Archiviato un noiosissimo GP del Brasile, finalmente il campionato di Formula 1 chiuderà la non esaltante stagione 2015 ad Abu Dhabi, con il GP degli Emirati Arabi. In attesa della stagione F1 2016.
Certo, quest’anno c’è stata la vigorosa ripresa della Ferrari che, dopo il disastroso 2014, ha saputo riproporsi in modo onorevole, andando a podio quattrodici volte (tredici con Vettel, una con Raikkonen) su venti gare e mantenendo viva la lotta per il secondo posto nella classifica piloti fino al penultimo appuntamento.
In realtà, Sebastian Vettel ha beneficiato delle tante disgrazie capitate a Nico Rosberg nel corso dell’annata.
Quando, però, a titolo piloti matematicamente acquisito da Lewis Hamilton, la Mercedes ha deciso di non lasciare agli avversari il pur platonico titolo di vice-campione del mondo, la Ferrari ha dimostrato tutti i suoi limiti di sviluppo.
Non tanto nella sfortunata trasferta in Messico, quanto sulla più probante pista di Interlagos, che nelle dichiarazioni pre-gara avrebbe potuto portare la quarta vittoria del 2015. Alla prova dei fatti, la Mercedes ha ristabilito le distanze, come ha riconosciuto Sebastian Vettel: “Quasi da subito Rosberg ed Hamilton hanno cominciato a staccarsi perché erano più veloci … io ho disputato una gara davvero poco emozionante, staccato dai primi, molto avanti rispetto agli altri. Era come correre da solo”.
“Quest’anno – ha concluso Vettel – abbiamo migliorato più di chiunque altro, ma la Mercedes resta difficile battere. Speriamo di fare il passo decisivo durante l’inverno”.
Un inverno di speranze
Durante l’inverno (ma i lavori per la F1 2016 sono iniziati già da tempo) i tecnici della Scuderia saranno chiamati ad un impresa che ricorda quella chiesta a Valentino Rossi a Valencia: dovranno non solo annullare lo svantaggio di circa mezzo secondo che separa attualmente la Rossa dalla “Freccia d’argento”, ma anche sperare di aver trovato soluzioni che le permettano di compensare i progressi che, sempre in inverno, farà la Mercedes. Impresa difficilissima, quasi impossibile come la rimonta di Valentino a Valencia.
Poiché non costa nulla, speriamo che l’esito sia diverso, che la Ferrari se la giochi alla pari con la Mercedes … altrimenti bisognerà aspettare il 2017 quando il regolamento tecnico apporterà significative modifiche alle monoposto: meno aerodinamica, gomme più larghe, motori più potenti, più rumorosi e, si spera, meno costosi.
Nel frattempo, in mancanza di qualche novità, gli addetti ai lavori si scatenano sul toto-piloti per la stagione F1 2016. Che per la verità, anche in questo caso, ha pochi margini d’incertezza. L’unico grosso punto di domanda riguarda il solito Fernando Alonso.
Nel suo contratto firmato nel 2014 con la McLaren, lo spagnolo aveva preteso (nonostante lo “stipendio” annuo di 38milioni l’anno) l’inserimento di una clausola che gli permetteva di lasciare il team di Ron Dennis nel caso i risultati della stagione 2015 non fossero stati all’altezza delle sue aspettative.
Visto il disastroso comportamento messo in mostra dalla McLaren-Honda quest’anno, il pilota spagnolo starebbe sondando la possibilità cambiare casacca. L’unica opzione rimasta aperta, tra i team maggiori, riguarda la Red Bull che non ha ancora reso noti i nomi dei titolari per il campionato prossimo. Peccato che il team austro-inglese non sappia quale sarà il suo futuro, poiché ufficialmente non ha ancora trovato un motorista in sostituzione dell’attuale Renault.