Storia

Published on Settembre 10th, 2022 | by Massimo Campi

0

10 settembre 1922 – Pietro Bordino vince a Monza  il Gran Premio d’Italia con la Fiat sotto la pioggia

 

Il secondo Gran Premio d’Italia si è svolto per la prima volta a Monza, dopo che la prima edizione era stata disputata sul tracciato di Montichiari, a Brescia, nel 1921. La gara del 1922 si svolge sul nuovissimo Autodromo di Monza, sulla pista di 10 km, composto dall’originale ovale ad alta velocità di 4,5 km e dal circuito asfaltato di 5,5 km. La durata è di 80 giri, per un totale di 800 km. Il Gran Premio, corso il 10 settembre, è la seconda gara sul nuovissimo tracciato della Brianza, dopo la prima corsa per il GP Voiturette di 1500 cc che si è disputata la settimana precedente, il 3 settembre 1922.

Le vetture da Gran Premio montano il motore di due litri nel 1922, sono ben 39 le auto iscritte, ma molte di loro non si presentano sulla pista italiana. Dopo le prove libere, in cui si registra il dramma della scomparsa di Fritz Kuhn il 9 settembre, pilota e collaudatore della Austro-Daimler finisce fuori pista all’entrata dell’anello di alta velocità per la rottura dei raggi di una ruota che cedono per le sollecitazioni date dall’alta velocità. La vettura si ribalta, lo sfortunato Kuhn e il suo meccanico Fiedler vengono sbalzati fuori dall’auto, il pilota tedesco muore sul colpo, il meccanico se la cava con gravi ferite.

La domenica, sotto la pioggia, ci sono solo 3 Fiat, 2 Diatto, 1 Bugatti e 2 Heim al via. Le vetture torinesi sono le più veloci, ed hanno la vittoria in tasca. La Fiat di Bordino e Nazzaro dominano la gara mentre la terza vettura di Giaccone si rompe subito al via. Le Diatto di Maserati e Meregalli conquistano il terzo e quarto posto seguite dalla Bugatti di Vizcaya e da una Heim mentre l’auto gemella guidata da Stahl si era già ritirata al settimo giro. L’altra Heim guidata dal proprietario del team si è ritirata al giro 16.

Purtroppo il Gran Premio d’Italia non è stato il grande evento previsto, causa la defezione di molti iscritti. Le auto tedesche Benz e Mercedes non erano pronte a causa dello sciopero dei metalmeccanici che durava da tre mesi in Germania ed anche la gara prevista sul tracciato dell’Avus era stata annullata.

Il grande potenziale della Fiat, che aveva dominato anche il Gran Premio di Francia a Strasburgo, ha scoraggiato alcune squadre dal prendere parte al Gran Premio d’Italia. I britannici della Sunbeam non si sono presentati e l’italiana Bianchi ha ritirato la propria partecipazione: la Bianchi 18 era fondamentalmente un’auto da turismo trasformata da corsa. Delle 14 vetture francesi iscritte, solo Bugatti è arrivata pochi giorni prima dell’inizio. Austro-Daimler e Heim sono arrivati ​​all’ultimo momento e non hanno avuto il tempo sufficiente per prepararsi alla gara e Fritz Kuhn è rimasto ucciso durante le prove libere un giorno prima della gara, la Austro-Daimler ha ritirato le proprie auto per rispetto. Anche la Bugatti ha deciso di non partire perché non aveva le gomme giuste per le velocità di Monza, solo dopo l’interessamento degli organizzatori, la Fiat ha prestato alcune gomme alla squadra francese. Ettore Bugatti è costretto ad accettare le gomme della Fiat, e fa partire la vettura di de Vizcaya e Biscaglia.

A Monza, nonostante la pioggia, sono oltre 100.000 gli spettatori sugli spalti. La partenza, prevista per le 9.00 del mattina, viene ritardata di mezz’ora per permettere a de Vizcaya di prendere il via con le nuove ruote in prestito dalla Fiat. Al via Bordino sfreccia davanti a Nazzaro, Vizcaya e Meregalli, mentre la Maserati di Giaccone si ferma dopo pochi metri con la trasmissione rotta.

In testa alla gara ci sono Bordino seguito da de Vizcaya, e Nazzaro già staccato di quasi mezzo minuto, poi Meregalli davanti a Maserati e i due Heim molto indietro, ma al sesto giro la Bugatti si deve fermare ai box per una riparazione lasciando indisturbate le Fiat al comando della gara.

Dopo 70 giri, Felice Nazzaro indisturbato al comando continuava a girare molto forte, mentre il sole era comparso dalle nubi riscaldando gli spettatori sugli spalti.  Quando Nazzaro taglia il traguardo gli spettatori invadono la pista per festeggiare i piloti. I vincitori sono portati sulla tribuna d’onore, e Felice Nazzaro commuove il pubblico prendendo in braccio la sua piccola figlia.

 

Tags: , , ,


About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



Back to Top ↑