Published on Luglio 25th, 2022 | by Massimo Campi
0Le Castellet: Leclerc va fuori e vince Verstappen.
Di Carlo Baffi
Partito dalla pole il ferrarista è andato subito in testa resistendo agli assalti di Verstappen. Poi il testacoda e l’urto contro le barriere che ha spianato la via del successo al Campione del Mondo della Red Bull. Grande Sainz che scattato dal fondo ha lottato caparbiamente ed ha arpionato solo un quinto posto, complice una penalità. Ottima prestazione delle Mercedes entrambe sul podio con Hamilton secondo e Russell terzo. Nel Mondiale Piloti Verstappen porta a 63 le lunghezze di vantaggio su Leclerc. Tra i costruttori la Red Bull è sempre più leader.
La 98esima edizione del Gran Premio di Francia ha riservato ai fans del Cavallino, un copione amaro già visto in questa stagione. Una Ferrari in palla che domina in qualifica e davanti nella prima frazione di gara. Una Red Bull che dapprima insegue e che alla fine porta a casa la vittoria con il solito Verstappen. Ma veniamo ai fatti. Charles Leclerc sigla la pole (16^ in carriera e 7^ nel 2022) aiutato dalla scia del compagno Carlos Sainz, a riprova di quanto la F1-75 sia velocissima su ogni tracciato. In corsa comanda sin dal via con in scia uno squalo come Max Verstappen (partito al suo fianco) che lo minaccia col DRS aperto senza dargli fiato. Però il “Principino” risponde senza scomporsi, compiendo sedici giri senza alcuna sbavatura con le gomme che non mostrano degrado. E quando l’iridato rientra per la sosta, il monegasco avrebbe l’occasione per consolidare la leadership. Ma ecco la doccia fredda, l’ennesima. La F1-75 numero sedici di Charles va in testa-coda e si arresta contro le protezioni a Le Beausset. Guarda caso la tornata è la 17, maledetta cabala! Dal box via radio chiedono gli se sta bene, Charles ansima per l’emozione ed il caldo infernale (oltre 55° in pista) e poi scarica tutta la sua rabbia con un urlo di disappunto, un “noooo !” interminabile. Game over ed un altro sogno di vittoria infranto. Quest’anno non c’è proprio pace per il Cavallino, quando c’è il pilota manca la vettura o la strategia e viceversa. Leclerc si rifugia nel motorhome per cercare di smaltire la rabbia, dopodichè ai microfoni dei media non esita ad assumersi responsabilità:” Io non posso fare questi errori, è inaccettabile, perché vanificano quanto di buono ho fatto finora. A fine anno faremo i conti e se perderò il mondiale per 32 punti (Le Castellet ed Imola), sarà per colpa mia.” Parole eloquenti perché questo “zero” rimediato dopo l’autorevole successo in Austria che aveva ricaricato l’ambiente, è una battuta d’arresto che pesa molto nella lotta iridata. Qualcuno s’è chiesto come mai, il monegasco abbia commesso uno sbaglio proprio nel momento in cui poteva correre senza la pressione del rivale, tant’è che dal muretto gli hanno detto di spingere. Trovare una spiegazione non è semplice. Ma con la tensione, l’obbligo di vincere a tutti i costi per recuperare il gap da Verstappen (una condizione in cui la Ferrari non doveva cacciarsi), l’attenzione estrema per non consumare troppo le gomme a causa della canicola, l’errore è dietro l’angolo. Parliamo di frazioni di secondi in cui non vengono risparmiati nemmeno i fuoriclasse. Ricordiamoci il Gran Premio di Monaco del 1988 in cui il grande Ayrton Senna primo con ampio margine sul secondo, finì contro il guard-rail alla curva del Portier a 11 giri dalla conclusione. Allora a ringraziare fu il suo compagno Alain Prost, mentre in Francia a gioire è Verstappen. Dopo aver cercato di mettere in difficoltà Leclerc nei primi giri, ha preferito non rischiare cercando di guadagnare il massimo dei punti e la sorte gli dato una mano. Pescato il jolly l’olandese ha controllato la corsa sereno, ormai sta dimostrando di correre alla Hamilton, alla Lauda, lottando col coltello fra i denti solo se necessario e riducendo a zero qualunque fattore di rischio. Morale, per “Mad Max” è giunto il 27esimo trionfo in carriera (bissando quello dell’anno scorso) raggiungendo il grande Jackie Stewart ed il settimo stagionale. Ma è consapevole che il campionato è ancora lungo, al Paul Ricard il mondiale ha compiuto il giro di boa, la Ferrari è un missile e non si può abbassare la guardia. Nel venerdì precedente il G.P., l’orange era stato cauto sul Cavallino:” Non dico che la Ferrari sia più veloce di noi, dipende dalle piste. Ma complessivamente, parlando di velocità pura, loro hanno avuto più weekend dominanti rispetto a noi.” Una verità assoluta.
Ora nel mondiale piloti Max è a quota 233, mentre Lelcerc è rimasto fermo a 170. Un margine che potrà amministrare senza grossi affanni. E tra i costruttori la Red Bull vola a +82 sulla Ferrari. A soffermarsi sui numeri, si direbbe che il binomio Verstappen-Red bull domini il mondiale, ma la realtà è diversa. Senza nulla togliere alla scuderia anglo-austriaca ed al suo pilota di punta, le performances della rossa sono elevatissime, peccato che subentrino sempre delle variabili che vanifichino questo potenziale. Praticamente una beffa. Un concetto sottolineato anche dal team-principal Mattia Binotto che nel post-gara dichiara:” Ho parlato con Leclerc e dobbiamo guardare i punti da guadagnare e non quelli persi. Non sono d’accordo con Charles quando dice che se perderà il mondiale sarà per colpa sua; lui ha sempre la nostra fiducia. Dobbiamo subito voltar pagina e pensare all’Ungheria dove puntiamo alla doppietta. La squadra è cresciuta tantissimo e sappiamo di avere una grande macchina. Per vincere occorre essere perfetti, ci stiamo facendo le ossa e purtroppo certe cose non vanno sempre per il meglio. La corsa al mondiale è più difficile, ma non impossibile.” Giusto pensare con ottimismo al G.P. di Ungheria in programma settimana prossima e puntare ad un uno-due, soprattutto in virtù della prova espressa da Sainz. E qui si arriva al cosiddetto bicchiere mezzo pieno. Lo spagnolo costretto a partire 19esimo (penultimo) per l’introduzione della quarta power unit, ha faticato non poco nelle prime battute a causa delle gomme hard, dopo però è andata in scena la sua remuntada. Il tutto agevolato dall’ingresso della safety-car dopo l’uscita di Leclerc che gli ha permesso di annullare il distacco dal gruppo dei primi.” La gomma dura era difficile da gestire – rivela Carlos – però con le medie la situazione è migliorata, ho superato Mercedes e Red Bull, che non è facile.” Davvero bravo e coriaceo il madrileno nei duelli rispettivamente con Russell e Perez. Al 30esimo passaggio supera l’inglese a Signes, percorrendo la curva in pieno all’esterno e sale quarto. Sei giri dopo agguanta Perez. Seppur faticando a restargli in scia non molla ed alla 40esima tornata infila la Red Bull del messicano all’ultima curva. Una manovra da applausi, peccato che nel frattempo, il ferrarista fosse finito sotto inchiesta e penalizzato di 5” per “unsafe release” durante la sosta ai box. Galvanizzato per aver raggiunto il podio Sainz avrebbe voluto puntare ancora più in alto, davanti aveva Hamilton secondo e Verstappen primo. Invece dal muretto Ferrari è stato richiamato per il secondo pit-stop al giro 42, in cui oltre al cambio gomme ha scontato la penalità. Una decisione che ha destato qualche perplessità, perché Sainz è rientrato alle spalle di Ricciardo ed Ocon. Fortunatamente è poi risalito in quinta posizione segnando anche il giro veloce e togliendo così il punto addizionale a Verstappen. Forse una magra consolazione per Carlos che commenta così:” I dati dicevano che non sarei arrivato alla fine con le gomme e sono dovuto rientrare per sicurezza, ma il pilota sono io e volevo giocarmela. Questa volta ho eseguito gli ordini ed è andata così. Peccato, senza l’arretramento in griglia avevo il passo per vincere e purtroppo per il pit-stop lento e la penalità non sono salito sul podio.” Per contro Binotto ha chiarito:” Carlos ha fatto una bella gara risalendo giro dopo giro. Abbiamo scelto di fermarlo perché non poteva arrivare in fondo con quei pneumatici. In questo modo è arrivato quinto col giro veloce.” Ora però a fronte di quanto messo in mostra dallo spagnolo che pare aver trovato il feeling con la F1-75 e delle sole 26 lunghezze che in classifica lo dividono da Leclerc, sorge un interrogativo. Da qui in avanti, Sainz sarebbe ancora disposto ad aiutare Leclerc, come ad esempio s’è visto sabato al Paul Ricard? Bella domanda. Il pensiero del madrileno in merito alla strategia adottata, testimoniano la sua forte ambizione. Insomma la Ferrari sta vivendo un momento delicato dove le scelte saranno determinanti nella valutazione complessiva dell’annata. Certo se pensiamo ai progressi fatti rispetto agli ultimi campionati il bilancio è più che positivo, ma dal momento che la F1-75 può combattere ad armi pari con la RB-18, sarebbe un peccato veder sfumare il sogno iridato che a inizio campionato pareva molto concreto. Di sicuro a Maranello sono state gettate le basi per restare ai vertici anche nel prossimo futuro e nel 2023 saranno forti anche delle esperienze maturate quest’anno, però non scordiamoci che oltre alla Red Bull potrebbe esserci un avversario in più, la Mercedes. E’ indubbio che le “Frecce d’Argento” siano in crescita e lo dimostra il podio dei due piloti in Francia. Hamilton ha avuto un ottimo spunto allo spegnimento dei semafori superando Perez sottotono ed una volta uscito Leclerc, ha tenuto la seconda piazza sino alla fine.
Questo nonostante un’avaria al sistema di idratazione:” E’ stata una gara difficile, avrò perso circa tre chili.” In attesa di salire sul podio, l’inglese s’è perfino sdraiato sul pavimento della saletta stremato. “Faccio i complimenti al lavoro fatto dalla squadra – ha aggiunto l’eptacampione – e a Budapest speriamo di avere gli aggiornamenti che ci permetteranno di avvicinarci ulteriormente a Ferrari e Red Bull, che hanno ancora un vantaggio.” Incoraggainte il messaggio rivolto via radio a Lewis dal team boss Toto Wolff, una volta tagliato il traguardo:” Andremo a riprenderci la posizione per vincere.” Felice anche Russel, che da sesto è giunto terzo ingaggiando un corpo a corpo nel finale con Perez. Quando “Checo” è stato superato da Sainz s’è ritrovato il britannico in scia e le due monoposto han finito per entrare in contatto alla chicane posta sul rettilineo del Mistral, col messicano che pur tagliando la curva è rimasto davanti alla Mercedes. La battaglia si sarebbe ripetuta a 5 passaggi dal termine. L’arresto dell’Alfa Romeo di Zhou lungo il circuito ha indotto la direzione gara a chiamare la virtual safety car ed al restart Russell è stato abilissimo a fulminare Perez. Inutile il ritorno furente di Sergio che non voleva lasciarsi sfuggire il podio. Gioco forza ha dovuto accontentarsi di finire quarto. “Ho passato Checo – dirà Russell prima della premiazione – ma lui mi è stato addosso fino alla fine. E’ stata una bella lotta e sono contento di aver chiuso terzo.” Ed in merito alla toccata sentenzia:”… secondo me è evidente quello che è successo alla chicane. Io ero all’interno e lui non mi ha lasciato spazio. Le regole sono chiare.” Alle spalle dei primi cinque hanno completato la top-ten Norris (McLaren-Mercedes), Ocon (Alpine-Renault), Ricciardo (McLaren-Mercedes) e Stroll (Aston Martin-Mercedes), che ha preceduto il compagno Vettel sul filo lana.
Immagini Pirelli press
Mondiale Piloti
1° Verstappen 233 – 2° Leclerc 170 – 3° Perez 163 – 4° Sainz 144 – 5° Russell 143 – 6° Hamilton 127 – 7° Norris 70 – 8° Ocon 56 – 9° Bottas 46 – 10°Alonso 37- 11° Magnussen 22 – 12° Ricciardo 19 – 13° Gasly 16 – 14° Vettel 15 – 15° Schumacher 12 – 16° Tsunoda 11 – 17° Zhou 5 – 18° Stroll 4 – 19° Albon 3
Mondiale Costruttori
1^ Red Bull-Honda 396 – 2^ Ferrari 314 – 3^ Mercedes 270 – 4^ Alpine-Renault 93 – 5^ McLaren-Mercedes 89 – 6^ Sauber Alfa Romeo-Ferrari 51 – 7^ Haas-Ferrari 34 – 8^ Alpha Tauri-Honda 27 – 9^ Aston Martin-Mercedes 19 – 10^ Williams-Mercedes 3