Published on Maggio 1st, 2020 | by Massimo Campi
0Stirling Moss ed il record della Mille Miglia 1955
La Mercedes 300 SLR di Stirling Moss domina la gara ad oltre 157 all’ora, un record che rimarrà immutato nel tempo.
Stirling Moss è stato uno dei più forti piloti di tutti i tempi, ma non è riuscito a vincere un titolo mondiale. Sfortuna, presenza di grandi campione come Manuel Fangio nella sua epoca, a volte scelte sbagliate, come il perseverare con vetture inglesi non sempre competitive. Tra le imprese di Moss, quella che ha contribuito a crere il mito del pilota inglese è la Mille Miglia del 1955, quando Moss era pilota ufficiale, con Fangio, della Mercedes.
Quell’anno, la vettura per le gare di durata è la 300 SLR, direttamente derivata dalla monoposto di F.1, che monta un motore di 8 cilindri in linea, costruito in lega leggera, con una cilindrata di 2.992 cc.
Alfred Neubauer, il direttore sportivo della Mercedes, fa provare il percorso di 1.597 km diverse volte, macinando migliaia di chilometri in previsione della gara. Il 1 maggio del 1955, alla fine della massacrante maratona Stirling Moss in coppia con il giornalista inglese Denis Jenkinson arriva da trionfatore a Brescia in sole 10 ore, 07 secondi e 48 centesimi. La sua media è di 157,65 Km/ora, il record della gara mai più battuto nelle edizioni successive. La sua Mercedes 300 SLR porta il numero di gara 722 scritto in rosso, che indica l’orario di partenza alle 7,22 del mattino.
Durante le prove effettuate prima della gara, “Jenks” Jenkinson ha annotato su un rullo di carta tutti i punti e le difficoltà del percorso. In gara il giornalista inglese detta ogni punto critico al suo pilota, indicando anche la velocità massima possibile in ogni punto. Jenkinson in questa edizione della Mille Miglia inventa così la moderna figura del navigatore, prima di allora, il passeggero a bordo della macchina, aveva solo la funzione di semplice meccanico in caso di bisogno.
Anche la Ferrari si presenta con i suoi più validi stradisti alla Mille Miglia del ‘55: Castellotti, Taruffi e Maglioli. A Pescara conduce Taruffi, ma già a Roma è Moss in testa, ed a Firenze l’inglese precede Hermann e Fangio; per la cronaca ben tre Mercedes ufficiali sono in testa alla gara.
Juan Manuel Fangio cerca di contrastare la marcia trionfale dell’asso inglese, ma quel giorno sulle strade della Mille Miglia, contro la guida di Moss non c’è nulla da fare. Dopo metà gara Fangio, che corre da solo, deve lottare anche contro il motore della sua 300 SLR, tanto che percorre il resto della gara con un cilindro in meno a causa di un iniettore difettoso. A Brescia arriva secondo, distaccato di oltre 32 minuti dal suo compagno di squadra.
La Ferrari conquista solo il terzo posto, alle spalle del duo Mercedes, con la 118 LM di Umberto Maglioli e Monteferrario.
La 300 SLR di Moss ha fatto tutta la Mille Miglia senza mai aprire il cofano motore. A Pescara gli uomini della Mercedes fanno il pieno a Moss in soli 28 secondi, a Roma in due minuti viene fatto nuovamente il pieno a cambiate le gomme posteriori: tutto questo significa una organizzazione perfetta per una marcia trionfale. L’otto cilindri tedesco ha una gran affidabilità, come dimostrato anche dalla vettura di Fangio, che pur andando a sette cilindri riesce a concludere la gara senza rompere.
immagini © Mercedes press – Massimo Campi