Published on Maggio 9th, 2016 | by Massimo Campi
0Montecarlo 1970, La vittoria di Rindt e la sconfitta di Brabham
Nel toboga monegasco Jochen Rindt sorpassa all’ultimo giro Jack Brabham e porta alla vittoria per l’ultima volta la vecchia Lotus 49.
1970, una stagione particolare per la F.1. La Lotus ha realizzato la nuova 72, ma la rivoluzionaria vettura voluta da Colin Chapman non è ancora pronta per debuttare in gara. A Montecarlo, il 10 maggio, Jochen Rindt, l’alfiere della scuderia britannica, è al volante della vecchia 49, ultima versione, una vettura che ha debuttato da oltre stagioni, un mulo, ma ormai obsoleta. Anche Jack Brabham è alle sue ultime corse, la carriera come pilota e costruttore è ormai alla fine, ha conquistato tre titoli mondiali, ma non è ancora completamente sazio di vittorie. Sfruttando la sua grande esperienza è al comando della gara monegasca, con un vantaggio di tredici secondi sullo spericolato ventottenne austriaco della Lotus. L’esito sembra scontato, basta resistere ma a quindici giri dalla conclusione, la sua vettura accusa problemi ai freni ed era costretto a rallentare. Jochen Rindt è uno che non molla, intuisce che “Black Jack” Brabham è in crisi e forza il ritmo di gara e, tra l’incitamento della folla, riusce a rimontare sino a sopraggiungere alle spalle di Brabham. Il vecchio campione australiano è un duro, non si fa intimorire dagli attacchi di Rindt, non lascia un centimetro di varco, ma i suoi freni sono sempre più in crisi. Ultimo giro, al cardiopalma, Brabham davanti, Rindt che lo incalza, ma a Montacarlo non si passa, a meno che hai una varia. Avvicinandosi all’ultima curva dell’ultimo giro, quella del Gasometro, Jack lascia la traiettoria ideale per evitare una vettura lenta e finisce sullo sporco: sbanda, frena, corregge, sterza al massimo le ruote ma parte in sottosterzo e finisce di muso contro le barriere. Rindt passa, quasi incredulo e va a vincere, mentre Brabham fa una rapida retromarcia e lancia la sua monoposto verso l’arrivo, terminando in seconda posizione e completando il giro d’onore per prendersi, al pari del vincitore, i meritati applausi.