Published on Ottobre 1st, 2014 | by redazione
0“California dreaming”, 60 anni di Ferrari negli States
La Ferrari ha celebrato i suoi 60 anni di presenza Oltreoceano con un’esposizione al museo di Maranello in chiave “stelle e strisce”: dalle competizioni di Daytona e Laguna Seca ai piloti e ai molti famosi, facoltosi e divi di Hollywood che sono entrati a far parte della storia del Cavallino. Uno su tutti l’attore Steve McQueen, grande amante di motori , a cui è dedicato un angolo della mostra dedicata al suo film Le Mans.
“California Dreaming”, il titolo della mostra, vuole sicuramente celebrare anche il lancio della nuova California T, che sancisce con i suoi 560 cavalli e le sue linee sinuose il ritorno di un turbo su una Ferrari stradale.
Nella sezione delle corse americane troviamo la 333 SP, ultima Ferrari a vincere la 24 ore di Daytona nel 1998, la 712 Can Am, con il suo mostruoso V12 da 7 litri e un rarissimo esemplare di F40 LM del campionato IMSA; ospiti qui anche la Ducati e la Yamaha con cui Stoner e Valentino Rossi disputarono nel 2008 uno dei duelli più belli del motociclismo proprio sul circuito di Monterey.
Tra i curiosi pezzi unici il più “americano” è quasi sicuramente la Tipo 637 Indy, il ricatto con cui la Ferrari premette sui cambi regolamentari in Formula 1 nel 1987, affiancata per l’occasione dalla Lola T91/00 che corse poi nella massima serie USA usando il V8 turbo sviluppato a Maranello.
Assai particolare la sezione Pebble Beach, dedicata alla località della Costa Occidentale che ogni anno ospita il più importante concorso d’eleganza d’America, in cui svetta, tra le altre, la Thomassima III, esemplare unico dalla storia affascinate: fu costruita da Tom Meade, un americano giramondo che arrivò in Italia con 50$ e il sogno di costruire auto sportive.
Iniziò a cercare tra auto usate e rottami fino a creare la Thomassima I sulla base di una 250 GT che fu persa nell’alluvione di Firenze, mentre la sua “Nembo Spider 1777 GT” sparì a Beirut per poi ricomparire qualche anno fa ad un’asta in Inghilterra. La III, che unisce l’esplosività di una Hot Whells con l’eleganza superba di una purosangue italiana, sempre su meccanica Ferrari, è considerata dagli appassionati una vera “leggenda su ruote”.
Non manca la sezione dedicata al cinema con una lunga parete tappezzata di foto di attori e artisti con le loro scattanti due porte e un cinema in cui sono proiettati gli spezzoni più celebri delle Ferrari su pellicola.
Enrico Gussoni
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