Wec

Published on Novembre 10th, 2019 | by Massimo Campi

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4 Ore di Shanghai alla Rebellon

La squadra svizzera batte la Toyota in Cina

La Rebellion Racing ha conquistato la sua prima vittoria sul campo nel FIA WEC dopo averla spuntata sulle Toyota nella gara di Shanghai approfittando del sistema ad handicap introdotto dalla FIA per la nuova Superseason 2019-2020. È la vera prima vittoria assoluta di una macchina non ibrida nella nuova serie WEC, se si esclude la vittoria a tavolino dello scorso anno a Silverstone, con la Rebellon che ha scavalcato la Toyota dopo la squalifica.  Dopo avere dominato le qualifiche , la Rebellion ha colto un successo importantissimo nella 4 Ore di Shanghai del FIA World Endurance Championship con Bruno Senna che ha  ha tagliato la bandiera a scacchi in prima posizione, festeggiando assieme a Gustavo Menezes, Norman Nato e a tutto il team. La Toyota TS050 Hybrid è giunta ad oltre un minuto nella gara e per la Casa giapponese è il primo ko in pista da quello di Austin del 2017.

Al via qualche problema per la Rebellon, con Nato autore di una brutta partenza dalla pole position che scivolava in coda alle LMP1 e alle spalle anche di alcune vetture di classe LMP2. Da quel momento è iniziata la rimonta della vettura svizzera con Menezes che ha avuto una progressione molto rapida, favorito anche dalla penalizzazione affibbiata alle due Ginetta e la Toyota #7 per aver sfilato Nato prima che venisse dato il via. Una volta risalito al secondo posto, Menezes ha superato Sebastien Buemi e la Toyota #8 all’inizio della seconda ora, iniziando a costruire un margine di oltre 30″ prima di cedere il volante a Senna poco dopo la metà della gara che ha saputo approfittare di una Full Course Yellow a poco più di un’ora dalla fine, innescata dall’esplosione di una gomma dell’Aston Martin #95, che ha reso la corsa verso la vittoria più tranquilla per la Rebellion, mentre entrambe le Toyota dovevano fare uno “splash” nel finale.

Seconda sul podio è salita la Toyota #8 di Kazuki Nakajima, Buemi e Brandon Hartley, mentre la Toyota #7 di Kamui Kobayashi, Mike Conway e José Maria Lopez ha completato il podio più staccata, venendo doppiata a circa sei minuti dalla fine.  Dopo le Toyota la classifica vede il risultato delle Ginetta G60-LT-P1, con la vettura #5 di Egor Orudzhev, Ben Hanley e Jordan King che ha concluso quarta, ma doppiata, mentre la gemella di Guy Smith, Charlie Robertson e Mike Simpson ha chiuso quinta a due giri.

In LMP2, il successo è per la Jota di António Félix da Costa, Roberto González e Anthony Davidson, mentre il Jackie Chan DC Racing, che aveva preso il successo lo scorso anno, festeggia il 2° posto e la prima posizione in campionato. Sul podio sale United Autosport, ed al traguardo anche il Cetilar Racing, che sta lavorando sodo con Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi rispetto alla trasferta in Giappone.

Nelle classe LMGTE-Pro prima vittoria stagionale per la Ferrari: Pier Guidi e Calado hanno sfruttato una foratura dell’Aston Martin di Marco Sørensen e di Nicki Thiim nella seconda parte, raccogliendo la testa e gestendo il finale. Porsche si accaparra il podio con Kévin Estre/Michael Christensen e Gianmaria Bruni/Richard Lietz. Infine, in LMGTE Am si riconferma TF Sport con la sua Aston Martin: Jonathan Adam, Charlie Eastwood e Salih Yoluç non hanno mai avuto troppi problemi e balzano in vetta alla generale.

Turner, Gunn e Dalla Lana, scivolati all’ultimo posto dopo un contatto con la Porsche di Egidio Perfetti, hanno dovuto accontentarsi del terzo posto dietro alla Porsche #1 di Ben Keating, Jeroen Bleekemolen ed il debuttante Larry ten Vorde mentre Perfetti, Matteo Cairoli e David Heinemeier Hansson hanno chiuso solamente quinti, staccati di un giro, dopo che Perfetti è stato penalizzato per l’incidente con Dalla Lana.

Immagini ©AdrenalMedia

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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