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domenica 13 Luglio 2025

Ferrari tra rosso corsa e giallo Modena

Immagini ©Massimo Campi – Raul Zacchè/Actualfoto

Le Mans, domenica 15 giugno 2025, da pochi secondi sono passate le 16 quando la Ferrari 499P pilotata da Robert Kubica passa da vincitrice sotto la bandiera a scacchi del direttore di gara della maratona della Sarthe. È una vittoria storica, una vittoria targata Ferrari, la terza in tre anni, ma la vettura con il numero 83 non è una vettura ufficiale ma quella della AF Corse, colorata di giallo e non di rosso come abitualmente per le vetture di Maranello.

È la seconda volta che una Ferrari non ufficiale vince la gara francese: proprio 60 anni fa è stata la 250LM della North American Racing Team di Masten Gregory e Jochen Rindt a scrivere il nome in testa alla classifica, ma è la prima volta che una vettura made in Maranello vince a Le Mans senza essere colorata del classico rossa corsa, ma di giallo.

Già il giallo, quel colore scelto da Antonello Coletta per il terzo prototipo del cavallino, la vettura di appoggio alle due ufficiali, verniciata praticamente in negativo rispetto alle altre due che sono invece verniciate con il tradizionale rosso e le fasce gialle.

Ma di Ferrari gialle ce ne sono state nella storia: anche quel colore rappresenta la fabbrica. Il simbolico cavallino rampante si staglia su uno scudo colorato di giallo, il colore di Modena, la patria della vecchia scuderia voluta dal Drake che aveva sede nella città emiliana in via Trento Trieste prima di trasferirsi a Maranello.

Molti prototipi Ferrari, tra gli anni ’50 e ’70 correvano nelle mani di piloti e scuderie private, tra queste c’era l’Ecurie Francorchamps, la scuderia belga fondata da Jacques Swaters che era nota per le sue Ferrari verniciate di giallo, il colore distintivo del team. Swaters era l’importatore Ferrari per il Belgio ed era molto legato alla casa di Maranello. Le vetture della Ecurie Francorchamps hanno corso in diverse competizioni, tra cui la 24 Ore di Le Mans, la 24 Ore di Spa e alcune Gran Premi di Formula 1. Ferrari 500 F2, 250LM, 512M, sempre con la livrea gialla, sono state tra le protagoniste di alcune competizioni e tra i piloti che hanno corso con le vetture della scuderia belga ci sono stati anche Jacky Ickx e Jean Blaton.

Una tra le più famose Ferrari gialle è stata anche quella della Scuderia Montjuich. Tra i clienti sportivi della Ferrari c’era anche il gentleman driver spagnolo Josè Juncadella che acquista per la stagione 1970 la 512S con il telaio n°1002 e la fa dipingere di giallo e rosso, i colori della sua Escuderia Montjuich, per la 24 Ore di Le Mans. Un incidente mette presto fine all’avventura spagnola, e per il 1970 l’unico risultato di valore rimane un secondo posto nella 1000 km di Parigi a Monthlery.

Nell’inverno successivo la 512 viene aggiornata con le specifiche M dalla fabbrica e Juncadella la riporta alla 24 di Le Mans Le Mans 1971 ingaggiando Nino Vaccarella come secondo pilota. Il preside siciliano in quella stagione è un pilota ufficiale dell’Alfa Romeo, ma i prototipi di tre litri della casa di Arese non vengono fatti correre alla maratona della Sarthe e Vaccarella accetta di buon grado il sedile della 512M gialla.

A Le Mans 1971 le protagoniste sono le Porsche 917, ma la Ferrari 512M della Montjuic con il siciliano alla guida mantiene con facilità le posizioni di testa della gara, preceduta dalle tre Porsche di Siffert, Rodriguez ed Elford che comandano le danze. Dopo qualche ora iniziano i guai per le Porsche, mentre la condotta di gara della Ferrari gialla è all’insegna della prudenza, con regolari soste ai box per i rifornimenti ogni ora. La gialla Ferrari è quarta quando le Porsche in testa di Siffert e Elford sono costrette ai box e in testa c’è la 917 di Rodriguez.

Il colpo di scena arriva alla 11° ora, anche Rodriguez è fermo e Vaccarella si ritrova in testa alla 24 Ore di Le Mans mentre ai box i meccanici segnalano la posizione al siciliano facendo salti di gioia. Dopo un’ora la Ferrari è ancora prima con un giro di vantaggio sulla Porsche 917 della Martini, pilotata da Marko-Van Lennep. Sulla 512M sale Josè Juncadella, tutto sembra filare liscio, ma alla 13° ora la gialla 512M si ferma a 300 metri dal traguardo con un semiasse spezzato. Finisce così il sogno di vittoria per la gialla Ferrari 512M spagnola che continua a correre nella stagione 1971 dove conquista un nuovo podio al Tour de France e toccherà aspettare ben 54 anni per vedere finalmente una Ferrari gialla sul gradino più alto del podio a Le Mans.

Massimo Campi
Massimo Campihttp://www.motoremotion.it/
Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.

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