Published on Maggio 23rd, 2021 | by redazione
0Verstappen domina a Monaco!
Di Carlo Baffi
La corsa del Principato perde subito il poleman, il ferrarista Leclerc, non partito complice il botto in qualifica. Via libera per Verstappen che trionfa e supera in classifica Hamilton, protagonista di un fine settimana sottotono, come la Mercedes. La Ferrari si consola con il secondo posto di Sainz.
“We are not racing”. Con queste parole lapidarie comunicate da Laurent Mekies, direttore sportivo della Ferrari, al Formula One race-director Michael Masi, s’infrange il grande sogno di Charles Leclerc, della Ferrari e dei tanti tifosi del Cavallino che speravono in un trionfo nel prestigioso scenario del Principato di Monaco. Sarebbe partito dalla pole e si sa quanto conti in un toboga come quello di Monte Carlo. E poi per un monegasco sulla Rossa, l’impresa di esser stato il più veloce in qualifica giocando in casa aveva un sapore ancora più speciale.
Invece la magia di quell’ 1’10”346 è stata subito macchiata da un errore nel tentativo di migliorarsi a meno di 20” dalla bandiera a scacchi. Il ferrarista voleva mettere in cassaforte il risultato, dagli assalti di Verstappen, Bottas e del compagno Sainz, competitivo nelle libere. Sta di fatto che Charles urtava una barriera all’uscita dalle Piscine rompendo la sospensione anteriore destra. La SF21 perdeva la direzionalità e finiva per stamparsi violentemente contro i guard-rail. Bandiera rossa, sessione finita e pole a Leclerc ! L’entusiasmo iniziale per il grande risultato veniva presto smorzato dai dubbi in merito all’entità del danno. Occorrerà sostituire il cambio, con la conseguente retrocessione in sesta posizione e perdita della pole ? I tecnici del Cavallino prendevano tempo, cercando di capire la mossa giusta, restando fiduciosi. Dunque tutto rimandato al giorno dopo e arriviamo così al fatale verdetto. I meccanici grazie ad un lavoro arduo, riuscivano a mettere in pista la rossa numero 16 evitando le penalità del caso.
Leclerc prendeva così la via della pista per i primi giri che precedono il piazzamento in griglia. Ma ecco i primi guai. Scattano le verifiche ed emerge un problema al semiasse posteriore sinistro che costringe Leclerc a parcheggiare la SF21 nel box ed alzare bandiera bianca. “Provo solo tristezza – dirà poco più tardi il monegasco amareggiato – Mi spiace molto anche per i meccanici. Il cambio era ok, il problema ha riguardato la parte destra della vettura. Ora faremo tutti i controlli del caso.” Certo, perché l’anomalia è che l’urto ha interessato il lato opposto a quello in cui c’è stata la rottura. Quindi un colpo di scena ancora prima di partire, di quelli che sa offrire solo Monte Carlo e che da una grandissima chance a Max Verstappen autore del secondo tempo in qualifica, davanti alla Mercedes di Valtteri Bottas ed all’altra Ferrari di Carlos Sainz. Più arretrato il leader del mondiale Lewis Hamilton solo settimo dopo una qualifica difficoltosa, che ha scatenato le sue critiche verso le scelte tecniche team.
Allo spegnimento dei semafori, Verstappen scatta bene e chiude subito Bottas che avendo a disposizione il lato pulito della pista cerca di essere minaccioso. Dietro s’insedia Sainz e poi Gasly, Hamilton, Vettel (ottavo in qualifica) Perez, Giovinazzi, Ocon e Stroll. I primi giri vedono Verstappen e Bottas allungare e Sainz cercare di tenere il passo. Con Hamilton imbottigliato nelle retrovie, Bottas cerca di spingere per mettere sottopressione il rivale e fargli usurare maggiormente le gomme, magari scombussolandogli la strategia. Ma l’olandese procede spedito e a poco a poco, intorno al 24esimo passaggio, costruisce un margine di 15” di vantaggio sul diretto rivale Hamilton, che gli garantirebbe una sosta tranquilla. Chi invece comincia ad accusare problemi è Bottas che molla il ritmo e lamenta un degrado degli pneumatici. Al giro 30 dei 78 previsti Hamilton rientra per effettuare il primo pit-stop, monta la gomma bianca e riparte ottavo. La strategia Mercedes è quella di mettere l’inglese in condizione di recuperare grazie alla strada libera. Invece Lewis si ritrova di li a poco dietro a Gasly, da qui la reazione via radio:” …perché l’Alpha Tauri è davanti a me?”. Ma il momento difficile della “Stella a Tre Punte” prosegue con la sosta di Bottas. La ruota anteriore destra si blocca, i secondi trascorrono inesorabili, i meccanici cercano in tutti modi di porre rimedio. Sforzi inutili ed arriva il ritiro.
Nel frattempo prosegue il siparietto via radio tra Hamilton ed il suo box:” Come mai mi avete fermato ?” Segno inequivocabile di una giornata storta che mina la calma olimpica del fuoriclasse. Per quanto concerne le posizioni di vertice, Sainz fa il suo primo pit alla 33esima tornato, subito dopo imitato da Verstappen: gomma bianca per entrambi. Il valzer delle soste porta momentaneamente comando la Red Bull di Sergio Perez. Al giro 42, “Mad Max” torna davanti a tutti con Sainz che cerca impensierirlo al punto che quando si palesano degli strani rumori nel motore Honda del capofila, lo spagnolo viene invitato dai suoi tecnici a “mettergli un po’ di pressione.” Del resto sognare non costa nulla. A fronte dei timori Verstappen, i tecnici provvedono a cambiare le mappature del motore ed i miglioramenti arrivano puntuali, con l’olandese che allunga sulla Ferrari inseguitrice. Ad animare la corsa ci pensano Norris e Perez, rispettivamente terzo e quarto. Il britannico, fresco del rinnovo del contratto con la McLaren vede il messicano sempre più vicino e si prepara a difendere coi denti un podio importantissimo.
Per contro Perez spinge per mettere a segno una doppietta Red Bull, che sarebbe una vera e propria mazzata psicologica nei confronti della Mercedes in palese difficoltà. A cinque tornate dal termine però, Norris sfodera il suo giro personale più veloce, guadagnando terreno su Perez. Ed Hamilton ? All’epta-campione, sempre dietro a Gasly, non resta che puntare al giro veloce, fino a quel momento fatto registrare da Yuki Tsunoda sulla Williams. Lewis rientra per una seconda sosta e con le gomme rosse sigla la tornata più rapida in 1’ 12”209, guadagnando un punto un più. Lo sventolio della bandiera a scacchi data dalla campionessa di tennis Serena Williams, saluta il primo trionfo nel Principato di Verstappen, che precede Sainz e Norris. Da sottolineare che tutti e tre non erano mai saliti sul podio a Monaco. Alle loro spalle chiudono Perez, Vettel (finalmente autore di una gara all’altezza dei sui quattro titoli iridati), Gasly, Hamilton, Stroll, Ocon e Giovinazzi. All’italiano va riconosciuto il plauso di aver disputato un’ottima prova, grazie alla quale ha conquistato il primo punto per l’Alfa Romeo. Fuori dalla top-ten troviamo Raikkonen, Ricciardo, Alonso, Russell, Latifi, Tsunoda e Mazepin.
Fuori dal tempo limite, Mick Schumacher con l’Haas-Ferrari. Per il giovane rookie, il fine settimana a Monaco è stato proprio da dimenticare. Dapprima il botto nelle libere due il giovedì, poi quello nelle libere 3 che gli ha impedito di disputare le qualifiche. A fronte della débacle Mercedes e dei punti guadagnati dalla Red Bull, prima con Verstappen e quarta con Perez, le classifiche del mondiale piloti e costruttori, hanno subito un vero e proprio scossone. Per la prima volta dall’avvento dell’era turbo ibrida, la Red Bull conquista la leadership. Verstappen è primo a quota 105, con quattro lunghezze di vantaggio su Hamilton. Molto più staccato Norris, terzo a 56. Tra i costruttori, la Red Bull sopravanza di un punto la Mercedes 149 a 148. La McLaren è a 80 con la Ferrari a ridosso (78 punti). L’Aston Martin può sorridere con i quattordici punti conquistati da Vettel e Stroll, salendo a 19: una provvidenziale boccata d’ossigeno a fronte della crisi che sta vivendo. In sostanza il 76° Gran Premio di Monaco non sarà certo ricordato per i sorpassi, o le battaglie in pista, ma alla fine ha portato un cambio al vertice del mondiale che in pochi si sarebbero aspettati.
Certo, come ha sottolineato Toto Wolff, gran capo Mercedes, la pista del Principato è anomala e le disavventure patite dalle Frecce Nere, possono considerarsi una parentesi negativa. Anche Horner, entusiasta del successo, è ben conscio che la lotta tra Red Bull e Mercedes è ancora lunga e che sui prossimi circuiti i valori in campo dovrebbero tornare a livellarsi. Non va però dimenticato lo stato d’animo di Hamilton, apparso più insofferente del solito, anche se in merito alle scelte della scuderia, s’è contenuto dicendo:” Onestamente non voglio tornare sugli errori della Mercedes. Dobbiamo lavorare molto ed evitare di esprimerci al livello di oggi.” Musi lunghi anche all’Alpine: Ocon nono e Alonso sprofondato al 14esimo posto. L’iberico è stato preceduto da Daniel Ricciardo alle prese con un inizio stagionale stranamente problematico per un pilota di classe come lui. E veniamo alla Ferrari. Il secondo posto di Sainz, consola in parte l’amarezza dopo il forfait di Leclerc. Due sensazioni contrapposte come le ha definite Binotto, il quale ha confermato la singolarità di quanto verificatosi, sottolineando che se il botto ha interessato la parte sinistra della SF21, il problema s’è poi evidenziato all’estrema destra.
Il team principal del Cavallino, ha poi elogiato la corsa di Sainz e ha ribadito che l’ottimo comportamento della vettura e di come la squadra sia orientata ad aprire un ciclo vincente, costruito passo per passo.” Bisogna avere pazienza ed il risultato di oggi è stato molto importante.” Il prossimo 6 giugno, il Circus farà tappa a Baku per il Gran Premio dell’Azerbaijan, anch’esso un tracciato cittadino con curve lente, ma anche con lunghi rettilinei. Insomma la lotta tra Mercedes e Red Bull è sempre più aperta, senza però dimenticare una Ferrari che ormai può dirsi agli stessi livelli della McLaren, diretta rivale per il terzo posto.
immagini press – Pirelli – Ferrari