Published on Settembre 5th, 2022 | by Massimo Campi
0G.P. d’Italia 1997 – 7 settembre 1997
Di Carlo Baffi
Il 1997 segna il secondo anno del due volte iridato Michael Schumacher in forza alla Ferrari. E’ stato ingaggiato l’anno prima, dopo aver disputato quattro stagioni intere con la Benetton, in cui è approdato sul finire del ’91 dopo aver esordito con la Jordan. Al fuoriclasse tedesco, ormai star del Circus conclamata, è affidato l’arduo compito di risollevare il Cavallino e riportare a Maranello quel titolo piloti che manca dal 1979. Già nel ’96, il “Kaiser” aveva ottenuto 3 vittorie di cui una proprio a Monza terminando terzo assoluto nel mondiale. Davanti a lui c’era il duo della Williams-Renault, composto da Jacques Villeneuve figlio di Gilles (al suo debutto in F.1) e Damon Hill figlio di Graham, laureatosi Campione del Mondo. Ebbene dopo aver preso confidenza con la struttura del Cavallino, Schumacher era pronto a puntare al titolo sfidando la forte concorrenza rappresentata sempre dalla scuderia anglo-francese di “Sir Frank”. Accanto a Villeneuve non c’èra più Hill, bensì Heinz-Harald Frentzen, un tedesco conosciuto molto bene da Michael. Avevano corso insieme nella gare endurance con la Mercedes.
La prima parte del campionato vede Villeneuve centrare 4 successi, ma pure incappare in 4 ritiri. Schumi tiene botta e grazie a piazzamenti più costanti giunge al giro di boa, dopo il Gran Premio di Gran Bretagna, in testa al mondiale con 47 punti, rispetto ai 43 del canadese. Una lotta apertissima che alla vigilia del Gran Premio d’Italia vede il teutonico allungare a +11. Ed anche tra i costruttori, la Ferrari guida con sei lunghezze più della Williams; maggiormente staccata è la Benetton. Per gli amanti delle statistiche, va evidenziato che degli undici fantini del Cavallino che si sono presentati prima del G.P. d’Italia al comando della graduatoria piloti, sette hanno messo le mani sulla corona iridata. Dato di buon auspicio per Schumacher. Prima che le monoposto scendano in pista, giunge il verdetto da parte del Tribunale d’appello della Federazione che toglie il terzo posto a Mika Hakkinen nel G.P. del Belgio corso a Spa due settimane prima. Il finlandese della McLaren-Mercedes aveva corso sub iudice complice la benzina Mobil utilizzata nelle qualifiche e non conforme ai campioni depositati. Una penalità che regala a Villeneuve una posizione ed un punto in più in classifica e che lo avvicina ulteriormente a Schumi, così come la stessa Williams nei confronti della Ferrari.
Le novità del paddock riguardano la Benetton, la scuderia anglo-italiana s’appresta a salutare il vulcanico Flavio Briatore e la sua carica di direttore generale sarà presa dal britannico David Richards salito alla ribalta gestendo le Subaru nel mondiale rally. Accanto a lui ci sarà un altro membro della famiglia Benetton, ovvero Rocco fratello minore di Alessandro, entrambi figli di Luciano. Nelle prove libere del venerdì svettano le FW19 con Frentzen che precede Villeneuve. Terzo è Alesi (Benetton-Renault), poi Coulthard (McLaren-Mercedes) ed il nostro Giancarlo Fisichella sulla Jordan-Peugeot che in Belgio aveva stupito tutti col secondo posto. Stentano le Ferrari: Schumacher è solo 13esimo, superato dal compagno Irvine ottavo. Il teutonico si dice perplesso sul motivo per cui la F310B non riesca a ripetere i tempi registrati nei test della settimana prima sul tracciato brianzolo:” Alcuni problemi li conosciamo – dice Michael – altri no. Non abbiamo il passo dei rivali, ma per le qualifiche spero di poter scattare dalla seconda fila.” Più sereno è invece Villeneuve:” No iniziato bene, punto alla pole ed il mondiale è tutto da giocare.” Brividi invece per il giapponese Ukyo Katayama, autore di un fuoripista alla Parabolica a circa 313 km/m, provocato da un problema al portamozzo della ruota anteriore della sua Minardi-Hart. Fortunatamente il pilota esce illeso dall’abitacolo anche se un po’ frastornato. Riesce pure a farsi una risata nel vedere la medical-car, giunta per i soccorsi, bloccarsi tra le sabbie della via di fuga. A bordo ci sono il dottor Sid Watkins (storico medico del Circus) ed il celebre ex-ferrarista Arturio Merzario nel ruolo di conducente. Un contrattempo che ha richiesto il provvidenziale intervento di un trattore per la rimozione. Nel sabato delle qualifiche, su iniziativa di Damon Hill, viene osservato un minuto di silenzio in corsia box, per ricordare la Principessa Diana, vittima il 31 agosto di un tragico incidente a Parigi. Proprio nel sabato di Monza, si svolgono i funerali a Londra. Piloti e meccanici si raccolgono davanti al box della Arrow, la scuderia di Damon. Jackie Stewart ed i membri del suo team portano il lutto al braccio e non mancano gli applausi del pubblico che si unisce in segno di cordoglio. Vanno quindi in scena le prove ufficiali ed il Cavallino è ancora in palese difficoltà. Alesi firma la pole (la sua seconda in carriera), davanti a Frentzen, il superlativo Fisichella, Villeneuve e le due Frecce d’Argento di Hakkinen e Coulthard.
Le rosse sono relegate in quinta fila con Schumacher nono ed Irvine decimo; la peggior performace delle rosse nelle ultime quattro stagioni. Schumacher è sincero ammettendo che sarà dura:”… ci manca velocità, le nostre gomme sono andate in crisi col caldo.” E riguardo al campionato rivela:” Corro su Villeneuve, gli altri vadano pure via.” A conferma del momento no, il “Kaiser” ha fatto il tempo con il muletto, dopo aver provato la sua vettura da gara per tutta la mattina e non esser riuscito a fugare i troppi dubbi. Villeneuve dal canto suo sa di avere un certo vantaggio e punta a raccogliere il massimo.:” Il favorito per il mondiale? – dice il canadese – Schumi, perché ha più punti.” Al settimo cielo invece Jean Alesi, che a Monza si sente come a casa:” Vorrei la vittoria – dichiara il poleman – ma qui non ho mai avuto fortuna, spero sia la volta buona.” Pungente invece Briatore:” E’ il miglior Jean degli ultimi anni.” E poi parte la stoccata:” Con due macchine in quinta fila, in Ferrari non dormiranno tanto questa notte. Noi invece faremo sogni deliziosi.” Dunque sonni tranquilli per la Benetton ed il giorno dopo anche per gli spettatori di fronte ad un Gran Premio alquanto soporifero con nessun sorpasso vero. Unica emozione, se si può dire così, il pauroso incidente tra Johnny Herbert e Ralf Schumacher in prima variante occorso al 38esimo dei 53 giri previsti.
Il tedesco della Jordan è intento a superare la Sauber dell’inglese e a poco a poco lo stringe verso destra buttandolo fuori pista. Entrambe le monoposto viaggiano intorno ai 330 km/h ed è un miracolo se Herbert esca indenne dopo il violento schianto contro le protezioni. Una collisione che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Schumi jr. si scuserà con il collega, ma ciò non toglie che la sua manovra sia da squalifica, tanto più che s’è già distinto in altri episodi incriminati. Riguardo alla corsa come detto, tutto si svolge all’insegna della noia. Alesi va subito in testa seguito da Frentzen e Coulthard. Grande lo start dello scozzese che portatosi a destra passa Hakkinen, Villeneuve e Fisichella. Anche Schumi è autore di una buona partenza salendo al settimo posto. La svolta del Gran Premio ha luogo alla 32esima tornata, quando Alesi e Coulthard rientrano in pit-lane per rifornire e cambiare le gomme. Jean, con meno di un secondo di vantaggio, si vede anticipare da David i cui meccanici sono più rapidi dei colleghi della Benetton. Il comando viene preso da Hakkinen con il “Kaiser” alle spalle. Una volta che entrambi effettuano la sosta, il leader diventa Coulthard, che taglierà vittorioso il traguardo precedendo Alesi, Frentzen, Fisichella, Villeneuve: cinque piloti in soli sei secondi. Schumacher limita i danni con un sesto posto, frutto anche della sfortuna di Hakkinen che chiude in nona posizione per via di un pit-stop supplementare causato dall’eccessivo deterioramento di una gomma. A fronte di quest’ordine d’arrivo, il ferrarista è sempre primo tra i piloti con dieci lunghezze sul canadese a quattro round dal termine. Tira dunque un sospiro di sollievo parlando di scampato pericolo e ammette:” Sapevamo di non avere una vettura competitiva per questa pista ed abbiamo ottenuto il massimo possibile. E’ un passo avanti e sono soddisfatto.” Delusione nel clan Williams per la chance sprecata.:” Ho avuto un inizio piuttosto difficile – afferma Villeneuve – ma resto ottimista. Questo titolo ce lo disputeremo sino all’ultimo Gran Premio.” Da sottolineare che il canadese, per non aver rispettato le bandiere gialle nel corso del warm-up è stato penalizzato con una squalifica sospesa per otto gare. Critico anche il patron Frank Williams:” Non so cosa sia successo, ma siamo stati molto lenti nei pit-stop. Su questa pista dove eravamo più competitivi dei nostri diretti avversari e dove in qualifica abbiamo conquistato una prima ed una seconda fila potevamo fare meglio.” Amaro il sorriso di Alesi, il quale dichiara:” Andava tutto perfettamente e la macchina era un gioiello. Sono rientrato ai box in quel momento perché facevamo la corsa su Frentzen (che s’era fermato in precedenza). Coulthard è entrato a ruota, ha fatto una sosta rapidissima ed è tornato in pista per primo. Da li in poi non sono più riuscito a riprenderlo. Monza mi ha sempre amato e mi sarebbe piaciuto vincere qui.” Euforia invece nel box McLaren che non trionfava a Monza da 5 anni.:” Che emozione vedere tutta questa gente, è un giorno indimenticabile per me. Nel cambio gomme i miei meccanici sono stati magnifici, così ho potuto superare Alesi.” Pensare che solo due stagioni prima, nel “Tempio della Velocità”, lo scozzese da poleman aveva rimediato una magra finendo in sabbia alla Variante Ascari durante il giro di ricognizione. E prima di lasciare i cronisti David rivela:” Negli ultimi dieci passaggi, mi è venuta in mente la Principessa Diana. L’avevo conosciuta a Silverstone due anni fa e ne ero rimasto affascinato. Mi sono chiesto se fosse il caso di stappare lo champagne sul podio. Mi sono quindi consultato con il team ed alla fine abbiamo deciso per il si. E’ a lei, oltre che al team, che dedico questa vittoria.” Infine, interrogato sulle gare future azzarda:” Vedo bene l’appuntamento di Suzuka, su una pista simile a questa.” In Giappone Coulthard, fermato da un incidente, sarà classificato decimo. Salirà invece sul secondo gradino del podio nell’ultimo appuntamento: il Gran Premio D’Europa a Jerez della Frontera in Spagna. Sarà proprio quella gara che deciderà l’assegnazione del titolo ’97, con un epilogo destinato ad entrare nella storia. L’atmosfera che precede il via è carica di emozioni, Schumacher è ancora primo in classifica, ma con un solo punto su Villeneuve. Inoltre le qualifiche vedono tre piloti siglare lo stesso miglior crono: sono Villeneuve, Schumacher e Frentzen: incredibile! In base al regolamento la pole viene assegnata al primo pilota che ha fatto il giro veloce, in questo caso il canadese. E poi via di seguito.
Per cui Jacques e Michael partiranno al palo e dietro di loro Heinz-Harald. In una gara tiratissima in cui i contendenti lottano e si inseguono, tutto si decide a 21 tronate dalla fine. Schumi è davanti e per evitare un attacco di Villeneuve, chiude il rivale all’entrata della curva “Dry Sac”. La collisione è inevitabile. Mentre Michael si ritira tra le polemiche, Jacques prosegue la corsa verso il suo primo mondiale. Il canadese alzerà il piede per non correre ulteriori rischi dopo l’urto con la F310B, consegnando la vittoria alle McLaren-Mercedes. Finirà terzo alle spalle di Coulthard ed Hakkinen alla sua prima affermazione in F.1. Sommerso di critiche, l’imputato Schumacher potrebbe subire una lunga squalifica, ma alla fine verrà punito dalla Federazione Internazionale, con l’esclusione dalla classifica del mondiale piloti, pur mantenendo i punti conquistati nel corso del campionato.
Immagini © Massimo Campi