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Published on Dicembre 5th, 2015 | by Massimo Campi

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WEC 2015, Porsche campione di una stagione formidabile

La serie mondiale nata nel 2012 è stata un grande successo, con la Porsche ritornata ai vertici della categoria

Nel 2012 è rinato il Campionato Mondiale Endurance voluto dalla Federazione Internazionale dopo ben 20 anni di interruzione, era dal 1992 che non esisteva più una serie con validità mondiale che riuscisse  mettere assieme prototipi e granturismo nelle gare di durata, un classico delle corse che ha visto il suo massimo splendore negli anni ’60 ed inizio ’70 per poi soccombere alla sempre più crescente popolarità della Formula Uno di Bernie Ecclestone, fino alla sua fine per carenza di partecipanti validi. Dopo la sua ingloriosa fine, è stata la Automobile Club de l’Ouest, ovvero l’organizzatrice della 24 Ore di Le Mans, a tenere alto il blasone delle gare di durata introducendo una serie di campionati per dare spazio alle più belle vetture con le ruote coperte. La sapiente opera di marketing e la validità tecnica delle scelte operate dalla ACO ha portato negli anni alla sempre più popolarità delle gare endurance fino alla creazione della serie World Endurance Championship.

La passione per il WEC è esplosa in questi tre anni, con vetture sempre più performanti e più belle, sfide ad alto livello, gare interessanti, pubblico e tante vetture in pista. Un successo planetario, anche per merito delle grandi marche che si sono sfidate, Audi, Toyota e Porsche con piloti di grande prestigio che stanno diventando delle vere star: Mark Webber, Timo Bernhard, Brendon Hartley, Alex Wurtz, André Lotterer, Marcel Fässler, Benoît Tréluyer , Lucas Di Grassi, Sebastien Buemi, Loic Duval, Anthony Davidson Stéphane Sarrazin.

Rispetto alla Formula Uno, la tecnica delle vetture Endurance è di un livello nettamente superiore, entrambe le categorie sfruttano la tecnologia dei propulsori ibridi, ma con dei distinguo che fanno la grossa differenza. In Formula Uno le power unit hanno delle rigide imposizioni tecniche con motori tutti della stessa cilindrata, numero cilindri, e sistemi di recupero dell’energia. Nel WEC invece c’è la totale libertà per quanto riguarda le scelte tecniche con l’unico vincolo dato dalla quantità totale di energia dichiarata e da mantenere sul giro singolo di gara calcolato sul tracciato di Le Mans.

I tre sfidanti, Porsche, Audi, Toyota, hanno intrapreso strade tecniche diverse che hanno dato risultati molto simili. La marca giapponese, campionessa uscente dello scorso anno, ha continuato aggiornando la TS040 Hybrid una vettura che ormai ha decretato il suo passo, basata su un motore atmosferico a benzina di grossa cilindrata accoppiato alla unità ibrida, correndo nella classe di 6 megajoule di potenza al giro. La Audi invece è la regina della tecnologia turbodiesel accoppiata alle unità ibride per la categoria 4 megajoule. La Porsche, regina dell’anno, è anche la macchina tecnologicamente più avanzata con un piccolo motore a benzina sovralimentato e vari sistemi di recupero dell’energia che hanno consentito alla vettura tedesca di correre nella classe massima di 8 megajoule.

Se si esclude la classica sfida della maratona francese, con uno schieramento di partenza di ben 55 vetture, gli altri appuntamenti della serie, della durata di sei, ore hanno sempre avuto un parco partenti superiore alle trenta vetture a conferma dello stato di salute di questo campionato. Gare sempre tirate, sfide al vertice tra le vetture di punta unite alle varie sfide nelle categorie granturismo, sono stati gli ingredienti che hanno attirato sempre più pubblico sugli spalti. La campionessa uscente 2014, la Toyota, non è riuscita a confermare le prestazioni della scorsa stagione, nonostante un aggiornamento tecnico negli accumulatori della TS040 Hybrid. Audi e Porsche hanno avuto un passo gara superiore sin dalle prime gare con una ulteriore sfida interna  tra i due alfieri del gruppo Volkswagen.

 

Porsche campione nella LMP1

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La stagione 2015 è partita con una iniziale supremazia dell’Audi, che ha vinto nei primi due appuntamenti stagionali a Silverstone a Spa con il trio di punta composto da Fassler-Lotterer-Treluyer. Da Le Mans la musica è cambiata e la Porsche è diventata la regina incontrastata della serie, anche se la casa degli anelli è riuscita a mantenere il predominio della serie fino ad oltre metà campionato, proprio in virtù del punteggio accumulato nelle prima parte del 2015. Niko Hulkemberg, Earl Bamber e Nick Tandy, con la terza vettura di Stoccarda, hanno trionfato nella maratona della Sarthe augurando la serie positiva della 919 Hybrid. La 24 Ore di Le Mans è stato l’evento principale della stagione, una gara densa di contenuti tecnici e sportivi, una vittoria sudata dalla Porsche con l’Audi sempre alle calcagna tanto che ha battuto per ben due volte il record della pista, prima con Albuquerque e poi con Lotterer. Con la gara francese è iniziata la serie positiva della Porsche che ha vinto le seguenti quattro gare sui tracciati del Nurbrigring, Austin, Fuji e Shanghai con il trio composto da Mark Webber, Timo Bernhard, Brendon Hartley. In Cina la casa tedesca ha conquistato matematicamente la vittoria nella classifica riservata ai costruttori, ma restava ancora aperta quella piloti con il trio Porsche in lotta con il trio Audi composto da Fassler, Lotterer e Treluyer sempre pronti a cogliere il successo. Tra  le dune del deserto la tensione è andata a mille dopo solo pochi giri con la Porsche di Bernhard/Hartley/Webber ferma ai box per un problema elettronico mentre la Audi marciava speditamente nel tentativo di portare a casa almeno un campionato. A salvare le sorti della Porsche ci hanno pensato Dumas, Jani e Lieb che sono transitati per primi sotto la bandiera a scacchi dopo un bel duello tra Lieb e Treluyer, mentre i guai meccanici relegavano la seconda Audi di Di Grassi/Duval/Jarvis al sesto posto consegnando i punti necessari per la vittoria nel campionato piloti a Bernhard/Hartley/Webber che giungevano quinti assoluti dopo una gara tormentata e tutta in rimonta dopo una ulteriore sosta ai box sempre per problemi all’elettronica. Pur annunciata da una gran campagna pubblicitaria, la vera delusione della stagione 2015 è stata la Nissan. Il marchio giapponese si è ripresentato nella seri con una nuova vettura con soluzioni molto innovative e fuori dagli schemi: motore e trazione anteriore con unità ibrida, una serie di scelte tecniche che però non hanno pagato in termini prestazionali. La vettura è comparsa a Le Mans: goffa, impacciata, lenta inaffidabile e piena di problemi, un mix fallimentare che ha decretato lo stop anticipato dell’avventura per evitare nuove brutte figure ed un conseguente danno di immagine. Il campionato, oltre alla lotta tra le grandi marche per la classifica assoluta ha visto tante altre sfide interessanti tra le vetture ed i piloti della varie categorie che hanno corso nel WEC 2015. Nella classe maggiore riservata ai team privati la Rebellon ha dominato le classifiche con due successi per i campioni Mathias Beche/Nicolas Prost seguiti dai compagni Alexandre Imperatori/Dominik Kraihamer con alter due vittorie. Vittoria nella LMP2 per la vettura della G-Drive Racing di Bird/Canal/Rusinov con ben quattro successi conquistati durante la stagione ed il terzo posto a Le Mans dove ha visto sul gradino più alto del podio il Team KCMG di Hong Kong con Bradley, Howson e Lapierre.

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Porsche e Ferrari nelle GT

Le vetture granturismo hanno dato vita ad una stagione di altissimo livello. La lotta tra Porsche e Ferrari, gestite rispettivamente dal Team Manthey e dalla AF Corse, le due organizzazioni che portano in pista le vetture ufficiali delle due marche, è durata per tutta la stagione. Unica eccezione a Le Mans, con l’arrivo della vincitrice Chevorlet Corvette di Gavin/Milner/Taylor ed a Spa con la vittoria dell’Aston Martin MacDowall/Rees/Stanaway. Nella classifica riservata alle vetture GT ha vinto, con tre successi, l’alfiere del Team Manthey Richard Lietz. Per l’austriaco è il primo titolo WEC che va a impreziosire una carriera di alto livello, con tre vittorie GT a Le Mans.

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La 458 Ferrari, all’ultima stagione ufficiale, si è sempre ben difesa con gli affiatatissimi Gimmi Bruni e Tony Vilander, vincitori a Silverstone e al Fuji, e con  Rigon/Calado/Beretta, secondi a Le Mans dietro la scatenata Corvette. Nella LMGTE AM è arrivato l’unico successo di un italiano nel WEC, grazie ad Andrea Bertolini.  Il pilota di Sassuolo ha portato alla vittoria la Ferrari 458 Italia SMP Racing e i compagni Aleksey Basov e Viktor Shaitar. Le tre vittorie ottenute, compresa la classica di Le Mans, sono state fondamentali per la classifica. Dalla Lana, Lamy e Mathias Lauda hanno vinto in tre occasioni e concluso altrettante volte al secondo posto nella propria classe, precedendo per ben 5 volte l’equipaggio della SMP Racing alla fine vincitore.

Foto Motoremotion/Massimo Campi

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Classifica Piloti – primi 10 (tra parentesi il numero di vittorie):
Timo Bernhard/Brendon Hartley/Mark Webber (GER/NZL/AUS – Porsche) 166 (4)
Marcel Fassler/André Lotterer/Benoit Tréluyer (SWI/GER/FRA – Audi) 161 (2)
Romain Dumas/Neel Jani/Marc Lieb (FRA/SWI/GER – Porsche) 138.5 (1)
Lucas Di Grassi/Loic Duval/Oliver Jarvis (BRA/FRA/GBR – Audi) 99
Sebastien Buemi/Anthony Davidson (SWI/GBR – Toyota) 79
Mike Conway/Stéphane Sarrazin/Alex Wurz (GBR/FRA/AUT) 79
Kazuki Nakajima (JAP – Toyota) 75
Nick Tandy (GBR – Porsche & KCMG) 70.5
Earl Bamber/Nico Hulkenberg (NZL/GER – Porsche) 58
Sam Bird/Julien Canal/Roman Rusinov (GBR/FRA/RUS – G-Drive) 33.5
* a punti anche Bonanomi (Audi)

Classifica GT – primi 10 (tra parentesi il numero di vittorie di classe):
Richard Lietz (AUT – Porsche/Manthey) 145 (3)
Gianmaria Bruni/Toni Vilander (ITA/FIN – Ferrari/AF Corse) 131.5 (2)
Michael Christensen (DAN – Porsche/Manthey) 127 (3)
James Calado/Davide Rigon (GBR/ITA – Ferrari/AF Corse) 123
Frédéric Makoviecki (FRA – Porsche/Manthey) 118 (1)
Patrick Pilet (FRA – Porsche/Manthey) 100 (1)
Alex MacDowall/Fernando Rees (GBR/BRA – Aston Martin) 84 (1)
Christoffer Nygaard/Marco Sorensen (DEN/DEN – Aston Martin) 81
Richie Stanaway (NZL – Aston Martin) 78
Darren Turner (GBR – Aston Martin) 67
* a punti anche Bertolini (Ferrari), Fisichella (Ferrari), Cressoni (Ferrari), Gianmaria (Ferrari), Castellacci (Aston Martin), Roda (Chevrolet), Ruberti (Chevrolet), Mapelli (Porsche)

Classifica LMP1 – Privati (tra parentesi il numero di vittorie di classe):
Mathias Beche/Nicolas Prost (SWI/FRA – Rebellion) 134 (2)
Alexandre Imperatori/Dominik Kraihamer (SWI/AUT – Rebellion) 108 (2)
Pierre Kaffer/Simon Trummer (GER/SWI – ByKolles) 104 (2)
Daniel Abt (GER – Rebellion) 83 (1)
Nick Heidfeld (GER – Rebellion) 69
Matheo Tuscher (SWI – Rebellion) 25 (1)

Classifica LMP2 – primi 10 (tra parentesi il numero di vittorie di classe):
Sam Bird/Julien Canal/Roman Rusinov (GBR/FRA/RUS – G-Drive) 178 (4)
Richard Bradley/Matthew Howson (GBR/GBR – KCMG) 155 (2)
Pipo Derani/Ricardo Gonzalez/Hustavo Yacaman (BRA/MEX/COL – G-Drive) 134 (1)
Paul-Loup Chatin/Nelson Panciatici (FRA/FRA – Signatech) 86 (1)
Nicolas Lapierre (FRA – KCMG) 84 (1)
Nick Tandy (GBR – KCMG) 71 (1)
Pierre Ragues/Oliver Webb (FRA/GBR – SARD Morand) 70
Jonny Kane/Nick Leventis/Danny Watts (GBR/GBR/GBR – Strakka) 63
Ryan Dalziel/David Heinemeir Hansson/Scott Sharp (GBR/DEN/USA – Extreme Speed) 62
Ed Brown/Jon Fogarty (USA/USA – Extreme Speed) 62

Classifica LMGTE AM – primi 10 (tra parentesi il numero di vittorie di classe):
Aleksey Basov/Andrea Bertolini/Viktor Shaitar (RUS/ITA/RUS – Ferrari/SMP) 165 (3)
Emmanuel Collard/Francois Perrodo (FRA/FRA – Ferrari/AF Corse) 148 (1)
Paul Dalla Lana/Pedro Lamy/Mathias Lauda (CAN/POR/AUT – Aston Martin) 144 (3)
Rui Aguas (POR – Ferrari/AF Corse) 136 (1)
Patrick Long/Marco Seefried (USA/GER – Porsche/Dempsey) 131 (1)
Patrick Dempsey (USA – Porsche/Dempsey) 116 (1)
Khaled Al Qubaisi (EAU – Porsche/Abu Dhabi) 82
Christian Ried (GER – Porsche/Abu Dhabi & Dempsey) 79
Francesco Castellacci/Stuart Hall (ITA/GBR – Aston Martin) 54
Gianluca Roda/Paolo Ruberti (ITA/ITA – Chevrolet/Larbre) 52
* a punti anche Cressoni (Ferrari), Gianmaria (Ferrari), Mapelli (Porsche)

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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