Formula 1

Published on Settembre 2nd, 2022 | by Massimo Campi

0

G.P. d’Italia 1962 – 16 settembre 1962

 

Di Carlo Baffi

Alla vigilia dell’appuntamento monzese, la classifica piloti vede al comando l’inglese Graham Hill (Brm) con 28 punti, davanti allo scozzese Jim Clark (Lotus) a 21. Poi John Surtees (Lola) e Bruce McLaren (Cooper) rispettivamente a 19 e 18. Entrambi hanno ottenuto due vittorie e per via della supremazia delle loro monoposto sono i più accreditati a giocarsi il titolo nei tre round previsti dal calendario. La Brm P56 è spinta da un motore 8 cilindri a V di 90° caratterizzato da un doppio albero a camme in  testa, accensione elettronica e sistema di iniezione Lucas. Una modello ribattezzato ironicamente “a canne d’organo”, per la presenza di un tubo di scarico per ogni cilindro montato verso l’alto. Da non dimenticare anche i freni a disco Dunlop montati esternamente. Per contro la Lotus 25 è ancora più innovativa. Il genio del patron Colin Chapman, partorisce la prima macchina di F.1 a struttura monoscocca senza il telaio a se stante. In pratica è realizzata intorno al pilota che guida quasi sdraiato ed ai suoi fianchi sono posizionati i serbatoi di benzina. La parte anteriore è assai ridotta dove trovano spazio gli arti inferiori del conducente. Il motore posteriore è un Climax a 8 cilindri, con cambio a 5, 6 marce come la Brm. E la Ferrari? Un anno da dimenticare, iniziato e proseguito con la vecchia Dino 156, che pur avendo trionfato l’anno prima, è decisamente obsoleta. In vista di Monza, i tecnici di Maranello decidono di apportare qualche modifica alla carrozzeria per alleggerire la vettura di Willy Mairesse.

La pole è appannaggio di Clark col tempo di 1’40”35, d’un soffio davanti ad Hill (1’40”38). Alle loro spalle Ginther (Maserati) e McLaren. La prima delle rosse è quella di Mairesse, decimo, Bandini e Baghetti sono addirittura 17esimo e 18esimo. Hill è lesto a prendere subito il comando seguito da Clark, Ginther, Surtees e McLaren. Lo scozzese marca stretto il leader, ma dopo due tornate è costretto a riparare ai box per un problema al cambio. Torna in pista con un notevole ritardo, per poi capitolare definitivamente al giro 13. Sorte analoga per Surtees, Ireland e Gurney, quest’ultimo al volante della Porsche con la quale s’era imposto nel G.P. di Francia corso in luglio a Rouen. Dunque ad Hill non resta che amministrare agilmente il vantaggio e portare a termine la missione affermandosi in 2 ore, 29’08” alla media di 198,947 km/h. Suo anche il giro veloce in 1’42”3. A seguire Ginther, McLaren e le Ferrari di Mairesse e Baghetti. Un quarto ed un quinto posto di tutto rispetto grazie ad un ottimo finale, che fugano i fantasmi di una debacle pronosticata nel pre-gara. Da sottolineare i sorpassi del pilota milanese che quando ha iniziato a piovere, superando ben quattro avversari è salito al terzo posto. Peccato che a 26 passaggi dal termine sia incappato in un testacoda alla Parabolica che gli ha fatto perdere posizioni. Grazie al trionfo monzese Graham Hill, londinese di anni 33 distintosi anche nel canottaggio, si laurea Campione del Mondo per la prima volta, la seconda andrà in scena sei anni dopo. Clark invece si rifarà la stagione successiva dominando in modo assoluto con la sua Lotus. In dieci Gran Premi conquisterà sette successi, un secondo ed un terzo posto. Avrà la meglio su Hill, sempre in forza alla Brm, staccato di 25 lunghezze.

Print Friendly, PDF & Email

Tags: , ,


About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



Back to Top ↑