Published on Settembre 2nd, 2019 | by Massimo Campi
0WEC Silverstone: Toyota sempre prima
L’ottava stagione del World Endurance Championship si è aperta con la 4 ore di Silverstone.
Silverstone ha ospitato il primo atto della nuova stagione WEC, ed è ancora Toyota la regina della serie con una doppietta sui primi due gradini del podio. A conquistare il primo posto la TS050 Hybrid di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Jose Maria Lopez, seguiti a meno di un secondo dalla gemella di Sebastien Buemi, Kazuki Nakajima e Brendon Hartley. Il meteo inglese è stato il vero protagonista della quattro ore con continui cambi di condizioni, e dopo la doppietta delle vetture nipponiche sul gradino più basso del podio è salita la Rebellion di Berthon/Derani/Duval staccata di un giro. Successo in LMP2 per l’Oreca del Cool Racing di Nicolas Lapierre e Antonin Borga, sesti di classe ed 11 assoluti per Lacorte/Sernagiotto/Belicchi con la Dallara P217-Gibson della Cetilar, al debutto nel WEC. Nella classe LMGTE Pro è arrivata la doppietta Porsche con la vittoria di Gianmaria Bruni e Richard Lietz seguita dai compagni di Team Kevin Estre e Michael Christensen, i campioni della scorsa stagione. Sul gradino più basso del podio la Aston Martin numero 97 di Alexander Lynn e Maxime Martin. La Ferrari è arrivata quarta con la 488 n° 51 dei poleman Alessandro Pier Guidi e James Calado, nonostante un sorpasso da applausi alla Porsche di Christensen da parte del pilota italiano durante la battaglia. Peggio è andata all’altra Ferrari del team AF Corse con Miguel Molina (in coppia con Davide Rigon) che è stato buttato fuori pista dalla LMP1 di Oliver Jarvis all’ingresso delle curve Maggotse Becketts. La Ferrari è riuscita a conquistare la vittoria nella classe AM con la 488 GTE AM della AF Corse di Francois Perrodo, Emmanuel Collard e Nicklas Nielsen. Seconda la Aston Martin del team Aston Martin Racing numero 98 di Paul Dalla Lana, Darren Turner e Ross Gunn, terza in qualifica. Terzo posto per un’altra Ferrari 488 GTE EVO, quella di Kei Cozzolino, Olivier Beretta e Motoaki Ishikawa.
Al pronti via le due Toyota sono subito scattate al comando dettando il ritmo della gara con il leader Conway inseguito da Buemi. Dopo solo venti minuti, un periodo di Full Course Yellow dovuto alla perdita dello pneumatico posteriore destro della Ginetta numero 5, ha ricompattato la gara, con le due Rebellion che, complice una strategia azzeccata nei rifornimenti, sono passate al comando con Bruno Senna e Loic Duval, ma la velocità delle Toyota hanno presto ridotto il gap ristabilendo le posizioni leader della gara con Buemi che comandava il gruppo. Alla seconda ora una fitta pioggia ha scombinato nuovamente le prestazioni in campo ma con la pista tornata asciutta le vetture nipponiche hanno ripreso a girare con tempi nettamente inferiori rispetto ai prototipi dotate di motore convenzionale. A ereditare provvisoriamente la leadership è Pipo Derani, che è stato facilmente sorpassato da Kobayashi prima e Hartley poco dopo. I due piloti del Gazoo Racing si sono dati battaglia per tutta la mezz’ora successiva prima di effettuare il cambio pilota. Lopez, nel suo turno di guida, ha poi controllato con relativa facilità il ritorno di Nakajima tagliando il traguardo con soli due secondi di vantaggio. La prestazione della Rebellion di Derani, Nathanael Berthon e Duval è calata drasticamente dopo metà gara giungendo terza a fine gara ma distanziata di un giro. Ancora più dura la gara dell’altra vettura svizzera che ha concluso al decimo posto distanziata di sei tornate. Debutto per la Ginetta motorizzata AER rispettivamente quarta e ventottesima assoluta.
Classifica WEC
– 4 Ore Silverstone
1 – Conway/Kobayashi/Lopez (Toyota TS050) – Toyota – 129 giri
2 – Buemi/Nakajima/Hartley (Toyota TS050) – Toyota – 1″901
3 – Berthon/Derani/Duval (Rebellion R13-Gibson) – Rebellion – 1 giro
4 – Robertson/Hanley/Orudzhev (Ginetta G60–AER) – LNT – 5 giri
5 – Lapierre/Borga/Coigny (Oreca 07-Gibson) – Cool – 5 giri
6 – Laurent/Negrão/Ragues (Alpine A470 – Gibson) – Signatech – 5 giri
7 – Van Eerd/Van Der Garde/Van Uitert (Oreca 07-Gibson) – Nederland – 5 giri
8 – Tung/Stevens/Aubry (Oreca 07-Gibson) – DC Racing – 5 giri
9 – Gonzalez/Da Costa/Davidson (Oreca 07-Gibson) – Jota – 5 giri
10 – Nato/Menezes/Senna (Rebellion R13-Gibson) – Rebellion – 6 giri
11 – Lacorte/Sernagiotto/Belicchi (Dallara P217-Gibson) – Cetilar – 7 giri
12 – Fjordbach/Patterson/Yamashita (Oreca 07-Gibson) – High Class – 7 giri
13 – Lietz/Bruni (Porsche 911) – Porsche – 14 giri
14 – Christensen/Estre (Porsche 911) – Porsche – 14 giri
15 – Martin/Lynn (Aston Martin Vantage) – AMR – 14 giri
16 – Pier Guidi/Calado (Ferrari 488 EVO) – AF Corse – 14 giri
17 – Thiim/Sørensen (Aston Martin Vantage) – AMR – 15 giri
18 – Perrodo/Collard/Nielsen (Ferrari 488) – AF Corse – 15 giri
19 – Dalla Lana/Turner/Gunn (Aston Martin Vantage) – AMR – 16 giri
20 – Ishikawa/Beretta/Cozzolino (Ferrari 488) – MR Racing – 16 giri
21 – Wainwright/Watson/Barker (Porsche 911) – Gulf – 16 giri
22 – Ried/Campbell/Pera (Porsche 911) – Dempsey/Proton – 16 giri
23 – Cairoli/Hansson/Perfetti (Porsche 911 RSR) – Project1 – 16 giri
24 – Yoluc/Eastwood/Adam (Aston Martin Vantage) – TF Sport – 16 giri
25 – Grimes/Mowlem/Hollings (Ferrari 488) – Red River – 16 giri
26 – Flohr/Castellacci/Fisichella (Ferrari 488) – AF Corse – 16 giri
27 – Keating/Fraga/Bleekemolen (Porsche 911 RSR) – Project1 – 17 giri
28 – Simpson/Jarvis/Smith (Ginetta G60–AER) – LNT – 17 giri
29 – Preining/Giraudi/Sanchez (Porsche 911) – Dempsey/Proton – 18 giri
Immagini © WEC/Adrenal Media