A chi interessa il Gran Premio d’Italia? sembra a pochi, forse a nessuno tra i politici. Servono delle risorse economiche per avviare dei nuovi lavori di ammodernamento, un progetto avviato dalla Sias e sostenuto dalla Regione Lombardia che chiedeva la defiscalizzazione dell’operazione in cambio di entrare nella proprietà dell’Autodromo di Monza, ma la Commissione di Bilancio del Senato della Repubblica ha bocciato un Sub Emendamento inserito nella Legge di Stabilità perché è stato giudicato tecnicamente inammissibile.
L’investimento era di circa 20 milioni di euro per rimettere a norma e ammodernare l’impianto brianzolo su un progetto condiviso da Sias e Ac Milano. Bernie Ecclestone vuole soldi, ma anche un ammodernamento e la messa in sicurezza di alcune strutture per rinnovare il contratto con Monza, ma ancora una volta i balletti della politica stanno facendo naufragare il futuro dell’autodromo brianzolo. Il calendario di Monza è sempre più povero, perso il WTCC, la 1000 KM WEC, la Superbike, rimane solo la F.1 ed il Blancpain come gare internazionali ad alto livello, un po’ poco per il tempio della velocità e la culla della storia automobiIistica italiana. Già è impensabile che Monza possa vivere in futuro solo sulla F.1, sempre più povera di spettatori, ma se togliamo pure quella significa morte certa. O forse qualcuno vuole ritentare di impadronirsi di quella porzione di Parco che da sempre fa gola a molti immobiliaristi?
Servono idee, investitori, servono sempre più professionisti e meno politici che usano da sempre l’autodromo per le loro vane promesse nella campagne elettorali.