PRODUZIONE

Published on Maggio 10th, 2017 | by redazione

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Per il marchio Lancia il destino è ormai segnato

I modelli Lancia non saranno più venduti sui mercati europei, ma sono in Italia. Fino a quando non si sa, ma la fine del Marchio sembra ormai decisa.

Fca ha deciso una “lenta autanasia” per la Lancia, uno dei marchi italiani più carichi di storia. La notizia non è ufficiale ma gli indizi, abbondanti, ci sono tutti. Innanzitutto, il fatto che da tempo la Lancia non abbia introdotto in gamma un modello nuovo.

Poi, ed è l’elemento di prova decisivo, il fatto che siano stati chiusi nello scorso fine settimana i siti del marchio in tutti i Paesi europei.

Homepage sito belga di LanciaCliccando sull’indirizzo internet di questi siti compare la scritta: “Grazie per il tuo interesse per Lancia. Possiedi già una Lancia? Clicca qui!”. Se si procede si viene dirottati semplicemente su una pagina di accessori post-vendita.

Secondo l’informato inautonews.com, Fiat Chrysler Automobiles limiterebbe le vendite Lancia al solo mercato italiano.

Fino a quando non si sa … di certo è solo che per la Casa fondata da Vincenzo Lancia la fine è prossima alla faccia dei tanti proclami di Sergio Marchionne per il rilancio del “made in Italy”.

La Lancia è la Casa automobilistica italiana più antica attualmente in attività. Fondata nel 1906 da Vincenzo Lancia, resistette come società autonoma fino al 1958 quando fu acquistata da Carlo Pesenti, proprietario di Italcementi. Nel 1969 passò sotto il controllo della Fiat ed incorporata nella controllata Alfa – Lancia Industriale. Nel 2007 la ragione sociale fu modificata in Lancia Automobiles. Attualmente è una sussidiaria di Fca Italy.

La Lancia ha un glorioso trascorso agonistico, soprattutto nei rally, dove ha conquistato 1 Campionato internazionale costruttori (1972, Fulvia Coupé HF),  10 Campionati del mondo costruttori (1974, 1975, 1976, con la Stratos HF;  1983 con la Rally 037; 1987 con la Delta HF 4WD;  1988, 1989, 1990, 1991, 1992  con la Delta Integrale); 1  Coppa Fia piloti (Sandro Munari, 1977); 4 Campionati del mondo piloti (Juha Kankkunen  nel 1987 e 1991;  Miki Biasion  nel 1988 e 1989);  11 Campionati europei piloti (Tony Carello, 1978; Miki Biasion, 1983;  Carlo Capone, 1984; Dario Cerrato, 1985 e 1987; Fabrizio Tabaton, 1986 e 1988; Yves Loubet, 1989; Robert Droogmans, 1990; Piero Liatti, 1991; César Baroni, 1993).

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