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Published on Dicembre 1st, 2021 | by Massimo Campi

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ABARTH SPORT E PROTOTIPI 1949-1971 – di Renato Donati

Giorgio Nada Editore

C’è stato un tempo in cui le Abarth, le vetture con lo Scorpione impresso sulla carrozzeria, hanno sfidato, nelle grandi corse di durata o nelle classiche dei diversi Campionati della Montagna, Case automobilistiche ben più potenti e blasonate, quali Porsche e Ferrari. In quel tempo, fra l’alba degli anni Cinquanta e l’inizio dei Settanta, le Abarth hanno scritto pagine memorabili di agonismo anche nelle categorie Sport e Prototipo, con modelli di straordinario fascino, portati in corsa da piloti di fama internazionale.

Il libro si apre con la storia di Karl o Carlo Abarth, un personaggio significativo nella storia del motorsport con una vita divisa tra le due nazionalità, quella austriaca, di famiglia, di nascita, e quella italiana dove si è stabilito per dare vita al suo sogno di costruttore.

La storia della Abarth parte dalle ceneri della Cisitalia di Piero Dusio, il futuro costruttore rileva le sei vetture di F.1, le trasforma e le fa correre con il marchio Abarth. La 204 A Spider Corsa è la prima vettura che corre con il marchio dello scorpione, il segno zodiacale di Abarth. È il 1949, anni del dopoguerra, anni di sogni e di grande sviluppo industriale dell’Italia. La 204 A con il motore di 1,1, partecipa alle prime competizioni come la Mille Miglia con Palladini/Frank  che si classificheranno 44° assoluti.

I prototipi del costruttore, che ha scelto Torino, allora capitale dell’auto, come sua sede, sono spesso protagoniste delle classi inferiori, con i piccoli motori spesso derivati da propulsori Fiat. Le vittorie, molte nelle gare in salita, servono anche a pubblicizzare i kit di preparazione della Abarth che molti utilizzano per preparare le piccole turismo che affollano le gare degli anni ’60.

La squadra corse Abarth realizza e fa correre prototipi fino a due litri di cilindrata, Carlo Abarth è un Team Manager severo, un uomo dedito allo sport ed al risultato finale delle sue creature. Tra i piloti che corrono con le vetture ufficiali dello scorpione ci sono Mario Casoni, Eris Tondelli, Peter Schetty,  Nino Vaccarella, ed infine Johannes Ortner, ed Arturo Merzario, i due nomi che più hanno identificato i prototipi torinesi.

La storia dei prototipi dello scorpione finisce all’inizio degli anni ’70. Il 15 ottobre 1971 Carlo Abarth vende la sua ditta alla Fiat, rimane per qualche tempo in azienda come consulente poi si ritira a Vienna dove trascorre gli ultimi anni della sua vita.

Dopo Abarth Gran Turismo da corsa, ecco il volume dedicato alle Sport e Prototipo, sempre a firma di Renato Donati, fra i maggiori appassionati ed esperti del Marchio dello Scorpione, che analizza, modello dopo modello, tutte le Abarth che hanno corso in questa specifica categoria, in particolare in Italia, dal 1949 al 1971. Come sempre prezioso e di grande suggestione è l’apparato iconografico, a colori e in bianco nero, del tutto inedito, impreziosito anche dai disegni di Gabriele Guidetti da sempre innamorato delle vetture dello scorpione.

ABARTH SPORT E PROTOTIPI 1949-1971

Autore: Renato Donati – Giorgio Nada Editore

Formato: 24.3×27 cm – Pagine: 192 – Foto: 192 in b/n e 46 a colori – Brossura con alette – Testo: italiano – Collana: Marche auto – TIRATURA LIMITATA DI 1200 COPIE non numerate

per ulteriori informazioni:

https://www.giorgionadaeditore.it

https://www.libreriadellautomobile.it

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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