Published on Settembre 17th, 2013 | by Massimo Campi
0Formula 1: vite in coppia
Alonso e Raikkonen, coppia di campioni mondiali, coppia di piedi pesanti, uomini vincenti, ognuno con il proprio, forte, carattere. Non sarà certamente vita facile per Stefano Domenicali, una scelta così forte ha tantissime potenzialità ma anche altissimi rischi e la storia del motorsport è piena di esempi, molti negativi ma anche positivi di due piloti in un’unica squadra.
La Ferrari è stata la prima ad avere due campioni del mondo nello stesso anno, il 1953 con Alberto Ascari, il giovane e Nino Farina, il vecchio; ma nella storia del cavallino rampante ci sono state altre situazioni con grandi piloti che hanno dovuto condividere lo stesso box. Nel 1958, annata di grandi drammi, ma anche di grandi risultati, c’erano Mike Hawthorn e Phil Hill. Il primo vinse il mondiale, poi si ritirò dalle gare, il secondo lo vincerà in seguito. Poi per anni si è scelto di avere un primo ed un secondo pilota, spesso con ruoli ben definiti, o piloti a gettone, fino al 1990 con la coppia Nigel Mansell ed Alain Prost. Il francese era già campione del mondo, in fuga dalla McLaren dopo avere subito Ayrton Senna, il secondo riuscirà in seguito a coronare il suo sogno mondiale, ma la convivenza tra i due porterà al disfacimento di tutta la squadra.
Sicuramente la migliore coppia di campioni che si è vista a Maranello è stata quella di Jody Scheckter e Gilles Villeneuve che ha portato al titolo mondiale del 1979. I rimanenti titoli sono stati quelli dell’era Schumacher, ma le spalle del kaiser tedesco sono sempre state coperte da bravi e veloci piloti, Barrichello e Massa, ma senza le sue potenzialità sia come pilota che come carisma.
Le coppie forti hanno spesso avuto problemi anche fuori dai confini di Maranello, è il caso di Nelson Piquet e Nigell Mansell, il dream team Williams del 1986, la cui rivalità portò al fortunoso titolo mondiale di Prost alla McLaren. Ma la coppia più esplosiva è stata sicuramente quella tra Alain Prost ed Ayrton Senna alla McLaren. Solo l’elevatissimo livello della vettura ha potuto fare la differenza con tutto il resto della F.1, ma tra i due fuoriclasse è stata guerra senza esclusione di colpi, sia in pista che fuori, un rivalità che ha portato alla collisione volontaria tra i due a Suzuka nel 1989, con relativo reclamo ufficiale all’interno della squadra e squalifica del brasiliano.
Nella storia della F.1 ci sono anche stati esempi positivi. A metà degli anni ‘50 Alfred Neubauer fece correre con sue frecce d’argento Manuel Fangio e Stirling Moss. Tra i due ci fu sempre rispetto e grande armonia e la Mercedes colse due titoli mondiali e tanti risultati fino alla sfortunata Le Mans del ’55, dove decise di smettere con le corse.
Graham Hill non poteva soffrire il giovane Jackie Stewart quando erano assieme alla BRM e scappò alla Lotus, dove trovò il più forte pilota del momento, Jim Clark, con cui fece una coppia idilliaca. Anche lo scozzese Stewart trovò poi il suo partner ideale in Francoise Cevert quando si ritrovarono assieme alla Tyrrell.
Ed infine anche il “professor” Prost, il più abile stratega politico, si seppe inchinare a Niki Lauda ai tempi della McLaren, ma era ancora giovane ed irruento. Dall’austriaco imparò tutte le tattiche di gara e quelle politiche per ottenere i massimi risultati che mise poi in pratica vincendo i suoi quattro titoli mondiali.