Formula 1

Published on Ottobre 21st, 2013 | by redazione

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21 ottobre 1990: la vendetta del brasiliano

Ayrton Senna ed Alain Prost si guardano minacciosi dopo l'incidente.

Ayrton Senna ed Alain Prost subito dopo l’incidente.

Il 21 ottobre del 1990, a Suzuka, si consumò la vendetta, covata per un anno intero, di Ayrton Senna ai danni di Alain Prost.

Tutto ebbe inizio al GP del Giappone del 1989 quando i due militavano alla McLaren ed erano entrambi in lotta per il titolo mondiale.

Prost si presentò a Suzuka con un vantaggio di 16 punti sul rivale, che poteva sperare di ribaltare il risultato solo vincendo le ultime due della stagione.

I due realizzarono i due migliori tempi. Al via Prost scattò meglio del compagno di squadra, sopravanzandolo e prendendo la testa della corsa. Il francese conquistò inizialmente un buon margine su Senna, rimanendo in prima posizione anche dopo il cambio gomme, ma poi il brasiliano cominciò a rimontare, portandosi a ridosso del rivale.

Al 46º giro Senna attaccò Prost alla chicane del triangolo: i due vennero a contatto e finirono nella via di fuga. Prost, ormai sicuro di aver vinto il mondiale, scese dalla vettura, ma Senna rimase all’interno dell’abitacolo e, grazie all’aiuto dei commissari di percorso, riuscì a ripartire, portandosi in testa.

La vettura del brasiliano era però danneggiata e Senna dovette rientrare ai box per sostituire il musetto, cedendo la prima posizione ad Alessandro Nannini; il pilota italiano non poté però resistere alla rimonta del brasiliano, che nel corso del 51º passaggio lo superò, tagliando poi per primo il traguardo.

Subito dopo la gara, tuttavia, Senna fu squalificato per aver tratto vantaggio dalla spinta dei commissari, rientrando in pista dalla via di fuga della chicane e non percorrendo la chicane medesima, consegnando di fatto il titolo mondiale ad Alain Prost. La vittoria del GP del Giappone 1989 fu invece assegnata a Nannini, secondo sul traguardo. Ayrton Senna non digerì mai la squalifica che ritenne pilotata dal presidente Fia, il transalpino Jean-Marie Balestre, per far vincere il connazionale.

21 ottobre 1990, GP del Giappon. Senna e Prost, nel frattempo passato alla Ferrari, sono ancora in prima fila e sono ancora una volta entrambi lanciati verso la conquista del titolo.  Prost parte bene dal lato pulito della pista, superando il brasiliano. Arrivato alla prima curva, Senna mantiene la traiettoria interna, incurante della presenza del francese; i due finiscono per toccarsi, con la McLaren che tampona la Ferrari, spedendola nella via di fuga. Ritiro per entrambi.

La manovra di Senna desterà grandissime polemiche, riaccendendo la rivalità tra il brasiliano e Prost, ma la Federazione internazionale, contrariamente a quanto fatto l’anno precedente, non sanzionerà nessuno dei due piloti, considerando l’accaduto come un incidente di gara. Il ritiro di Prost dà a Senna la certezza matematica della conquista del titolo iridato. Per la cronaca, la gara sarà vinta da Nelson Piquet (Benetton Ford).

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