Formula 1

Published on Settembre 1st, 2022 | by Massimo Campi

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G.P. d’Italia 1957 – 8 settembre 1957

 

Di Carlo Baffi

La 28esima edizione del G.P. d’Italia è l’ultimo appuntamento del campionato e giunge a Monza con il titolo già assegnato. Il Re del Circus è Juan Manuel Fangio, il fenomeno argentino che adesso può vantare ben cinque corone iridate. Nessuno è stato in grado di contrastare il ruolino di marcia del sudamericano al volante della Maserati 250F forte di quattro successi nei cinque G.P. disputati. L’appuntamento monzese è comunque ricco d’interesse. La Ferrari vuole rifarsi nella gara di casa, dopo aver passato una stagione parecchio difficile. A marzo ha perso Eugenio Castellotti nel corso di una prova a Modena e due mesi dopo Alfonso de Portago, il nobile spagnolo perito nel tragico incidente nell’ultimo tratto della Mille Miglia nei pressi di Guidizzolo in cui muoiono 13 spettatori. Sotto i riflettori c’è la britannica Vanwall che s’è aggiudicata il Gran Premio di Gran Bretagna con il grande Stirling Moss ed è considerata da molti una delle monoposto più competitive. Il suo propulsore a 4 cilindri in linea è in grado di erogare, con l’iniezione diretta, una potenza di circa 280 cv. Un progetto molto interessante dotato di freni a disco in lega leggera ed il cambio a 5 velocità. Senza dimenticare il telaio realizzato in piccoli tubi a traliccio che favoriscono il contenimento del peso rispetto alla concorrenza. C’è poi la stessa Maserati, molto attesa per il debutto del nuovo modello a 12 cilindri affidato a Jean Behra. Altra curiosità riguarda il percorso, non più quello lungo 10 km, bensì solo il circuito stradale di 5,750. L’asfalto dell’anello di alta velocità cela notevoli rischi per via delle sconnessioni che producono forti vibrazioni sulle monoposto. Le qualifiche salutano la pole di Fangio che precede le tre Vanwall di Brooks, Moss e Lewis Evans, a comporre la prima fila. Dietro di loro la Ferrari di Collins e le due Maserati di Shell e Behra. Solo in terza fila le altre macchine del Cavallino con Hawthorn, Musso e Von Trips. In partenza Fangio e Behra percorrono rispettivamente qualche giro in testa, ma le Vanwall sono minacciose. Quando Brooks e Behra alzano bandiera bianca, parte l’assalto di Moss che ha vita facile su Fangio e quando alla 41esima delle 87 tornate si ferma per rifornire e sostituire le gomme posteriore, il britannico diventa imprendibile. Un gap talmente da ampio da consentirgli una sosta precauzionale nelle ultime battute di gare per montare nuovi pneumatici posteriori. Moss autore di una vera e propria marcia trionfale bissa così il successo dell’anno prima, quando era in forza alla Maserati. Alle sue spalle si piazzano Fangio e Von Trips. Divertente il siparietto offerto dal vincitore nel post-gara, quando incontra la fidanzata, la ventenne Katie Molson nata in Canada e appartenente alla famiglia del produttore di birra canadese Molson. La signorina pare abbia cercato di stemperare la tensione della gara sostando al bar, sostenendosi con alcuni bicchieri di whisky e sigarette a raffica. Poi una volta calata la bandiera a scacchi è tornata la serenità con Stirling che la rassicura:” Hai visto che ho mantenuto la promessa?” Moss si referiva a quando dettole prima del via:” Ti prometto di vincere, sarà il mio regalo di nozze.” I due sarebbero infatti convolati a nozze quattro settimane dopo a Londra. Le cronache successive raccontano che si separarono dopo tre anni e Moss avrebbe avuto altre due consorti.

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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