Formula 1

Published on Novembre 13th, 2013 | by Bruno Brida

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Al GP degli Usa va in scena la Formula 1 degli scontenti

Uno scorcio della spettacolare pista di Austin (Texas).

Uno scorcio della spettacolare pista di Austin (Texas).

Quella che venerdì si presenterà sulla pista di Austin per le prime prove libere per il GP degli Usa sarà una Formula 1 davvero strana, che potrebbe dare un senso ad una gara che ha ormai poco da dire per il campionato, a parte consolidare la classifica generale.

Innanzitutto sarà il Gran Premio degli scontenti, dei precari, di gente alla ricerca di un posto di lavoro per il 2014. Pensate a Sergio Perez, che riteneva di essere intoccabile, ed invece è stato improvvisamente “messo in liquidazione” dalla McLaren che l’anno prossimo lo sostituirà con Kevin Magnussen. Il danese (classe 1992) non ha alle spalle sponsor munifici ma sembra ricco di talento (almeno per quanto si è visto in F. Renault 3.5) ed è più gestibile dell’irruento e spocchioso messicano.

Futuro incerto anche per Nico Hulkenberg che lascia senza troppi rimpianti la Sauber (che gli deve pagare ancora qualche stipendio) e dichiara, forse per esorcizzare la situazione, che se per un anno «dovessi stare lontano dalla F1, non sarebbe un dramma».

Per rimanere in Sauber, posto ad altissimo rischio quello del giovanissimo Esteban Gutierrez che probabilmente dovrà cederlo al russo Sergey Sirotkin che vanta già un record: quello dell’ottenimento della superlicenza a tempi record. Non certo a forza di risultati sportivi, bensì sulla forza persuasiva di tanti, tanti soldi.

Con le valigie pronte anche Charles Pic e Giedo Van der Garde, con la Caterham pronta a vendere i loro volanti ai migliori offerenti … caso mai arrivassero. Sogni agitati anche per Valtteri Bottas: nonostante una stagione d’esordio tutto sommato positiva, la Williams deve ancora decidere se confermarlo. Anche perché la Williams ha perso Pastor Maldionado (prossima guida Lotus?) e con lui la sponsorizzazione dell’azienda petrolifera statale venezuelana PDVSA .

Da vedere ad Austin la prestazione di Felipe Massa, dopo la formalizzazione del passaggio alla Williams. Il brasiliano parla già da leader del team di Sir Frank e quindi bisognerà vedere quanto si spenderà, in Texas e poi in Brasile, per difendere i colori della Ferrari, da cui si sente tradito, dopo tante stagioni di militanza in rosso.

La Ferrari … già. Ad Austin è già arrivato Fernando Alonso, ma, nonostante tutte le dichiarazioni rassicuranti (tipo quella di Luca Montezemolo che afferma che proprio la presenza dello spagnolo negli Usa è la dimostrazione del suo attaccamento alla squadra), non è certo di scendere in pista: i dolori alla schiena sono ancora forti e permane lo stato di vertigine.

Tenendo conto che anche l’altro ferrarista “in pectore”, Kimi Raikkonen, non disputerà le ultime due gare della stagione con la Lotus per dolori alla schiena, vien da chiedersi cosa succederà fisicamente ai due nel corso del 2014. L’Inail è stata allertata?

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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