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giovedì 15 Maggio 2025

F1 Miami: Piastri cala il poker!

Di Carlo Baffi

L’australiano sigla la terza vittoria di fila, quarta stagionale ed allunga nel mondiale al volante di una McLaren stratosferica che con Norris secondo, centra una meritata doppietta. Terzo Russell costante e grintoso sulla Mercedes. La Ferrari delude ancora. Chiude in 7^ ed 8^ posizione rispettivamente con Leclerc ed Hamilton polemici via radio.

E’ trascorso un anno dal Gran Premio di Miami 2024. Allora la McLaren s’impose con Lando Norris e da li in avanti fu in crescita continua fino a diventare il team dominante del Circus che ha detronizzato una Red Bull tenuta ancora in piedi da un super Verstappen. Gli oltre 30” che dividono Oscar Piastri da George Russell terzo, sintetizzano il quadro del Campionato, almeno in questa prima parte. Sul futuro potrebbe pendere la spada di Damocle delle nuove direttive della Federazione sulla flessibilità delle ali anteriori. Qualcuno sostiene che potrebbero ridurre i vantaggi del team papaya, ma siamo nel campo delle ipotesi. Per ora lo strapotere è inossidabile.

Il candidato – Ormai non ci sono più dubbi che Piastri, 24 anni, alla sua terza stagione nella massima serie, sia il diretto pretendente alla corona iridata del quattro volte Re Max Verstappen. Anche in Florida è stato abilissimo ad affrontare a viso aperto il coriaceo oranje ed ad averne la meglio. Forte del suo glaciale temperamento e consapevole di contare su una vettura perfetta, ha agguantato “Mad Max” e per un giro e mezzo l’ha minacciato non cadendo in alcun tranello per poi sferrare il colpo del ko; a riprova di una classe innata. Dopodichè ha dato il via alla sua marcia trionfale. Meno fortunata la gara del compagno Lando Norris, che sfoggiava un casco psichedelico da discoteca. Vincitore della Sprint e secondo in Q3, allo spegnimento delle luci, Lando cercava di insidiare l’eterno rivale e come da copione finiva fuori in Curva 2 perdendo posizioni infilato pure da Piastri, Antonelli & C. Per l’inglese la gara era compromessa, ma ha reagito e mentre Oscar scappava è risalito riportandosi negli scarichi di Verstappen secondo. Nell’ennesima bagarre, i suoi primi assalti sono stati vani e solo alla tornata 19 è riuscito ad avere la meglio e salire alle spalle del capofila. Non pago, Norris ha continuato a spingere accorciando in parte il gap, ma alla fine ha dovuto accontentarsi del piazzamento d’onore. Singolare la sua osservazione ai microfoni dell’inviata di Sky, dove traspare una certa verve polemica in merito alle battaglie con Verstappen:” Con Max o fai un incidente, o non lo passi, a meno che non fai una manovra così perfetta che lui non può reagire.” Praticamente quanto ha fatto Piastri. E’ risaputo che Lando sia in una fase complicata della carriera, dove s’è ritrovato accanto un fuoriclasse in piena ascesa. La classifica vede infatti Oscar leader con 131 punti contro i 115 di Norris e Verstappen più distante a 99. Ad oggi pare il difficile che il britannico possa riprendersi la leadership nel team.

Emozioni! – Diciamolo, quando nella schermata della Sprint Qualyfing è comparso il nome di Andrea Kimi Antonelli in cima alla classifica dei tempi, con la bandiera scacchi già sventolata, abbiamo provato una gioia particolare. Era dal 2009 che un pilota italiano non firmava una pole in F.1; era il 29 di agosto, la pista era quella mitica di Spa in Belgio e l’eroe era Giancarlo Fisichella sulla Force India. Da quel giorno c’è stato un lunghissimo digiuno rotto venerdì scorso dal 18enne rookie della Mercedes che ha percorso un giro monstre su una pista complicata che vedeva per la prima volta. Certo, non si trattava delle qualifiche vere e proprie, ma la vettura davanti a tutti era la numero 12. Purtroppo la garetta, preceduta da un violento acquazzone, avrebbe lasciato il bolognese con l’amaro in bocca. Accompagnato fuori pista da Piastri al via e vittima di unsafe di release di Verstappen poi, è finito dietro terminando 7°. Deluso, ma non demotivato, Antonelli è andato in qualifica portando la sua W16E in terza posizione, a riprova di come riesca a resettare subito la mente. Scattato con le medie, è stato abilissimo a sfruttare il confronto tra Norris e Piastri inserendosi alle spalle del poleman Verstappen. Contro il ritorno dei due papaya boys non ha potuto fare granché e la scarsa resa delle Pirelli hard l’hanno relegato sesto, per la quarta volta in top ten e davanti ai ferraristi che non sono riusciti ad acchiapparlo. E’ andata meglio a George Russell (4° nella Sprint) che dalla 5^ casella della griglia e con le dure, è risalito sfruttando al meglio una Virtual Safety Car fino a chiudere terzo alle spalle delle McLaren. Per il britannico è il quarto podio in 6 G.P. e gli va riconosciuto il gran merito di non aver mai consentito al famelico Verstappen di entrare in zona DRS senza strapazzare le gomme. La classifica vede George quarto a sole 6 lunghezze dal Campione del Mondo in carica. Eloquente il suo commento a fine corsa sui primi due:” Quando fa freddo vincono di 10”, col caldo di 30”, sono imprendibili. L’unico modo per raggiungerli sarebbe quello che la Fia gli togliesse qualcosa, ma va loro riconosciuto il merito di aver fatto un gran lavoro.”

Il fattore Max – Il grande Enzo Ferrari sosteneva che un pilota perde un secondo a giro ad ogni figlio che gli nasce. Ebbene è stato prontamente smentito da Verstappen, che fresco padre di una bimba avuta da Kelly Piquet, s’è inventato una pole delle sue (l43^ in carriera) beffando Norris di appena 65 millesimi. Una magia con cui ha riscattato la garetta dov’era finito 17° complice il penalty di 10” provocato dall’ennesimo problema la pit-stop coi meccanici pasticcioni. Allo start Max ha mantenuto la testa finchè non è spuntato nei suoi specchietti Piastri che l’ha impallinato e successivamente ha dovuto piegarsi a Norris. Comunque non ha mollato e con il mezzo che si ritrova, ha cercato in tutti i modi di andare a podio. Le ha provate tutte, anche con la delazione indicando una presunta infrazione di Russell (che lo precedeva) in regime di bandiere gialle. E’ finito 4° a 40” da Piastri, di più non poteva fare. Tutto oro che cola per il suo team che può sorridere per il punto racimolato da Yuki Tsunoda sulla seconda RB21. A fine gara, il team anglo-austriaco ha sporto reclamo contro Russell dando seguito alla spiata di Max che però è stato respinto.

Dubbio atroce – Quello di Miami era il 6° G.P. e la Ferrari non solo non è cresciuta, ma s’è ritrovata pure una Williams davanti, quella di Albon. D’accordo la monoposto inglese è cresciuta parecchio e non è più la Cenerentola del recente passato, ma non parliamo di un top-team che dispone di un budget stratosferico. Al di là del terzo posto rimediato da Lewis Hamilton nella Sprint-Race grazie all’intuizione di montare anticipatamente le soft (l’asfalto si stava rapidamente asciugando), la SF-25 ha palesato ancora una volta le difficoltà in qualifica che poi si sono ripercosse in gara. Le Rosse partendo 8^ e 12^ si son ridotte a lottare con Albon e Sainz e nel finale c’è poi stato l’animato siparietto radiofonico tra Charles Leclerc, Lewis Hamilton ed il box. L’inglese con le medie, puntava a riprendere Antonelli (sesto) ed ha chiesto più volte che Leclerc (con le hard) gli cedesse la posizione. Una decisione delicata, assunta dal pit-wall con un certo ritardo che ha spazientito il britannico. Una volta davanti però, Sir Lewis non riusciva ad avvicinare più tanto la Mercedes del bolognese e Leclerc lo sollecitava ad aumentare il ritmo per non beccarsi l’aria sporca. Era il preludio ad un nuovo avvicendamento non gradito dall’eptacampione. Così quando s’è sentito di dire che Sainz era dietro ad 1”4, ha chiesto ironicamente:” Devo lasciare passare anche lui.” Una stilettata (l’ennesima) condita da uno humour d’oltre Manica, sicuramente dettata dalla frustrazione per i risultati sotto le attese. Polemica alla quale Leclerc ha risposto nel dopo la gara e scuro in volto:” di certe situazioni è meglio parlarne fra noi.” Circa la vettura il monegasco ha ribadito che non c’è più niente da tirar fuori. Contrariamente secondo il Team Principal Frederic Vasseur, parla di prestazioni simili a Mercedes e Red Bull, aggiungendo che si può ancora estrarre potenziale. Ed in merito agli aggiornamenti tanto auspicati dal monegasco, il manager transalpino ritiene prioritario trovare il miglior compromesso dalla SF-25. Hamilton ha parlato di una gara difficile rimarcando il tempo perduto nello swap. Insomma un fine settimana da incubo per il Cavallino, cominciato con Leclerc a muro mentre si schierava in griglia per la Sprint. Se Charles ammetteva l’errore, va precisato che il team lo aveva spedito in pista sotto il diluvio con le intermedie anziché le full wet. Il terzo posto di Hamilton aveva un po’ illuso ed il suo mancato passaggio in Q3, ha riportato i ferraristi coi piedi per terra. L’ottava piazza di Leclerc lasciava poche speranze, tanto che Vasseur sperava in una nuova corsa bagnata: una variabile che poteva rimescolare le carte. Invece i meteorologi hanno toppato clamorosamente e sull’asciutto, la Rossa del Principino s’è presa 57” dal vincitore. La crisi è conclamata e purtroppo in molti iniziano a chiedersi fino a quando i tecnici di Maranello continueranno a puntare sulla SF-25 investendo ancora energie e parte del budget. Ciò a fronte dell’imminente rivoluzione targata 2026. Un interrogativo impensabile per una Ferrari che s’era presentata al via del mondiale con grandi ambizioni. Un interrogativo dietro il quale aleggia lo spettro di un nuovo fallimento progettuale. Imola incombe e subito dopo ci saranno Monte Carlo e Barcellona, dove entreranno in vigore le nuove regole che vieteranno l’uso di materiali troppo flessibili sulle ali anteriori. Insomma questo mese di maggio si annuncia davvero cruciale per il Cavallino.

Da sogno – Con la 5^ piazza di Alexander Albon, scattato 7° e la 9^ di Carlos Sainz partito 6° ed autore di un coriaceo corpo a corpo con Leclerc prima e di un assalto ad Hamilton poi, la Williams-Mercedes lascia Miami con punti pesantissimi che la issano quinta tra i costruttori a quota 37, dietro alla Ferrari (94). La FW47 non è affatto un fuoco di paglia e può davvero lottare per un posto a centro gruppo.

 

Ordine d’arrivo:
1° – Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 57 giri
2° – Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 4″630
3° – George Russell (Mercedes) – 37″644
4° – Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 39″956
5° – Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 48″067
6° – Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) – 55″502
7° – Charles Leclerc (Ferrari) – 57″036
8° – Lewis Hamilton (Ferrari) – 1’00″186
9° – Carlos Sainz (Williams-Mercedes) – 1’00″577
10° – Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) – 1’14″434
11° – Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) – 1’14″602
12° – Esteban Ocon (Haas-Ferrari) – 1’22″006
13° – Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 1’30″445
14° – Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) – 1 giro
15° – Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 1 giro
16° – Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 1 giro

Ritirati:
Liam Lawson (Racing Bulls-Honda)
Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari)
Oliver Bearman (Haas-Ferrari)
Jack Doohan (Alpine-Renault)

Classifica Piloti:
1° Piastri 131 – 2° Norris 115 – 3° Verstappen 99 – 4° Russell 93 – 5° Leclerc 53 – 6° Antonelli 48 – 7° Hamilton 41 – 8° Albon 30 – 9° Ocon, Stroll 14 – 11° Tsunoda 9 – 12° Gasly, Sainz 7 – 14° Hulkenberg, Bearman 6 – 16° Hadjar 5

Classifica Costruttori:
1^ McLaren-Mercedes 246 – 2^ Mercedes 141 – 3^ Red Bull-Honda 105 – 4^ Ferrari 94 – 5^ Williams-Mercedes 37 – 6^ Haas-Ferrari 20 – 7^ Aston Martin-Mercedes 14 – 8^ Racing Bulls-Honda 8 – 9^ Alpine-Renault 7 – 10^ Sauber-Ferrari 6

Immagini Press RedBull-Ferrari-McLaren

 

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