Published on Gennaio 21st, 2021 | by redazione
0La regina d’Africa
Jutta Kleinschmidt vince la Parigi-Dakar 2001 – di Carlo Baffi
E’ il 21 gennaio 2001 quando cala il sipario sulla 23esima edizione del Rally Dakar, meglio nota come la Parigi-Dakar. Una competizione storica divenuta famosa per essere massacrante e pericolosa. E che purtroppo ogni anno annovera ancor oggi nel suo bilancio incidenti mortali. Tra i vincitori di quella corsa disputata vent’anni fa, spiccava il nome del nostro Fabrizio Meoni sulla Ktm nella categoria riservata ai motociclisti. Un fuoriclasse in materia di raid, che avrebbe trionfato anche l’anno dopo, ma che malauguratamente avrebbe perso la vita proprio in questa manifestazione nel 2005, complice una brutta caduta che gli provocò un arresto cardiaco. Tra i camion s’impose il ceco Karel Loprais. Ma la grande sorpresa arrivò dalle auto. Tra i big spiccavano due nomi quello del francese Jean-Louis Schlesser e del giapponese Hiroshi Masuoka. Entrambi erano accreditati dei migliori pronostici, ma a spuntarla fu la tedesca Jutta Kleinschmidt. Un’impresa storica per la pilotessa della Mitsubishi, che in coppia con Andres Schulz divenne la prima donna nella storia ad imporsi nella Dakar.
Una vittoria a sorpresa, dal momento che alla vigilia la stessa Kleinschmidt aveva confessato di avere a disposizione una vettura obsoleta. La Mitsubishi Germania era infatti al suo ultimo grande raid, complice i problemi di budget. Ma mai dire mai nel motorsport. Così dopo la rottura della sospensione patita da Masuoka, ecco la doccia fredda per Schlesser alla penultima tappa. Il transalpino venne punito con un’ora di penalità, per via del suo comportamento anti-sportivo. Occasioni che rilanciarono notevolmente le chances della rivale tedesca. Nell’ultima delle 20 tappe in programma, sul Lago Rosa, la Kleinschmidt giocò bene le sue carte.
Dai vertici della casa nipponica non arrivò alcun ordine di scuderia e Jutta puntò a tagliare il traguardo senza commettere errori e prendere grossi rischi. Giunse quinta a 33” da Servia il vincitore, ma a 17” da Masuoka pur chiudendo al secondo posto non riuscì a cancellare il ritardo di 2’39” dalla leader in classifica. Per lei si materializzò così uno storico trionfo. La Kleinschmidt era alla sua undicesima partecipazione alla Dakar (quattro di queste le aveva disputate con le moto). Una vera e propria impresa raggiunta a 38 anni da una donna laureata in ingegneria, che aveva preparato la tesi alla Bmw, dove poi lavorò per breve tempo. La sua passione per i motori e per la velocità l’aveva spinta dapprima alle competizioni sulle due ruote nei rally raid, per poi passare alle quattro. Nel suo palmares arriverà sempre nel 2001 il successo all’Italian Baja e nel 2008 la vittoria alla 24 Ore del Nurburgring in classe S2 al volante di una Bmw 330d con l’equipaggio formato da Haider, Kutsch, Hiktscher.
Illustrazione © Carlo Baffi – m58