Formula 1

Published on Giugno 9th, 2015 | by Bruno Brida

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Il testacoda a Montreal costerà il posto a Kimi?

Il testacoda al GP Canada, che ha fatto scendere dal podio la Scuderia Ferrari per la prima volta in questa stagione, potrebbe costare il posto a Kimi Raikkonen nella prossima stagione.

Il team principal della “Rossa” Maurizio Arrivabene ha sempre difeso il finlandese ma l’ultimo svarione, per di più fatto davanti al presidente Sergio Marchionne, potrebbe averlo convinto che sia arrivato il momento di pensare alla sua sostituzione per il 2016.

Kimi Raikkonen è indubbiamente un combattente, ma tende ad alternare gare brillanti ad altre opache che disorientano il suo box. E ciò non è il massimo in un momento in cui la Ferrari è chiamata da una costanza di prestazioni di entrambi i piloti per cercare di mettere pressione di due della Mercedes F1 per sfruttare qualche loro errore.

Qual è la rosa dei candidati per la sostituzione? Tramontata la stella Nico Hulkenberg, dato per certo ferrarista qualche stagione fa, i più accreditati sono Valtteri Bottas e Daniel Ricciardo.

Dalla sua Valtteri Bottas ha la grinta, la determinazione, anche se per ora non ha dimostrato di avere i numeri del campione. Sarebbe comunque un ottimo “numero 2”, su cui fare affidamento sia per fare punti in campionato sia per prendere in mano la situazione in caso di défaillance del “numero 1”.

Per contro, Bottas ha per procuratore quella vecchia volpe di Toto Wolff, navigato uomo d’affari oltre che direttore esecutivo di Mercedes F1, che potrebbe non vedere di buon occhio il passaggio del suo pupillo ad un team avversario altamente concorrenziale.

Se, comunque, si arrivasse ad una trattativa seria, l’elemento decisivo sarà l’ammontare e la durata dell’ingaggio perché, come diceva il buon imperatore Vespasiano, “i soldi non puzzano”. Soprattutto in Formula 1.

Passiamo a Daniel Ricciardo. Al di là dei suoi sorrisi, il ragazzone australiano sta attraversando un momento di crisi, non per colpa sua. Per colpa del motore, per colpa del telaio o per colpa di entrambi, Ricciardo è l’ombra del pilota che l’anno scorso ha battuto per ben tre volte la corazzata Mercedes.

Oltre tutto non ha la certezza che la crisi tecnica della squadra possa avere soluzione in tempi accettabili anche perché Red Bull F1 (che ventila continuamente la minaccia di ritirarsi dal mondo della Formula 1) e Renault (tentata di entrare in prima persona in Formula 1) litigano continuamente in pubblico come due vecchi coniugi rancorosi.

Insomma, contratto permettendo, l’oriundo italiano Daniel Ricciardo sarebbe (probabilmente) ben contento di passare alla Ferrari. Dove, però, incontrerebbe quel Sebastian Vettel che ricorda ancora gli “sgarri” subiti dal ragazzone australiano la scorsa stagione, quando erano compagni alla Red Bull F1.

In realtà la Ferrari ha già in casa due riserve: il messicano Esteban Gutiérrez, ex Sauber F1, e Jean-Eric Vergne. Dei due, il più papabile è il francese, per le ottime prestazioni messe in mostra quando era alla Toro Rosso, da cui è stato allontanato per far posto all’acerbo Max Verstappen. A suo svantaggio, c’è il fatto che il fatto, documentato, che il casa Ferrari i piloti di riserva non hanno mai avuto molto successo.

E già che siamo partiti da un episodio accaduto al GP Canada (il testacoda di Raikkonen) diamo conto anche di una strana riunione, durata diverse ore, dello Strategy Group a cui, a detta dei presenti, hanno partecipato Maurizio Arrivabene (Ferrari F1), Toto Wolff (Mercedes F1), Christian Horne (Red Bull F1), Ron Dennis e Eric Boullier in rappresentanza della McLaren F1.

Ha fatto notizia l’assenza alla riunione di Williams e Force India che hanno fatto sapere di non aver dato mandato alla Mercedes F1 di rappresentarli, come lo Strategy Group aveva fatto trapelare in un primo momento.

Il fatto è che Williams e Force India erano in disaccordo con l’ordine del giorno che prevedeva la questione dell’introduzione della vettura clienti nel 2017, una faccenda da 50 milioni di euro a stagione.

“Noi non vogliamo prevaricare nessuno – ha commentato a fine riunione Toto Wolff – ma dobbiamo avere un piano di riserva nel caso che uno o due team si ritirino dal campionato. Ovviamente tutti noi speriamo che ciò non accada mai, ma occorre prendere in considerazione l’eventualità che possa succedere. Occorre già oggi avere le idee ben chiare sulle future normative, su chi è disposto a fornire le monoposto ai team clienti, chi pagherà, se ci sarà un fornitore esterno. Ovviamente, ci sono diverse proposte sul tappeto, su molte delle quali c’è già accordo”.

Per Christian Horner, “la vettura cliente potrebbe essere una soluzione valida non solo per le squadre momentaneamente in difficoltà ma anche per quelle nuove che volessero entrare nel campionato”.

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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