Personaggi

Published on Gennaio 19th, 2017 | by redazione

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In memoria di Mario Poltronieri, storico telecronista della F1

Ieri si è spento a Milano, all’età di 87 anni, Mario Poltronieri, ex pilota e storico telecronista Rai delle gare automobilististiche e mociclistiche. Ecco come lo ricorda l’amico Carlo Baffi.

Ho conosciuto per la prima volta Mario Poltronieri nel 1987, quando ancora 23enne lavoravo come impiegato in un’azienda di Settimo Milanese che produceva armi da tiro a segno.

Mario Poltronieri, collezionista di armi antiche, era un amico del mio principale, il quale sapendo della mia grande passione verso il motorsport me lo presentò. Non nascondo che ero molto emozionato, perché davanti a me c’era la voce della Formula Uno, quel mondo che mi aveva da sempre affascinato.

Monza, 1960: Mario Poltronieri accanto alla Fiat Abarth 1000 da record

Monza, 1960: Mario Poltronieri accanto alla Fiat Abarth 1000 da record

E muovendo contemporaneamente i primi passi nel mondo del disegno, una passione che faceva il pari con i motori, gli mostrai una mia caricatura di Nelson Piquet che da buon brasiliano, praticava la macumba sul pupazzetto di Nigel Mansell, suo compagno e acerrimo rivale alla Williams. Poltronieri si mise a ridere e mi disse: “… simpatico, glielo regalo a Nelson“.

Non mi pareva vero, così come quando ci siamo ritrovati negli studi della Rai di Milano, per le dirette della rubrica “Numero Uno”, dove lui ricopriva il ruolo autorevole dell’opinionista insieme a Gianfranco Palazzoli e Mauro Coppini, mentre io realizzavo vignette, criticate con ferocia dal conduttore Ezio Zermiani, che ovviamente scherzava.

Ebbene, con Mario nacque una sincera amicizia. Ascoltavo attentamente i suoi racconti conditi di aneddoti e non perdevo occasione di fargli domande su piloti, tecnici e gare che popolavano i miei ricordi di bambino e ragazzo. Chi se lo dimentica il duello di Digione ’79, tra Villeneuve e Arnoux, con Poltronieri che nel mezzo della lotta disse: “…si agganciano i due se non stanno attenti”. O lo sprint vincente di De Angelis su Rosberg padre nel G.P. d’Austria del 1982, che emozionò Poltronieri al punto da fargli urlare: ” …ce l’ha fatta, ce l’ha fatta ! Corsa grandissima di Elio De Angelis…”.

Ricordo che nel 2003, andammo insieme ad Imola. Era il venerdì precedente il Gran Premio e lui doveva presentare il libro scritto con Paolo Ciccarone “Viva la Ferrari, abbasso questa F.1”. Durante il tragitto, gli confessai che non avrei mai pensato di recarmi ad un Gran Premio, accanto ad un personaggio che da bimbo imitavo nelle telecronache delle corse che riproducevo con i modellini della Polistil nel corridoio di casa mia. Un paradosso che lo divertì parecchio.

Grazie al lavoro di documentatore per la redazione di Rai Sport, ho avuto modo di rivedere ed apprezzare le telecronache ed i suoi servizi, in cui emergeva la sua competenza e la forte passione per i pistoni. Un legame, che in gioventù lo spinse a cimentarsi come pilota e collaudatore per la Abarth, stabilendo innumerevoli record coi prototipi dello Scorpione a Monza, sull’anello di alta velocità.

Con la scomparsa di Mario Poltronieri, lo sport automobilistico perde un pezzo di storia. Ci lascia un testimone importante, che ho avuto la fortuna di conoscere e che mi ha lasciato dei bellissimi ricordi, che rimarranno indelebili.

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