Wec

Published on Novembre 22nd, 2015 | by Massimo Campi

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Porsche: vittoria in Bahrain

La casa di Stoccarda vince il titolo piloti con Bernhard-Webber-Hartley n la 911 Hybrid e quello GT con Richard Lietz

Porsche, Audi, Toyota, il podio dell’ultimo appuntamento stagionale del Mondiale WEC ha espresso le forze in campo in una gara con tanti colpi di scena e la vittoria finale anche nel titolo piloti per gli alfieri della casa tedesca. Alla fine Marc Lieb, Neel Jani e Romain Dumas hanno conquistato la sei ore del Bahrain, ma è stato il quinto posto di Mark Webber, Timo Bernhard e Brendon Hartley a consacrare anche la vittoria del titolo piloti per la Porsche. Finalmente Mark Webber, dopo i tanti tentativi con le monoposto, è riuscito a conquistare un titolo importante, ma ha dovuto lottare fino alla fine con i forti rivali dell’Audi, Lotterer-Faessler-Treluyer, sempre pronti a prendere l’ambito titolo. Bernhard-Webber-Hartley erano i favoriti della corse dopo le vittorie negli ultimo quattro appuntamenti stagionali, ma dopo pochi giri sono stati costretti ai box per un problema all’attuatore dell’acceleratore, rendendo la loro corsa al titolo sempre più complessa, soprattutto nei confronti del trio dell’Audi che controllavano la seconda Porsche ed i compagni di squadra DiGrassi-Duval-Jarvis. La situazione si è capovolta a metà gara quando la Porsche è riuscita a sfruttare una sosta in meno rispetto all’Audi e qualche piccolo problema che ha rallentato la marcia del trio di Ingolstadt. La Porsche ha preso il comando della gara con Bernhard-Webber-Hartley che viaggiavano tranquillamente al quinto posto, la posizione necessaria per conquistare il titolo sui rivali della o il problema Audi, ma ad un’ora dalla fine si è ripetuto il problema all’acceleratore, nuova sosta e rimonta da parte della 919 Hybrid, mentre Andrè Lotterer tentava una rimonta a suon di giri record verso la Porsche in testa, ma senza riuscire nella disperata impresa. A dar loro una mano, anche un infelice pit-stop dell’Audi numero 7, arrivata lunga in piazzola e rimasta ferma più del dovuto per un problema con la posteriore destra. Con questa vittoria la Porsche ha sancito la supremazia stagionale ed il compendio agli sforzi tecnologici effettuati con la sua vettura. Ma la casa di Stoccarda non si è voluta accontentare del doppio successo nella massima categoria, titolo squadre e piloti, conquistando anche quelli nella categoria GT con la 911 Gt3. La vettura di Fred Makowiecki e Patrick Pilet si è involata sin dal via verso il successo, mentre al secondo posto Gianmaria Bruni e Toni Vilander si sono dovuti accontentare delle briciole, mentre Davide Rigon e James Calado hanno avuto diversi problemi nell’ultima gara mondiale, con la perdita di una ruota della loro Ferrari 458, complicando la situazione nei box della AF Corse. Tutto dovrebbe cambiare nella prossima stagione con l’arrivo della nuova Ferrari 488 e l’abbandono da parte della Porsche Manthey. ufficiale della categoria GTE-PRO che darà le sue 911 in completa gestione ai team privati. Tanto per non farsi mancare nulla la casa tedesca ha anche portato a casa il titolo piloti con Richard Lietz. Alla fine, sul podio assoluto è salita anche la prima Toyota, l’ultimo per Alexander Wurz: un addio positivo per l’austriaco, accompagnato da Mike Conway e Stephane Sarrazin. Da segnalare anche il titolo del team Rebellion nella classe LMP1 L riservato ai privati, oltre all’affermazione in gara di Alexandre Imperatori, Mathias Beche e Matheo Tuscher.
In LMP2, non ci sono stati problemi nella conquista del titolo per la Ligier di Julien Canal, Roman Rusinov e Sam Bird. In GTE-Am, con un quinto posto, il titolo è andato nelle mani di Andrea Bertolini, Viktor Shaytar e Aleksey Basov, mentre il successo in gara è andato all’Aston Martin di Mathias Lauda e Pedro Lamy

Classifica
1 – Dumas-Jani-Lieb (Porsche 919 Hybrid) – Porsche – 199 giri
2 – Fassler-Lotterer-Treluyer (Audi R18 e-tron) – Audi – 1’25”310
3 – Wurz-Sarrazin-Conway (Toyota TS040 Hybrid) – Toyota – 3 giri
4 – Davidson-Buemi-Nakajima (Toyota TS040 Hybrid) – Toyota – 3 giri
5 – Bernhard-Webber-Hartley (Porsche 919 Hybrid) – Porsche – 9 giri
6 – Di Grassi-Duval-Jarvis (Audi R18 e-tron) – Audi – 11 giri
7 – Rusinov-Canal-Bird (Ligier JSP2-Nissan) – G Drive – 16 giri
8 – Howson-Bradley-Tandy (Oreca-Nissan) – KCMG – 16 giri
9 – Yacaman-Derani-Gonzalez (Ligier JSP2-Nissan) – G Drive – 17 giri
10 – Panciatici-Chatin-Capillaire (Alpine-Nissan) – Signatech – 17 giri
11 – Imperatori-Kraihamer-Tuscher (Rebellion R One- AER) – Rebellion – 18 giri
12 – Trummer-Kaffer (CLM P1-AER) – ByKolles – 19 giri
13 – Minassian-Aleshin-Markozov (BR01-Nissan) – AF Racing – 20 giri
14 – Prost-Beche (Rebellion R One- AER) – Rebellion – 20 giri
15 – Leventis-Watts-Kane (Gibson 015S-Nissan) – Strakka – 21 giri
16 – Webb-Cumming-Ragues (Morgan Evo-SARD) – Morand – 22 giri
17 – Sharp-Dalziel-Hansson (HPD) – Extreme Speed – 23 giri
18 – Pilet-Makowiecki (Porsche 911) – Manthey – 26 giri
19 – Bruni-Vilander (Ferrari 458) – AF Corse – 26 giri
20 – Brown-Fogarty-Van Overbeek (HPD) – Extreme Speed – 26 giri
21 – Turner-Adam (Aston Martin Vantage) – Aston Martin – 26 giri
22 – Nygaard-Sorensen-Thiim (Aston Martin Vantage) – Aston Martin – 26 giri
23 – Lietz-Christensen (Porsche 911) – Manthey – 27 giri
24 – Rigon-Calado (Ferrari 458) – AF Corse – 27 giri
25 – MacDowall-Rees-Stanaway (Aston Martin Vantage)- Aston Martin – 28 giri
26 – Dalla Lana-Lamy-Lauda (Aston Martin Vantage) – Aston Martin – 29 giri
27 – Mapelli-Al Qubaisi-Bachler (Porsche 911) – Proton – 29 giri
28 – Ried-Long-Seefried (Porsche 911) – Dempsey – 29 giri
29 – Perrodo-Collard-Aguas (Ferrari 458) – AF Corse – 30 giri
30 – Shaytar-Bertolini-Basov (Ferrari 458) – SMP – 30 giri
31 – Roda-Ruberti-Poulsen (Corvette C7-R) – Larbre – 30 giri
32 – Castellacci-Goethe-Hall (Aston Martin Vantage) – Aston Martin – 31 giri

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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