Formula 1 Presentazione della SF 16 H della Scuderia Ferrari

Published on Ottobre 20th, 2016 | by Bruno Brida

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Scuderia Ferrari, una squadra in cerca d’identità

Che la Scuderia Ferrari sia in crisi, in profonda crisi ancora una volta, lo si è capito da tempo.

Passato l’effetto sorpresa delle insperate prestazioni della stagione passata, frutto comunque ancora della gestione Montezemolo, quest’annata ha messo a nudo la fragilità della Scuderia Ferrari imposta da Sergio Marchionne.

L’arrivo di Maurizio Arrivabene dalla Philip Morris a Maranello avrebbe dovuto rafforzare i rapporti nei confronti della Fom (leggi Bernie Ecclestone). Di certo, come hanno dimostrato le “incomprensioni in pista” con Max Verstappen, il peso del team in Fia è dominuito notevolmente e probabilmente i piloti non si sentono più tutelati in pista. La tanto pubblicizzata, da Arrivabene dopo le batoste fin qui subite, struttura gestionale orizzontale delle competenze pare un vero e proprio scaricabarile di respensabilità sui collaboratori, se non addirittura un’ammissione d’impotenza.

“In Formula 1 la catena gestionale deve essere verticale, stile militare“, ha dichiarato recentemente Luca Baldisseri, storico ingegnere di pista dei tempi di Schumacher ed oggi mentore del giovane talento canadese Lance Stroll. “Ci deve essere un capo che indica la strada, che motiva le persone, che prende le decisioni importanti e, soprattutto, che si assume le responsabilità. Oggi la Scuderia è allo sbando, un gruppo di persone spaventate, che non prende decisioni per paura di sbagliare“.

Logo della Scuderia FerrariMaurizio Arrivabene è la persona sbagliata al posto sbagliato? “Della Formula 1 Arrivabene sa quanto riguarda il marketing. Non ha mai avuto un’esperienza diretta nelle corse, nella gestione tecnica ed umana di un team”. Basti pensare alla promozione di Mattia Binotto come direttore tecnico al posto di James Allison.

E Sergio Marchionne? “Marchionne sta investendo pesantemente nella Scuderia Ferrari – dichiara Flavio Briatore, molto vicino al Cavallino ai tempi di Luca Montezemolo – ma la Formula 1 è un mostro orribile che se non sai come domarla può inghiottirti. Alla Scuderia non mancano certo i soldi, ha tutto quanto serve per vincere. Il fatto è che la Ferrari ha lo stesso personale di due anni fa. Ma se qualcuno d’importante va via, questo deve essere sostituito immediatamente con uno di pari, se non superiore esperienza. Altrimenti si hanno i risultati che la Scuderia sta raccogliendo”.

In altre parole, non si può pensare di sostituire un progettista come James Allison con un motorista (per quanto eccellente) come Mattia Binotto, che non può avere la competenza per progettare o sovraintendere alla progettazione di una Formula 1.

Il posto giusto di Mattia Binotto potrebbe essere quello di team principal, ruolo oggi ricoperto da Maurizio Arrivabene, ormai in forte tensione con Sergio Marchionne.

Che Arrivabene possa essere a termine nella sua esperienza a Maranello lo suggeriscono i contatti, per ora informali, che il Cavallino starebbe prendendo con Eric Boullier, il cui ruolo in McLaren sarebbe stato ridimensionato dall’arrivo di Jost Capito.

Ma al di là del futuro di Maurizio Arrivabene, la domanda da porsi è: in mancanza di un progettista vero e proprio, chi sta costruendo la Ferrari per 2017? Le premesse per un’altra (l’ennesima) stagione negativa ci sono tutte fin da ora.

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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