Published on Settembre 19th, 2015 | by redazione
0GP Singapore: tra pressioni e scudi magnetici
Il mondo della Formula 1 rasenta sempre più spesso il ridicolo. Introduce sempre nuove regole, rigidissime sulla carta che, all’atto pratico, scoppiano come bolle di sapone.
L’ultima riguarda il valore minimo consentito della pressione delle gomme, introdotta per motivi di sicurezza dopo gli scoppi di Spa.
Ricordate la suspance sull’esito del GP Italia di 15 giorni? Era rimasto di fatto sub judice per un’oretta a causa della pressione di una gomma posteriore della Mercedes del vincitore Lewis Hamilton trovata di pochissimo sotto il livello minimo imposto, a 5 minuti dalla partenza della gara.
Tutto poi si era risolto con una specie di raccomandazione alla Pirelli di essere più chiara nelle indicazioni su come effettuare queste benedette misurazioni, indicazioni ufficializzate ieri durante le libere per il GP Singapore.
La verifica delle pressioni può avvenire in ogni momento dopo il segnale dei “5 minuti al via”. In caso di irregolarità, le squadre potranno riportarsi in regola direttamente sulla griglia.
“Siamo in grado di controllare tutte le monoposto, se vogliamo”, ha detto Paul Hembery. E, quindi, per il direttore di Pirelli Motorsport è inutile pensare a un sistema di sanzioni per questo genere di infrazione, “sanzioni che peraltro non sarebbero di nostra competenza”.
A parte queste amenità e le solite trite dichiarazioni dei team raccolte dai giornalisti in cerca di qualcosa da scrivere per giustificare la loro presenza sui circuiti (ad esempio, la Williams dichiara di essere ormai ai livelli della Ferrari, oppure che Hamilton è migliore di Rosberg perché s’impegna di più), l’unica novità proveniente da Singapore riguarda le interferenze elettromagnetiche.
I tecnici delle varie squadre hanno scoperto durante le libere di ieri che quando le monoposto passano sull’Anderson Bridge, le interferenze magnetiche o elettriche provocate dal passaggio dei terni della sottostante metropolitana possono mandare in crisi i sistemi ibridi.
“Quando le vetture passano su quel ponte i sensori vanno in tilt e riceviamo valori sballati”, ha spiegato il direttore tecnico della McLaren, Tim Goss. “La cosa preoccupante è che se la macchina viene colpita da un impulso magnetico durante un cambio di marcia, si può interrompere il sistema di collegamento tra acceleratore, frizione e la cambio”.
Il fenomeno si era verificato anche nel 2014, anche se in forma più lieve, per questo la Mercedes F1 si è presentata quest’anno a Singapore con una sorta di scudo magnetico, “ma siamo ancora un po ‘preoccupati”, ammette Paddy Lowe, direttore esecutivo della squadra anglo-tedesca . “Il primo giorno è andato bene, magari perché sono passati meno treni sotto il ponte”.