Published on Settembre 7th, 2015 | by Massimo Campi
01975, la riscossa della Rossa
Dopo 11 stagioni la Ferrari ritorna in cima alle classifiche
Sette settembre 1975, una data storica nella storia della Formula Uno, il giorno della fine del digiuno rosso, il giorno della vittoria. Monza, Gran Premio d’Italia, le Ferrari si presentano in grande spolvero per la gara, la penultima prova della stagione, quella del grande riscatto. L’ultimo titolo mondiale vinto dalla rossa è quello del 1964, con John Surtees, in mezzo tanti problemi, il dramma di Bandini, la riscossa con il titolo mondiale marche del 1972 della 312P, ma anche tante delusioni come quella del 1974 con il titolo perso in volata da Regazzoni contro la McLaren di Emerson Fittipaldi.
Monza è al massimo, decine di migliaia di spettatori sono accorsi sul tracciato brianzolo pronti alla grande festa, pronti a sostenere le rosse di Niki Lauda e Clay Regazzoni ed anche per festeggiare l’uomo di casa, quel Vittorio Brambilla che a Zeltweg, sotto la pioggia saliva sul gradino del podio più alto, nove anni dopo Ludovico Scarfiotti, ultimo vincitore italiano di un Gran Premio. Oltre a “gorilla Brambilla” ci sono in gara anche Renzo Zorzi con la Williams e Arturio Merzario che prende il posto dell’infortunato Wilson Fittipaldi sulla Copersucar. Le 312T di Mauro Forghieri dominano la scena fin dalle prove, il “ragionier” Lauda ottiene la pole position, l’altro ferrarista Clay Regazzoni il secondo tempo mentre Carlos Reutemann, il terzo in classifica mondiale, è solo 7° con la sua Brabham. Dietro le due Ferrari sono schierati Emerson Fittipaldi (Marlboro-McLaren) e Jody Schekter (Tyrrell), in terza fila Jochen Mass (Marlboro-McLaren) e Tony Brise (Embassy-Hill), giovane promessa dell’automobilismo britannico. Domenica mattina piove a dirotto, addirittura si parla di rinviare la gara, ma miracolosamente, a un’ora dal via arriva il sole. Al via le Ferrari schizzano in testa con Mass che si porta in terza posizione ed affianca anche Lauda alle due Curve di Lesmo ma non riesce nell’impresa di sorpassarlo e sarà poi Scheckter che infila il tedesco all’ingresso della Parabolica. Delusione per Brambilla con la frizione della sua March che lo abbandona costringendolo al ritiro.
Al 5° giro Regazzoni transita in testa seguito da Lauda, che precede Reutemann, “Emmo” Fittipaldi e James Hunt sulla Hesketh. A Lauda basta la sesta posizione, un solo punto, per essere matematicamente campione mondiale e da grande ragioniere lascia sfogare gli avversari evitando guai e rischi, ma controllando sempre la posizione per la classifica. Patrick Depailler con la Tyrrell è scatenato: partito 12°, sfruttando al meglio le scie, raggiunge e passa Hunt, poi commette un errore e restituisce la quinta posizione al combattivo inglese, subendo anche il sorpasso di Pryce.
Molti errori si verificano nella chicane posta in fondo al rettifilo: chi va “lungo” sbagliando il punto di frenata, chi si gira e chi urta le barriere o il cordolo che delimita la pista in quel punto, danneggiando la vettura.
Fittipaldi al 46° giro infila Lauda, che lo lascia passare per evitare qualsiasi rischio ma Regazzoni è ancora troppo lontano in testa alla gara. Infine il boato della folla saluta Regazzoni vincitore su Fittipaldi e il nuovo campione del mondo Lauda, mentre Luca di Montezemolo alza le braccia al cielo in segno di vittoria. Il pubblico sembra impazzito, ed invade la pista con le con le monoposto ancora impegnate nel giro d’onore ed è grande festa sotto il podio, per Clay, per la rossa e Niki campioni del mondo!