Sera di giovedì 10 maggio 1965: inizia ufficialmente la storia della Formula 875 Monza, la piccola formula addestrativa voluta da Luigi Bertett, presidente dell’ACI Milano e da Romolo Tavoni, direttore sportivo dell’Autodromo di Monza ed ex segretario personale di Enzo Ferrari.
La storia delle “petarelle”, come venivano soprannominate le piccole Formula 875 Monza, ha inizio nel 1964 e continuerà sino al 1984, anche se il vero inizio della storia del Trofeo Cadetti è la stagione 1965.
Nel 1964 vengono consegnate le prime monoposto ed i futuri piloti effettuano solo una serie di prove di allenamento per imparare i primi rudimenti della guida sportiva. Le gare iniziano nel 1965 e, nel primo anno di vita, la serie viene sostenuta dalla casa petrolifera Shell, che fornisce i premi e buoni benzina per i migliori classificati.
Nel 1966 subentrerà l’AGIP ed il campionato verrà denominato “Trofeo Cadetti AGIP”, un sodalizio che continuerà ininterrottamente per tutta la storia della Formula Monza. La bandiera della prima gara ufficiale del Trofeo Cadetti sventola la sera del 10 maggio 1965. Due batterie di qualificazione per accedere alla gara finale che vede la vittoria di Maurizio Montagnani. Lo schieramento di partenza delle batterie di qualificazione veniva deciso mediante estrazione a sorte per non favorire nessun concorrente, un’usanza durata per tutta la storia della Formula Monza. Solo la fortuna poteva aiutare i più forti che, nel caso di partenza dalle retrovie, dovevano lottare duramente e sudarsi l’accesso in finale. In seguito, con l’aumento del numero dei partecipanti, dopo le prime gare della stagione, le prime file degli schieramenti delle batterie di eliminazione venivano riservate ai piloti meglio piazzati in classifica generale del campionato. Per capire meglio cosa significasse arrivare in finale, bisogna scorrere il numero degli iscritti: in alcune gare della seconda metà degli anni ‘70, c’erano oltre 110 piloti alla partenza delle quattro batterie di qualificazione, una media di 28 piloti, scatenati, al via.
Sono passati 60 anni da quella data del 10 maggio ma ancora oggi i piloti, meccanici, costruttori ed i tanti appassionati della F.Monza e delle monoposto derivate: Formula Panda e FIRE, si sono ritrovati in un evento disputato dall’Autodromo di Monza, organizzato dalla Scuderia Salvati di Milano.
Sotto l’area dell’ex museo verranno esposte alcune monoposto che hanno corso nelle varie categorie accompagnate da una mostra sulla storia del Trofeo Cadetti attraverso pannelli dedicati con immagini e locandine d’epoca. Oltre alle monoposto di quel periodo anche accessori, documenti e immagini, grazie alla collaborazione con il Museo Verri, la Consonni Tuning e una serie di collezionisti che hanno portato le vetture a Monza.
Sabato 12 aprile si sono ritrovati sotto l’ex Museo e nella Sala Stampa dell’Autodromo tanti personaggi che hanno voluto ricordare questa categoria, una vera scuola di formazione per il motorsport di quegli anni.
Dopo il saluto introduttivo del Presidente di Autodromo Nazionale Monza, Giuseppe Redaelli, coordinati dai giornalisti, autori e fotografi: Ugo Vicenzi e Massimo Campi si sono alternati ai microfoni personaggi come Arnaldo Bernacchini – celebre navigatore, pilota, organizzatore – Adriano Salvati, fratello di Giovanni e presidente della Scuderia Salvati.
Protagonisti anche gli ex dipendenti di Autodromo Nazionale Monza: Simonetta Fossati, segreteria e factotum del Trofeo Cadetti, che ha ricordato la figura di Romolo Tavoni, direttore di pista di Monza dal 1964 al 1992 e ideatore della Formula Monza, Marco Tremolada, già responsabile dell’ufficio pista, che venne impiegato come “modello” per il lancio della vettura, vestendosi da pilota, e Daniele Galbiati, a lungo all’ufficio sportivo e successivamente direttore di gara.
Romeo “Meo” Maestri, campione 1979 con la Melesi e nipote dell’ingegner Nicola Romeo, Pippo Bianchi, pilota simbolo della Formula Monza, Peo Consonni, già campione italiano di F2000, che hanno tutti iniziato a correre con le “pettarelle”.
Marcello Corsini, oggi responsabile tecnico di Dallara, ha ricordato l’attività di costruttore della sua famiglia e la figura di Sandro Corsini, pilota drammaticamente scomparso al volante di una sua vettura durante una gara a Magione.
Massimo Pollini, meccanico, progettista, costruttore, race engineer e oggi uno dei più quotati restauratori mondiali di monoposto storiche ha ricordato l’importanza formativa della Formula Monza, come anche Emilio Redaelli, a lungo responsabile delle attività agonistiche del gruppo Volkswagen che ha iniziato con le piccole formuline fino ad arrivare ai vertici come team manager.
La Formula Monza era diventata ben presto una realtà, anche se si chiamava ancora Formula 875, nome derivato dalla cifra che indicava le 875.000 Lire necessarie per entrare in possesso della monoposto. Il prezzo per l’acquisto delle vetture aumenterà con la grande inflazione della lira degli anni ‘70, ma i costi rimasero sempre contenuti e decisamente inferiori rispetto alle altre monoposto da corsa. Per fare un esempio, alla fine degli ‘70 una stagione vincente con una Formula Monza poteva costare attorno ai 4-5 milioni contro gli oltre 100 milioni di lire richiesti per fare una stagione mediocre in Formula 3.
Nelle prime 18 stagioni, la Formula 875 Monza ha avuto un successo importante, dove riuscivano ad emergere solamente i migliori del lotto. Questa piccola monoposto addestrativa, che aveva inizialmente un costo di sole 875.000 lire, è stata creata attorno al bicilindrico della Fiat 500 Giardiniera. Nel 1983 nasce la nuova Formula Panda con il quattro cilindri che equipaggiava la utilitaria Fiat- In seguito, nel 1988 il propulsore di 903 cc viene sostituito dal più moderno Fiat FIRE di 1.000 cc.
Le varie vetture del Trofeo Cadetti hanno avuto il pregio di gettare le basi per creare una piccola ma importante scuola di piloti, costruttori, preparatori, meccanici, team manager, scuderie sportive e addetti ai vari servizi della pista. Alcuni di loro, crescendo, hanno dimostrato negli anni il valore formativo della categoria scrivendo pagine, alcune molto importanti, nella storia del motorsport.
Arnaldo Bernacchini, Michele Alboreto, Lella Lombardi, Piercarlo Ghinzani, Alberto Colombo, Artico “Tato” Sandonà (Tatuus), Giovanni Salvati, Giorgio Francia, Luciano Pavesi, Franco Fraquelli, Peo Consonni, Guido Forti, Paolo Guerci, Massimo Pollini, Lucio Vergani, Max Papis, Fabrizio Barbazza, Giovanni Lavaggi, sono solo alcuni esempi di personaggi che hanno la loro importante carriera nel motorsport con la Formula 875 Monza.
Lo scopo iniziale di Luigi Bertett e Romolo Tavoni era quello di realizzare una categoria addestrativa e formativa per i giovani piloti, un obbiettivo raggiunto ed ampiamente confermato dai risultati ottenuti.