Published on Luglio 4th, 2015 | by Bruno Brida
0GP Gran Bretagna: qualifiche con psicodramma
Le qualifiche per il GP Gran Bretagna di domani hanno dato il solito responso, almeno per la prima fila, come al solito tutta Mercedes F1. Ed hanno visto lo psicodramma di due nobili team.
In pole scatterà Lewis Hamilton che è riuscito ad avere la meglio sul compagno di squadra Nico Rosberg per un decimo.
Seconda fila per una strepitosa Williams F1, con Felipe Massa (+0,037 sec) che all’ultimo giro della Q3 è riuscito ad agguantare il terzo posto della griglia ai danni di un Valtteri Bottas che era stato brillante protagonista delle prime due frazioni delle qualifiche, riuscendo perfino ad inserirsi tra le Mercedes W06.
La quarta fila è di Daniil Kvyat e Carlos Sainz, ossia delle seconde guide designate rispettivamente della Red Bull F1 e della Toro Rosso F1, che ancora una volta hanno fatto meglio delle “prime” guide, ossia Daniel Ricciardo (decimo tempo) ed il piagnuccoloso e spocchioso 17enne Mark Verstappen (tredicesimo tempo), incapace di comunicare ai suoi tecnici cosa non andasse sulla sua monoposto.
Nono tempo per Nico Hulkenberg con la sua Force India F1 dotata di nuovo originale musetto caratterizzato da due vistose prese d’aria verticali.
Abbiamo volutamente saltato la terza fila perché merita una considerazione a parte. E’ occupata dai due della Ferrari, con Kimi Raikkonen per una volta più veloce di Sebastian Vettel. Sono i primi dei venti classificati ad aver patito un distacco superiore al secondo dai due della Mercedes, oltre ad essere stati surclassati dalle due Williams.
“Non è stata una qualifica facile – ha dichiarato Kimi Raikkonen – il vento forte complicava la guida. E’ stato molto difficile per tutti, in quanto le condizioni continuavano a cambiare giro dopo giro, curva dopo curva. Sappiamo che quando c’è vento per noi non è facile, sotto quel punto di vista abbiamo migliorato la nostra vettura, ma è ancora difficile mettere assieme il giro giusto, in tutti i settori. Ovviamente non possiamo essere felici per il quinto e sesto posto, anzi sono un po’ deluso, ma abbiamo fatto del nostro meglio … Non penso che stiamo perdendo terreno, ma che il risultato di oggi sia dipeso solo dalle condizioni”.
Più o meno dello stesso parere anche Sebastian Vettel: “E stato più difficile di quanto ci aspettassimo e ora dobbiamo capire perché. Ovviamente non tutto è andato liscio per me, ho faticato a bilanciare la vettura … Certo oggi non è stato un gran giorno … Di sicuro la posizione di partenza non è ideale, ma forse possiamo trovare qualcosa per domani. In Q3 nessuno dei due tentativi mi ha soddisfatto. Il giro di uscita non è stato eccezionale, nell’ultimo ‘run’ mi sono quasi toccato con Felipe (Massa, ndr). Credo ci sia stata un po’ di confusione e anche Nico /Rosberg, ndr) era molto lento, ma non è colpa di nessuno. Alla fine ho fatto un errore nel giro finale, ma in generale non siamo stati abbastanza veloci”.
Domani ovviamente per la Scuderia la situazione potrebbe migliorare, anzi ci conta, ma la Rossa sembra aver perso la spinta propulsiva della sorpresa che aveva caratterizzato la prima parte della stagione. I due terzi posti persi in Canada ed in Austria a favore della Williams, seppure per cause non tecniche, ora hanno il sapore di campanelli d’allarme.
Una volta ricevuto l’evoluzione 2 della power unit Mercedes (differente dalla prima solo per interventi mirati ad eliminare vibrazioni che nuocevano all’affidabilità, quindi senza spesa di alcun “gettone” di modifica strutturale), le monoposto di sir Frank Williams hanno acquisito una velocità nettamente superiore a quella delle Ferrari, con il risultato visto anche oggi a Silverstone.
Il bello è che la Ferrari ha già speso parte dei suoi gettoni che avrebbero dovuto avvicinarla alla Mercedes, invece il gap è rimasto pressoché invariato. Ed il fatto che i prossimi appuntamenti, a parte quello sul toboga ungherese, siano Spa e Monza non devono rasserenare più di tanto Maranello.
Non rassicurano più neppure l’incitamento di Maurizio Arrivabene (“testa bassa a lavorare”) che sembra ormai fare il paio con “i conti si fanno alla fine” di domenicana memoria.
Si risente parlare di piste “non favorevoli alla Ferrari”, con il tentativo di spostare l’attenzione dei tifosi sul calo delle prestazioni con la stucchevole telenovela “Kimi rimane o se ne va”, “Arriva Bottas oppure no?”. Come se il semplice cambio di un pilota possa capovolgere una situazione che potrebbe durare fino ad un cambio radicale del regolamento tecnico che “castri” le prestazioni Mercedes e dei team ad essa collegati. D’altra parte non si può pensare di cancellare tutto d’un colpo i guasti provocati dall’ultima parte della gestione Montezemolo.
A Silverstone si è vissuto un altro psicodramma, ben più grave di quello della Rossa. Davanti al pubblico amico la McLaren motorizzata Honda ha messo in mostra tutta la sua pochezza, riuscendo in Q1 a far meglio solo delle due derelitte Manor di Will Stevens e Roberto Mehri.
Il distacco dai posti alti della griglia è sempre pesantissimo tant’è che Fernando Alonso, pur ostentando serenità con la stampa internazionale, con quella amica spagnola sta manifestando i primi segni di nervosismo: “Il miglioramento c’è, è vero, la vettura si comporta meglio, ma le evoluzioni delle altre squadre funzionano ancora meglio e si allontanano sempre più”.
Dopo il danno la McLaren ha rischiato anche la beffa di una penalizzazione per il montaggio di uno pneumatico destinato a Button sulla monoposto di Alonso, in violazione dell’articolo 25.4 del regolamento sportivo.
La squadra aveva progettato un doppio pit-stop in Q1, con Button che doveva arrivare per primo ai box seguito da Alonso. Purtroppo Button è stato fermato dai commissari all’entrata della pit lane per la pesatura e così è arrivato davanti ai meccanici Alonso. Nella confusione una delle gomme pronte per Button è stata montata sulla sua macchina.
La McLaren ha evitato la penalizzazione (ma non una nota di biasimo) perché ha dimostrato che il fatto è avvenuto per un errore di comunicazione.