Storia

Published on Gennaio 19th, 2018 | by Massimo Campi

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Il motore dietro vince.

Stirling Moss porta per la prima volta alla vittoria la piccola Cooper a motore posteriore.

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Il 19 gennaio 1959 è una di quelle date che hanno cambiato la storia tecnica della F.1, quando Stirling Moss, con la piccola Cooper a motore posteriore si è imposto sulle potenti Ferrari e Maserati a motore anteriore, dimostrando che contava di più la leggerezza e la maneggevolezza rispetto alla potenza del motore. Il regolamento di quegli anni prescriveva l’utilizzo di propulsori aspirati di 2,5 litri, e dal 1958 non si poteva più usare le miscele speciali ma solo benzina avio come carburante riducendo le potenze dei motori. L’imperativo per i piccoli assemblatori britannici era quello di realizzare vetture sempre più leggere e semplici, che avessero la maggiore maneggevolezza in curva, soprattutto per compensare il gap dei propulsori inglesi rispetto a quelli italiani, molto più performanti.

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Il G.P. d’Argentina, che si disputava il 19 gennaio, prima gara della stagione, era rimasto in forse fino a metà dicembre per i problemi economici del paese sudamericano, e vide al via solo 10 concorrenti.  I Team BRM e Vanwall rimasero in Inghilterra con le vetture non ancora pronte per l’utilizzo del nuovo carburante, ed a Buenos Aires si presentarono al via le tre Ferrari Dino 246 di Mike Hawthorn, Peter Collins e Luigi Musso, sei Maserati 250F, ormai tutte private dopo il ritiro dalle competizioni del Tridente a fine ’57, per Harry Shell, Jean Berha, Carlos Medinteguy Francisco Godia-Sales, Horace Gould ed il campione del mondo Manuel Fangio che correva con la vettura della Scuderia Sud America, e unica vettura a motore posteriore la piccola Cooper T43 della scuderia di Rob Walker con Stirling Moss alla guida. L’asso inglese partecipò alla gara proprio con la Cooper in attesa della Vanwall, di cui era pilota ufficiale, con cui continuò la stagione. Juan Manuel Fangio fece valere la sua grande esperienza in prova segnando il miglior tempo, con Moss solo 7°, distaccato di due secondi. Hawthorn prese subito la testa della gara, ma dopo dieci giri Fangio lo superò, mentre Collins si ritirò per la rottura di un semiasse e Moss risalì pian piano fino alla seconda posizione.

Sir Stirling Moss

Fangio al 35° giro si dovette fermare per sostituire le gomme e Moss si trovò in testa alla gara seguito dalla Maserati di Jean Berha distaccato di 20 secondi, seguiti da Luigi Musso, che superò poi il francese, Fangio ed Hawthorn. Mentre gli altri si dovettero fermare per sostituire le gomme usurate, la leggera Cooper di Moss continuava la gara con le stesse coperture, anche se i meccanici avevano pronto ai box quattro gomme nuove per l’asso inglese. Musso iniziò una grande rimonta a suon di giri veloci, ma Moss, pur riducendo il ritmo per le gomme che si stavano consumando, transitò all’ottantesima tornata da vincitore sotto la bandiera a scacchi con 2,7 secondi di vantaggio sul romano.

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Nessuno si aspettava una vittoria della piccola ma leggera monoposto inglese contro le potenti vetture italiane, ma ben preso arrivò il bis a Montecarlo con Maurice Trintignant che vinse con la stessa Cooper T43 di Rob Walker che aveva utilizzato Moss, mentre l’asso inglese aveva ripreso il volante dalla Vanwall a motore anteriore. Queste due vittorie furono il grido di allarme, una piccola, poco potente ma leggera macchina a motore anteriore si poteva imporre contro le potenti monoposto italiane a motore posteriore.

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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