Published on Gennaio 18th, 2017 | by Bruno Brida
0Formula 1 2017: Felipe Massa, andata e ritorno
Se c’è una sicurezza in Formula 1 è che nulla è certo.
Prendete un pilota che annuncia il proprio ritiro dall’attività a fine stagione e che nella gara di casa saluta tutti e da tutti è salutato, tra lacrime ed abbracci commossi di moglie e figlio in mondovisione. “La Formula 1 mi ha dato tanto, ora voglio pensare alla mia famiglia”.
Ebbene, passano due mesi e quello stesso pilota, uscito dalla porta principale del Circus Ecclestone Barnum, rientra dalla finestra e riprende il suo posto come se nulla fosse. “Scusate, mi sono sbagliato … corro ancora un anno perché voglio lasciare il mondo dei Gran Premi a testa alta!”. Cosa abbia da dimostrare o da ottenere Felipe Massa (perché di lui stiamo parlando) dopo quattordici stagioni in Formula 1, riprendendo il volante di una non eccelsa Williams, non è ben chiaro.
La spiegazione più plausibile è che il team di sir Frank Williams sia rimasto spiazzato dal passaggio di Valtteri Bottas alla Mercedes, in sostituzione del ritirato Nico Rosberg.
Un passaggio, quello del finlandese, quasi telegrafato, volutamente coperto da fittizi contatti con altri piloti. La ragione? Anzi un nome: Toto Wolff, ex azionista della Williams, attuale azionista al 30% della Mercedes GP e, soprattutto, manager di Valtteri Bottas. Conflitto d’interessi? Forse un pochino, che dite?
Chi ne fa le spese è il giovane Pascal Wehrlein, campione DTM 2015 proprio con la Mercedes, posteggiato nel 2016 alla Manor per una stagione di apprendistato in vista proprio di un suo utilizzo nel team anglo-tedesco. Invece finisce alla Sauber, che, magra consolazione, a fine 2016 si è piazzata al penultimo posto della classifica costruttori, con un punto di vantaggio sulla Manor.
A proposito di giovani promesse, sarà interessante capire che ne sarà di Antonio Giovinazzi (campione 2012 di Formula Pilota China, vice- campione di Formula 3 britannica 2014, vice-campione euroF3 2015, vice-campione GP2 2016) in seno alla Ferrari. La bella statuina da utilizzare nei raduni, come successo a suo tempo a Luca Badoer? Oppure è destinato, dopo una stagione di apprendistato al simulatore e nelle varie sessioni di test, a subentrare a Kimi Raikkonen quando lascerà l’attività sportiva a fine 2017?
Comunque, all’abruzzese è andata meglio del suo compagno-rivale Pierre Gasly, del vivaio Red Bull. Il francese vince (a fatica) la GP2 2016 davanti a Giovinazzi, aspetta la chiamata, come promesso, dalla Toro Rosso ed invece Helmut Marki lo ritiene ancora immaturo e probabilmente finirà nella Superformula giapponese.
Insomma, non tutti i giovani hanno la “fortuna” di Max Verstappen, approdato in Formula 1 senza particolari risultati di rilievo nelle formule cadette.