Published on Maggio 8th, 2016 | by Massimo Campi
0Spa 6 Ore, la rivincita dei secondi – le foto della gara
Audi e Porsche nei primi due posti in classifica, ma con le seconde macchine.
La battaglia delle Ardenne, quella preparatoria per le Mans, è andata in archivio con la vittoria dell’Audi ed il secondo posto della Porsche, ma entrambe le vetture salite sul podio non erano quelle di punta, quelle degli equipaggi più titolati, ma le seconde vetture.
La Casa di Ingolstadt ha vinto con l’equipaggio meno titolato, quello composto dal brasiliano Di Grassi, dal francese Loïc Duval e dal britannico Oliver Jarvis, mentre la Porsche, seconde, è quella di di Romain Dumas, Neel Jani e Marc Lieb, giunta a ben due giri dall’Audi vincitrice.
Incidenti, problemi vari, hanno costretto alla resa la Porsche di punta, relegata nelle retrovie la Audi. La Toyota, dopo essere stata in testa per una parte di gara, sfruttando le disavventure ed i problemi degli avversari, ha dovuto arrendersi con la n°5 di Anthony Davidson, Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima dopo una generosa fumata alla bancata destra del motore, mentre la gemella n°6 era già ferma i box da un’ora e mezza, ufficialmente per una perdita d’olio.
Grande la Rebellon, che sale sul gradino più basso del podio assoluto con Tuscher/Kraihamer/Imperatori, seguita dalla gemella di Prost/Piquet/Heidfeld che sono riusciti a sopravanzare la Audi di Fassler/Lotterer/Treluyer.
Nella sfida tra Ferrari e Ford, la casa italiana ha ancora una volta dettato legge, ma la macchina americana, molto più simile ad un prototipo che ad una GT, è sempre più vicina nelle prestazioni.
Una gara bellissima, combattuta, sempre al limite, un ottimo antipasto per la sfida dell’anno sulla Sarthe, davanti ad oltre 56.000 spettatori sotto un sole caldo, rarissimo a Spa di questa stagione. Ora manca poco più di un mese a Le Mans, con tanti interrogativi ancora da risolvere, soprattutto sull’affidabilità di queste vetture particolarmente sofisticate. Con solo due macchine per team sarà sicuramente una gara a cui non mancheranno le sorprese, dove magari outsider come la Rebellon, con macchine più semplici da gestire, possono puntare a risultati inaspettati, magari ad un posto sul podio tra i grandi.
Foto Massimo Campi