Formula 1

Published on Maggio 30th, 2022 | by Massimo Campi

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Monte Carlo: Perez sbanca a sorpresa!

Di Carlo Baffi

Il messicano della Red Bull s’impone in una gara estenuante partita con un’ora di ritardo per un acquazzone. Naufragio della Ferrari, che vanifica il successo malgrado partisse dalla prima fila con entrambe le vetture. Sainz è secondo, davanti a Verstappen che allunga in classifica su un Leclerc deluso ed infuriato per il quarto posto. Vano il reclamo esposto da Maranello e respinto dalla Fia, per le infrazioni di Verstappen e Perez. Paura per Mick Schumacher, vittima di un violento schianto in cui la vettura si è divisa in due ed ha provocato la sospensione momentanea della corsa.

Che il Gran Premio di Monaco sia una gara imprevedibile è storicamente provato. Quarant’anni fa Il nostro Riccardo Patrese trionfò sulla Brabham dopo un finale rocambolesco con ritiri a raffica. Olivier Panis nel 1996 portò al successo la Ligier dopo esser partito 14esimo. E che dire dell’84? Allora il mondo scoprì il talento del giovane Ayrton Senna che sfiorò la vittoria sulla modesta Toleman, dopo esser risalito dal 13° posto sotto il diluvio. Anche questa 79esima edizione sarà ricordata per il risultato che ha ribaltato il pronostico della vigilia. Sulla roulette monegasca è uscito il numero 11, quello di Sergio Perez alla guida della Red Bull-Honda. Un successo che ha avuto il suo prologo la settimana scorsa durante il Gran Premio di Spagna. Rammentiamoci il finale con il messicano che ha ceduto la leadership e la vittoria a Verstappen ammonendo via radio:” …va bene per il team, ma ne riparliamo dopo.” Praticamente un credito nei confronti della squadra da riscuotere a tempo debito. Un argomento sul quale è ritornato alla vigilia di Monte Carlo sottolineando che anch’egli avrà la possibilità di lottare per il titolo al pari del “number one” Max Verstappen. Chissà se sarà proprio così ? Alquanto galvanizzato, “Checo” è subito apparso a suo agio sin dalle prove libere ed in qualifica. Forte del terzo crono, ha tentato fino all’ultimo di arpionare la prima fila per partire accanto alla Ferrari di Leclerc, praticamente imprendibile. Purtroppo per lui, ha osato troppo ed a pochi istanti dalla bandiera a scacchi è finito contro le barriere al Portier.

Un incidente che ha chiuso anzitempo la Q3, impedendo ai concorrenti di migliorarsi. Episodio che ha infastidito Verstappen, il quale ha definito irritante che il pilota finito contro il guard-rail fosse proprio il suo compagno di squadra. Una delusione comprensibile quella dell’orange, figlia del poco feeling mostrato con la macchina con cui ha siglato il quarto tempo che lo ha relegato dietro a Perez e Sainz. La prima fila tutta rossa e per di più a Monaco riduceva non poco le possibilità della Red Bull, che poteva giocarsela sulla strategia magari in presenza della safety-car, o del bagnato. Forse nella notte qualcuno deve aver fatto la danza della pioggia a Milton Keynes e guarda caso a meno di dieci minuti dal via i nuvoloni comparsi sul Principato hanno scaricato un violento temporale che ha scompaginato le carte.

Quando la gara ha finalmente preso il via, dopo una lunga attesa, Perez s’è mantenuto in terza posizione seguendo le rosse ed al 16esimo giro è stato il primo tra i quattro di testa ad effettuare la sosta per montare le intermedie. Una mossa che ha creato una reazione a catena e che ha indotto all’errore gli strateghi di Maranello. Sergio s’è così ritrovato in testa anche dopo il successivo pit in cui è passato dalle intermedie wet alle medie slick. Da li in poi “Checo” ha proseguito da leader e quando nel finale, dopo la seconda ripartenza, ha iniziato a soffrire per il forte graining delle sue medie è stato bravo a non scomporsi chiudendo ogni varco a Sainz che lo seguiva come un’ombra. Favorito anche dalla riduzione del numero dei giri da percorrere, sostituiti dal countdown temporale, “Checo” ha tagliato vittorioso il traguardo cogliendo il suo terzo trionfo in carriera e su un palcoscenico unico la mondo per il suo prestigio. Un’impresa che fa di lui il pilota messicano più vincente. Bello il suo tributo al connazionale Pedro Rodriguez sotto il podio. Un’impresa che gli permette di fare un bel balzo nella classifica piloti consolidando il terzo posto, oltre che a portare punti importanti per il team di Dietrich Mateshitz. Questa volta Sergio è stato più proficuo di Max, il quale ha portato a casa un prezioso terzo posto, in linea con le prestazioni di una RB18 decisamente inferiore alla Ferrari. E qui arriviamo al tema dominante del Gran Premio, ossia l’harakiri del Cavallino. Lungi da noi togliere i meriti a Perez, ma i gravi errori della squadra italiana hanno spianato la strada a “Checo”.

Dopo la prima fila conquistata sabato pomeriggio, la doppietta rossa pareva cosa fatta. Certo, Monte Carlo cela sempre delle insidie, ma visto il potenziale espresso dalla F1-75 il Gran Premio si annunciava in discesa. Si pensi soltanto che pur usando il motore 1, Leclerc ha realizzato tempi eccezionali. E pure quando è comparsa la bandiera rossa in Q3, Charles stava ulteriormente migliorandosi. Dunque non occorreva inventarsi alcuna magia per accaparrarsi il bottino pieno, bensì solo disputare una corsa lineare e marcare a uomo gli avversari: Leclerc su Verstappen e Sainz su Perez. Di sicuro il ruolo di favoriti pesa e forse la pioggia imprevista deve avere iniziato a far salire la tensione tra gli uomini di Maranello. Si tenga conto che non c’era alcun riscontro in merito alla pista bagnata; un handicap che però valeva per tutti. Eppure a gara iniziata, Leclerc confermava il suo talento gestendo al meglio il vantaggio su un asfalto insidiosissimo. Anzi, protetto da Sainz, il “Principino” allungava e vedeva salire il suo vantaggio ad oltre 6”. A questo punto però è entrato in gioco Perez col pit anticipato. Sainz invitato a montare le intermedie rispondeva di voler attendere in quanto la pista andava asciugandosi e da li a poco si poteva passare alle slick. Un’intuizione giusta, ma che deve aver creato altri dubbi nella testa degli uomini in rosso, garage remoto compreso. E questi che hanno fatto? Han richiamato Leclerc dopo due tornate facendolo uscire con le intermedie dietro a Perez. Medesima scelta anche per Verstappen che si fermava nel frattempo. A questo punto in Ferrari cercavano di rimediare montando le soft a Sainz, peccato che l’han fatto rientrare insieme a Leclerc.

Eravamo al giro 21 e li s’è materializzato il caos totale con il monegasco in coda per la sosta e l’ingegnere che gli intimava “..stay out, stay out!” Troppo tardi. La rabbia di Charles via radio è stata prontamente coperta dai consueti “beep”, ma le immagini on-board hanno inquadrato il suo eloquente gesto di stizza. In tre giri, complice due pit-stop ravvicinati, è stato retrocesso da primo a quarto. E quando la tornata successiva, la Red Bull ha montato su entrambe le RB18 le slick-hard, s’è avuta la certezza che il G.P. del Cavallino fosse ormai segnato. Col senno di poi, Sainz avrebbe dovuto fermarsi appena dopo Perez in modo da non ripartire dietro al doppiato Latifi (ancora una volta protagonista in negativo ed ironicamente definito da qualcuno il “terzo uomo” della Red Bull). Dietro il canadese della Williams, Carlos ha perso troppo tempo:” 12 curve dietro una vettura doppiata m’è costata la vittoria.” La corsa avrebbe forse potuto riaprirsi con l’incidente di Mick Schumacher, ma solo se ci fosse stata una ripartenza da fermi. La direzione gara ha invece optato per il via dietro alla safety-car. E qui alla Ferrari va riconosciuto di aver deciso giustamente di schierare i suoi drivers con le dure, scommettendo sul degrado che si sarebbe manifestato sulle medie scelte dalla Red Bull. Gli ultimi istanti hanno infatti mostrato come Perez girasse lentamente difendendosi a fatica da Sainz. Ma sul toboga di Monaco non si passa. Così al termine dei 35 minuti, è giunto al traguardo il trenino coi quattro top driver incollati.

A rendere ancora più amara la domenica del Cavallino è stata la vicenda legata all’infrazione commessa dai due piloti di Chris Horner che dopo le soste hanno toccato ed oltrepassato la riga gialla della pit-lane. Manovra subito rilevata dal team principal Ferrari Mattia Binotto che accusava:” Per noi la gara non è finita, vanno chiarite molte cose con la Fia su episodi che in passato sono stati puniti con 5” di penalità”. Parole che anticipavano il reclamo che ha mantenuto la classifica finale sub-judice fino alle 21.30. Protesta che però è stata respinta dal collegio dei commissari a detta dei quali le RB18 non avevano varcato completamente la linea con tutta la gomma. Una motivazione destinata a creare polemiche, visto che entra in aperto contrasto con i verdetti precedenti. Diciamolo, non è la prima volta che il team anglo-austriaco trova beneficio dal collegio giudicante: il finale di Abu-Dhabi 2021 è ancora fresco. Ma forse è bene accantonare la dietrologia. Sta di fatto però che a Maranello devono recitare il “mea culpa” perché non si possono regalare in questo modo dei G.P., col rischio di pagare un caro prezzo a fine stagione. “Con un passo del genere, non possiamo arrivare quarti!” Ha sentenziato ai microfoni di Sky “Fast & Furious” Leclerc (tanto per ricordare la serie cinematografica americana). Mentre transitava sotto la bandiera a scacchi, Charles ha commentato via radio in italiano:” Non ho parole…non possiamo finire così.” Anche se poi davanti ai giornalisti ha dichiarato che continua ad amare il suo team. Una lodevole prova di fedeltà pronunciata ancora a caldo. A calmare il “Principino” ci ha provato anche il presidente John Elkann presente ai box, ma non sarà facile fargli digerire questo rospo, dal momento che gli è costato pure il podio di casa. Senza contare che Verstappen, suo diretto rivale per l’iride, si porta a + nove in classifica e dopo una trasferta che lo vedeva in grosse difficoltà. In sette giorni la Red Bull ha capitalizzato un parziale insperato con la Ferrari che ha gettato alle ortiche due vittorie. Binotto ha ammesso gli errori, spiegando che tutto sarà analizzato a freddo, aggiungendo filosoficamente:”… sono eventi che possono capitare e se ci rendono più forti ben vengano.” La speranza è che il Cavallino si riscatti già a partire da Baku, il 12 giugno prossimo.

Un appuntamento su un circuito cittadino dove gli errori costano cari. Vietato sbagliare per la Ferrari, altrimenti il gap dalla Red Bull diverrebbe preoccupante. Verstappen e Perez si stanno confermando una coppia di ferro, un fattore che secondo certe indiscrezioni potrebbe produrre un effetto boomerang sfociando in una lotta intestina tra i due galletti. “Ci aspetta una lunga stagione – ha spiegato Horner – ed è fantastico avere entrambi i piloti pronti a giocarsela”. Se così fosse Maranello potrebbe trarne vantaggio, ma è meglio non illudersi. Certi discorsi si erano già sentiti anni fa quando i piloti erano Vettel e Webber e sappiamo com’è andata a finire.

Archiviato il capitolo Red Bull-Ferrari, non possiamo dimenticare, nuovamente, la bella prova di George Russell. Il britannico alle prese con una Mercedes in difficoltà per via delle sconnessioni dell’asfalto, è partito sesto dietro la McLaren-Mercedes del connazionale Lando Norris (più performante) ed ha chiuso quinto. Ha preceduto Lando di una posizione sul traguardo, grazie ad un eccellente sorpasso sulla McLaren numero 4 mentre questa usciva dai box. Lewis Hamilton invece ha faticato non poco, è arrivato ottavo rallentato da Ocon (colpevole di averlo urtato) e da Alonso che nel finale, per colpa delle temperature alle stelle, ha stoppato ben undici macchine. Dopo Russell e Norris, a chiudere la top-ten si sono classificati Alonso, Hamilton, Bottas e Vettel.

Prima di chiudere però è necessario far luce su quanto accaduto a Mick Schumacher. Il figlio del sette volte iridato tedesco è incappato in una rovinosa uscita di pista che ha fatto temere per la sua incolumità. Era partito col 15esimo tempo, quando nel corso del passaggio 26 ha perso il controllo della sua Haas-Ferrari (montava gomme slick dure) alla chicane delle Piscine. La monoposto s’è schiantata contro le barriere “tech-pro” aventi la funzione di assorbire l’urto. La  VF-22 s’è così aperta in due ed ha arrestato la sua corsa col retrotreno staccato. Fortunatamente Mick ha subito comunicato via radio di stare bene ed è uscito autonomamente dall’abitacolo. Data la posizione della vettura, la direzione gara ha esposto bandiera rossa per consentire ai commissari di liberare la pista da detriti e rottami. Ancora una volta va elogiato il livello di sicurezza raggiunto dagli standard voluti dalla Fia, ma per il 23enne teutonico s’è trattato di un’altra rovinosa uscita di strada. Il 26 marzo scorso durante le qualifiche del G.P. d’Arabia Saudita era finito contro le protezioni ed il posteriore della sua Haas s’era staccato dal resto della vettura. Anche in quell’occasione il pilota uscì indenne e dai controlli effettuati in ospedale non emersero complicazioni. Sta di fatto però che i rischi corsi da questo giovane cominciano ad essere troppi. Rispetto al 2021, sua stagione d’esordio in F.1, è alle prese con un momento delicato. Sono cambiate le monoposto e pure il compagno di squadra. Può essere che Schumacher non si senta a proprio agio con il nuovo stile di guida richiesto. Oppure la presenza del danese Kevin Magnussen, ben più esperto del modesto Mazepin, stia spingendo Mick ad assumersi rischi eccessivi per dimostrare al team e magari a se stesso di essere all’altezza del cognome che porta.

Immagini Pirelli press

 

Il Campionato piloti
1° Verstappen 125 – 2° Leclerc 116 – 3° Perez 110 – 4° Russell 84 – 5° Sainz 83 – 6° Hamilton 50 – 7° Norris 48 – 8° Bottas 40 – 9° Ocon 30 – 10° Magnussen 15 – 11° Ricciardo, Tsunoda 11 – 13° Alonso 10 – 14° Gasly 6 – 15° Vettel 5 – 16° Albon 3 – 17° Stroll 2 – 18° Zhou 1.

Il Campionato costruttori
1^ Red Bull-Honda 235 – 2^ Ferrari 199 – 3^ Mercedes 134 –  4^ McLaren-Mercedes 59 – 5^ Sauber Alfa Romeo-Ferrari 41 – 6^ Alpine-Reanult 40 – 7^ Alpha Tauri-Honda 17 – 8^ Haas-Ferrari 15 – 9^ Aston Martin-Mercedes 7 – 10^ Williams-Mercedes 3.

 

 

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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