano usate: e c’è una bella differenza. Piuttosto chi ha da recriminare è Sainz che al momento della Safety Car si trovava quarto (da 18esimo) alle spalle di Russell con buone possibilità di centrare il podio, su cui invece è salito il britannico. “Sarebbe stato bellissimo giocarci il podio – confessa l’iberico – se ci fossero stati due o tre giri ci saremmo potuti inserire nella lotta con Max e Charles. Avevo salvato questo treno di soft nuove per questa situazione e sarebbe stato molto bello. Comunque – ha proseguito Carlos – posso essere soddisfatto della mia rimonta. Non ho commesso errori, avevo un buon passo, che mi ha permesso di superare una macchina per giro. Sono così riuscito a risalire in quarta posizione molto prima di quanto mi sarei aspettato. Potevo lottare per il podio e non ci avrei creduto se me lo avessero detto prima della gara.” Dal rammarico di Sainz al sorriso di Russell che ha disputato l’ennesima prova convincente siglando il suo settimo podio del 2022. “Continuiamo ad andare sul podio, sia nelle giornate veloci che in quelle lente. Dobbiamo essere soddisfatti degli ultimi risultati. Abbiamo cercato di fare qualcosa di diverso rispetto a Verstappen e Leclerc, loro però erano troppo veloci per noi.” In classifica George è 4° a sole sette lunghezze da Sergio Perez vittima di problema del freno della ruota anteriore destra nelle prime fasi della corsa, che l’ha costretto ad una sosta forzata. Il messicano sta vivendo un momento non facile, soprattutto a fronte delle prestazioni monstre del suo compagno di squadra, che rendono il confronto tra i due davvero impietoso. “Checo” ha chiuso sesto, consolandosi col giro veloce. E’ stato preceduto da Hamilton autore di una bella rimonta che porta ulteriori punti alla squadra. Settimo s’è piazzato Norris, davanti a Gasly, De Vries e Zhou, che hanno chiuso la top-ten. E qui va aperta una parentesi per il nono classificato ossia Nick De Vries. Il 27 enne olandese, chiamato in extremis dalla Williams a sostituire Alexander Albon ricoverato ed operato d’urgenza per appendicite, s’è espresso su alti valori. Era scattato al fianco di Verstappen, non s’è per nulla scomposto nel mucchio selvaggio della prima variante e s’è poi difeso bene andando a punti alla sua prima gara. Un risultato che fa guadagnare altre due lunghezze al suo team e che ha messo in luce i limiti di Latifi terminato 15esimo. Il Gran Premio del Centenario va quindi in archivio con un po’ di amaro in bocca per il Cavallino che però ha offerto una prova molto decisamente convincente rispetto alle ultime viste. La squadra le ha tentate tutte, azzardando perfino un pit supplementare calando la carta delle soft. I valori emersi sono confortanti in vista dei prossimi sei round, perché la Ferrari consolida il suo status di seconda forza tra i costruttori vede la Mercedes ad una certa distanza di sicurezza. L’obbiettivo di Maranello è ormai questo, oltre che incamerare qualche vittoria in più. Ovviamente Red Bull permettendo, in quanto l’attuale RB18 si sta dimostrando efficace su tutti i tipi di tracciato e con Verstappen che mira al primato delle 13 vittorie stagionali detenuto da Schumacher e Vettel. In conclusione al di là del deludente arrivo in processione, dobbiamo sottolineare un’altra nota stonata. Durante la cerimonia del podio, il pubblico che aveva come da tradizione invaso la pista, ha sonoramente fischiato il vincitore e l’inno olandese. Purtroppo non è la prima volta che assistiamo a questo squallido spettacolo, era successo nel 2018 con Hamilton colpevole di aver trionfato. Stesso capo d’imputazione anche per Verstappen, che sapientemente ha minimizzato l’accaduto:” Alla fine siamo arrivati qui per provare e vincere e ci siamo riusciti. Certamente ci sono persone che hanno una forte passione per un’altra squadra e non avranno apprezzato molto come è terminata la corsa. Non mi rovinano certo la giornata.” L’insoddisfazione per il mancato rush conclusivo era tanta, questo però non giustifica certe manifestazioni becere, tipiche delle curve calcistiche che col motorsport non hanno proprio nulla a che fare. Guai se questi atteggiamenti prendessero piede a bordo pista. Ora il Circus dopo la maratona di tre Gran Premi consecutivi si concederà un meritato riposo fino al 2 ottobre, complice l’annullamento del Gran Premio di Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Sul cittadino di Singapore ed in notturna, Verstappen si giocherà il primo match-ball. La riconquista del titolo mondiale dipende da una serie di risultati il cui incastro non è semplice. Sarà molto più probabile che la seconda incoronazione di “Super Max” avvenga la settimana successiva nella trasferta di Suzuka, in casa della Honda, che motorizza le RB18.

Campionato piloti
1° Verstappen 335 – 2° Leclerc 219 – 3° Perez 210 – 4° Russell 203 – 5° Sainz 187 –  6° Hamilton 168 – 7° Norris 88 – 8° Ocon 66 – 9° Alonso 59 – 10° Bottas 46 – 11° Gasly, Magnussen 22 – 13° Vettel 20 – 14° Ricciardo 19 – 15° Schumacher 12 – 16° Tsunoda 11 – 17° Zhou 6 – 18° Stroll 5 – 19° Albon 4 –  20° De Vries 2.

Campionato costruttori
1^ Red Bull-Honda 545v- 2° Ferrari 406 – 3^ Mercedes 371 – 4^ Alpine-Renault 125 – 5^ McLaren-Mercedes 107 – 6^ Sauber Alfa Romeo-Ferrari 52 – 7^ Haas-Ferrari 34 – 8^ Alpha Tauri-Honda 33 – 9^ Aston Martin-Mercedes 25 – 10^ Williams-Mercedes 6.

Immagini © Massimo Campi – Raul Zacchè/Actualfoto

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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