Formula 1

Published on Novembre 3rd, 2014 | by Bruno Brida

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F1 GP Usa: ad Austin Hamilton tenta la fuga verso il titolo

Ad Austin Lewis Hamilton (Mercedes) ha vinto un animato Gran Premio degli Stati Uniti, precedendo il compagno di squadra ed avversario nella lotta per il titolo Nico Rosberg, partito dalla pole.

Il tedesco, che era sembrato in grado di controllare facilmente la situazione, forte di una monoposto particolarmente a proprio agio sul tracciato texano, ha poi patito la rimonta di Hamilton che, a metà corsa, lo superava facilmente in staccata e s’involava verso la vittoria.

Ora, a due Gran Premi dalla conclusione (ma con l’ultimo che distribuirà punteggio doppio), Lewis Hamilton ha portato a 24 punti il vantaggio di Nico Rosberg.

Terzo ad Austin, l’incredibile Daniel Ricciardo (Red Bull). Tra lo scetticismo generale, tenendo conto dello strapotere della Mercedes e delle caratteristiche velocistiche delle due Williams, aveva pronosticato per se stesso il podio. E podio è stato, conquistato con una guida da vero campione, esaltata dal sorpasso capolavoro ai danni di Fernando Alonso (Ferrari).

Quarto e quinto posto per le Williams di Felipe Massa e di Valtteri Bottas, che sono stati un po’ la delusione della giornata. I due sono sempre in predicato per la vittoria, fanno bene in qualifica, poi si perdono nel corso della gara, spesso per una strategia dissennata del loro muretto, specie per quando si tratta, come nel Gran Premio americano, della tempistica dei pit stop.

Strategia ormai dimenticata anche in Ferrari, che quest’anno sembra fare di tutto per complicare la vita ai suoi piloti. Come quando nelle fasi finali della gara, ha ritardato il cambio delle gomme di Alonso (sesto finale) facendogli così accumulare un ritardo abissale da Hamilton: oltre un minuto e mezzo.

Alle spalle dello spagnolo si è classificato Sebastian Vettel. Partito dai box, a causa della penalizzazione per l’utilizzo della sesta power-unit della stagione, Vettel ha patito per buona parte della gara a causa di un assetto che metteva in crisi le gomme. Sul finale, però, con la Red Bull più leggera e con delle gomme medie performanti, il tedesco è risalito il classifica, ingaggiando dei bei duelli con gli avversari.

Una citazione di merito, a questo proposito, anche per Jean-Eric Vergne (davvero scatenato da quando il suo futuro alla Toro Rosso è incerto) e, finalmente, per Pastor Maldonado (Lotus) che, per con le solite penalizzazioni per velocità eccessiva dietro safery car – entrata dopo un giro per il tamponamento di Sergio Perez (Force India) ai danni di Adrian Sutil (Sauber) – ed in corsia box, ha agguantato, con uno spettacolare colpo di … gomme all’ultimo giro, un meritato nono posto proprio ai danni di Vergne.

Alcuni problemi di degrado hanno costretto Kimi Raikkonen (la cui Ferrari era stata “toccata” da Perez nell’incidente iniziale) ad una terza sosta quando mancavano quattro giri su 56 da percorrere. Questo ha fatto sì che, dopo aver occupato a lungo la settima posizione in classifica, il finlandese finisse tredicesimo, fuori dalla zona punti.

In conclusione, non c’è stato ad Austin il paventato boicottaggio da parte di Force India, Sauber e Lotus per una più equa ripartizione dei soldi dei diritti televisivi da parte di Ecclestone, ma la minaccia sembra aleggiare sul Gran Premio del Brasile in programma questo fine settimana.

Probabilmente anche ad Interlagos e poi nella conclusiva prova di Abu Dhabi si correrà regolarmente ma c’è il rischio concreto che le tre squadre in rivolta potrebbero rivolgersi, a stagione conclusa, alla Corte europea denunciando una sorta di “posizione predominante contraria al diritto europeo, da parte dei team maggiori -Ferrari, Mercedes, Red Bull, McLaren – a cui va la quasi totalità degli introiti.

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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