Oscar Piastri, con una grinta da leone e un talento cristallino, riporta l’Australia sul tetto del mondo della Formula 1. La sua vittoria nel Gran Premio dell’Arabia Saudita non è solo un trionfo, ma un’eco che risuona nella storia dell’automobilismo australiano. Terzo sigillo in appena cinque gare disputate quest’anno: un dominio che lo proietta, meritatamente, in cima alla classifica Piloti.
Un’attesa lunga quindici anni, un’era intera da quel Gran Premio del Giappone 2010, quando un altro grande australiano, il suo attuale manager Mark Webber, lasciò il circuito da leader del campionato. Oggi, il testimone è passato, e nelle mani di Piastri brilla la fiamma di una nuova speranza, di un’ambizione irrefrenabile.
E la McLaren? Un ruggito di gioia arancio che squarcia il cielo di Jeddah. Sono la terza scuderia a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro di questo Gran Premio, dopo i plurivincitori della Red Bull e la Mercedes. Per il team di Woking, questo è il quarto trionfo di una stagione esaltante, il numero 193 di una storia gloriosa che continua a scrivere pagine indimenticabili.
Terzo podio della stagione per Max Verstappen (Red Bull), sempre fra i primi tre in questo Gran Premio (due volte primo, tre volte secondo) e terzo podio su questo circuito per Charles Leclerc (Ferrari), che si è piazzato una volta secondo e due volte consecutive terzo.
Immagini Press Pirelli