Storia

Published on Agosto 16th, 2022 | by Massimo Campi

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GP Austria 1987

Quando a ferragosto si correva in Austria

di Carlo Baffi

Negli ultimi anni il circus iridato della F.1 si concede le ferie estive, nonostante il numero sempre maggiore di gare, ma fino a qualche anno fa la categoria maggiore del motorsport aveva un appuntamento fisso a metà agosto. Il G.P. d’Austria per anni è stata la meta estiva per eccellenza, con il circuito di Zeltweg tra le colline della Stiria.

Correva l’anno 1987, era il 16 agosto quando le Williams dominavano il mondiale con Nelson Piquet e Nigel Mansell che occupavano la prima fila dopo i turni di prova. Ma l’inglese si presentò in condizioni non perfette per via di un dente del giudizio che gli venne rimosso poco prima delle qualifiche condizionando la sua prestazione. Terza, a conferma della ritrovata competitività in qualifica, ci fu la Ferrari di Gerhard Berger davanti alle Benetton di Thierry Boutsen e Teo Fabi. Deludente fu la prestazione di Senna (Lotus) e Prost (McLaren), rispettivamente settimo e nono. Stefan Johansson, compagno di Prost, fu vittima di un violento incidente, quando investì un cervo incredibilmente entrato in pista a tutta velocità. In questo modo si distrusse la sospensione della McLaren e Johansson andò a sbattere violentemente contro le barriere, rompendosi anche una costola.

La gara fu caratterizzata da numerosi incidenti, che fecero sorgere numerosi dubbi sulla sicurezza del tracciato austriaco, tanto che si dovettero fare ben tre partenze. Alla prima Piquet fu sorpassato da un arrembante Fabi, ma la partenza fu poco dopo annullata a causa di una serie di incidenti. Il primo fu occorso a Martin Brundle, su Zakspeed, che perse il controllo della sua vettura, urtò una barriera e rimbalzò piazzandosi al centro del tracciato. Rene Arnoux e Adrian Campos, rispettivamente su Ligier e Minardi, urtarono la Zakspeed, mentre le due Tyrrell si urtarono tra di loro ed anche Piercarlo Ghinzani, su Ligier, finì fuori pista a causa di un guasto alla sospensione.

La gara dovette ripartire e Piquet mantenne la prima posizione, mentre il compagno Mansell ebbe un problema e partì a rilento. Berger, anch’egli scattato male, tentò improvvisamente di passare la Williams, sbagliando l’attacco e creando una serie di incidenti a catena fra le monoposto dietro di lui. Eddie Cheever urtò Riccardo Patrese, che a sua volta fu colpito da Stefan Johansson. Quest’ultimo dovette invece patire il tamponamento di Brundle. Più dietro, Ghinzani, costretto a frenare per non urtare le monoposto coinvolte, venne urtato da Alex Caffi e Ivan Capelli, che a loro volta vennero tamponati da Philippe Alliot, Christian Danner e Philippe Streiff. Infine, Pascal Fabre urtò da dietro la Tyrrell di Jonathan Palmer. La pista divenne impraticabile e la gara fu fermata per la seconda volta.

Fortunatamente tutte le vetture incidentate furono in grado di prendere parte alla terza partenza, col solo Streiff costretto al ritiro, e Danner, Brundle, Caffi e Fabre costretti a partire dalla pitlane. Nel giro di ricognizione, però, la vettura di Prost si spense e i meccanici non riuscirono a rimetterla in moto. Per questo, il francese dovette prendere il “muletto” ed unirsi alla coda nella corsia dei box. Alla fine del giro di schieramento il francese fu raggiunto anche da Albereto, rientrato ai box per riparare lo sterzo, e così si ebbero sei vetture che partivano dalla pitlane.

Anche stavolta ci fu un problema, con Senna che partì a rilento: per fortuna, tutti i piloti riuscirono ad evitare il brasiliano, e Piquet prese la vetta davanti a Thierry Boutsen, Gerhard Berger, Nigel Mansell e Teo Fabi. In coda al gruppo, Senna, Alboreto e Prost dovettero temporaneamente accontentarsi di lottare per le posizioni di rincalzo.

Berger fu costretto al ritiro per un guasto al turbo dopo pochi giri dalla ripartenza. Questo lasciò alle due Williams il controllo completo della gara e la lotta per la vittoria, con Teo Fabi terzo ma troppo staccato per rientrare in lotta. Al 21º giro Mansell passò il compagno, approfittando dei doppiaggi che ambedue dovevano effettuare. Una volta preso il comando, Mansell fu abile a mantenerlo anche durante i pit-stop. Le prime tre posizioni erano consolidate, per questo la l’unica lotta in pista era nelle retrovie, dove Senna e Alboreto combattevano per conquistare punti. I due ben presto entrarono in collisione e Senna dovette fermarsi per cambiare l’ala anteriore. Il brasiliano dopo la sosta uscì dalla zona punti, ma riuscì a guadagnare posizioni quando Alboreto si ritirò con un problema allo scarico e Prost fu rallentato da un guaio simile.

Mansell mantenne la leadership fino alla fine, vincendo davanti a Nelson Piquet, Teo Fabi concluse al terzo posto davanti a Thierry Boutsen, Ayrton Senna ed Alain Prost.

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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