Di Carlo Baffi
Cambio della guardia a Milton Keynes. E’ stato ufficializzato l’avvicendamento tra Liam Lawson e Yuki Tsunoda, che dalla Racing Bulls viene promosso al fianco di Verstappen.
Le indiscrezioni cominciate a circolare dall’Australia si sono concretizzate dopo la Cina. Nel prossimo G.P. del Giappone, a fianco del Campione in carica Max Verstappen ci sarà il nippon Tsunoda, il cui volante sarà ereditato dal retrocesso Lawson. Dopo soli due round, il 23enne neozelandese paga un inizio di stagione da incubo. A Melbourne non passa la Q1 e si schianta in gara. A Shanghai parte 20° nella Sprint Race in cui chiude 14°, non va oltre la Q1 e si piazza 12° la domenica. Numeri impietosi che condannerebbero chiunque, ma facciamo attenzione.
Precedenti – Partiamo dal 2024 quando Lawson sostituì alla Racing Bulls un Daniel Ricciardo ormai sul viale del tramonto. Col team faentino, Liam disputò le ultime sei gare, portando sempre il mezzo al traguardo e approdando per due volte nella top ten: per la precisione i primi punti li ottenne all’esordio sull’impegnativo tracciato di Austin. Un inizio niente male, tanto da indurre i vertici Red Bull a promuovere la matricola in prima squadra visto che Sergio Perez era prossimo all’uscita per scarso rendimento. Una scelta che deluse le grandi aspettative di Tsunoda, che al suo quarto anno a Faenza scalpitava per salire di grado. Peccato che la fiducia verso il rookie sia durata un battito di ciglia.
Martiri – Da tempo il secondo sedile della Red Bull scotta parecchio e continua a mietere vittime. Prima di Lawson sono cadute le teste di Ricciardo (quando era ancora in auge), Albon e Perez. Le ragioni non sono dovute solo alla politica impietosa di Chris Horner ed Helmut Marko, che concedono poco tempo ai loro piloti per affermarsi, un trend adottato anche nella filiera per quanto riguarda le categorie addestrative. Esiste anche una motivazione tecnica legata alla monoposto, che parte dal 2016, quando irruppe sulla scena il 19enne Verstappen. Non dimentichiamoci del caso di Daniil Kvyat, che alla seconda stagione in Red Bull subì la stessa sorte di Liam. Dopo 4 gare ed un 3° posto in Cina, il giovane russo con licenza italiana, fu rispedito in Toro Rosso al posto di “Mad Max”. Il caso volle che appena salito sulla RB12 l’oranje s’impose in Spagna sbalordendo tutti e successivamente ebbe modo di esprimere la sua classe cristallina. Una svolta che cambiò radicalmente le sorti del team anglo-austriaco, che da li in poi iniziò ad orbitare sempre più intorno al suo fenomeno. Aggiungiamoci la direzione tecnica di un genio come Adrian Newey ed ecco creata la perfetta macchina da guerra. Tra il 2021 ed il 2024, la Red Bull ha conquistato 4 mondiali piloti e 2 costruttori, detronizzando l’imbattibile Mercedes che dominava dal 2014. C’è però un rovescio della medaglia sempre riguardante la monoposto cucita su misura per Max e che soddisfa solo le sue esigenze di guida. Una condizione che mette in difficoltà tutti quelli che affiancano il cannibale. I problemi si erano un attenuati nel periodo in cui le creature di Newey erano vere e proprie astronavi che volavano nell’iperspazio. Perez, con tutto rispetto, pur non essendo un fuoriclasse vinse 5 G.P. e nel 2023 iniziò a covare pure sogni iridati. Era stato preso nel 2021 dopo la bocciatura di Alexander Albon, perché serviva un driver di esperienza che portasse punti pesanti in ottica costruttori. Una mossa in controtendenza ai programmi del Red Bull Junior Team che intende far emergere le giovani promesse. Perez contribuì alla causa fino al crollo psicologico dell’anno scorso, quando alla faida interna tra i “bibitari” si sommò la crisi tecnica culminata con la dipartita di Newey verso l’Aston Martin. Una tempesta perfetta che ha mandato in crisi il sistema. Grazie agli straordinari, “Super Max” si riconfermò campione, ma nella classifica a squadre la Red Bull scese al terzo posto, in quanto il messicano era evanescente. Per assurdo oggi qualcuno lo rimpiange sostenendo che rispetto a Lawson, qualche punticino lo portava.
Futuro – S’è deciso quindi di dar fiducia al 24enne giapponese che il prossimo 6 aprile debutterà nella corsa di casa. Una scelta azzeccata? Non si poteva concedere altre chances a Lawson, magari giudicandolo su piste che conosce come la stessa Suzuka ed il Bahrain? Il pilota ha ammesso di far fatica con la RB21, però non sono un po’ pochi un giorno e mezzo di test in Bahrain e due Gran Premi per ambientarsi? Il team principal Horner ha dichiarato che il cambio anticipato s’è reso necessario perché la scuderia punta ad affermarsi sul fronte piloti e su quello costruttori (visione forse un po’ ottimistica). “C’è molto da lavorare sulla vettura – ha aggiunto il manager inglese – e l’esperienza di Yuki sarà utilissima.” Al contrario Verstappen pare non abbia gradito il cambio, mettendo un “like” su un post dell’ex driver Giedo van der Garde, il quale ha tacciato di bullismo la bocciatura di Lawson. Che Max preferisca avere al suo fianco uno scudiero più malleabile? Si dice che si fosse opposto all’arrivo del navigato Carlos Sainz, poi approdato in Williams. La solidità e la grinta di Tsunoda sono note, ma non sappiamo fino a che punto sia in grado di domare al primo colpo una monoposto tanto problematica come la RB21. Inoltre dovrà gestire l’enorme carico di pressione per l’esordio davanti al suo pubblico, magari tenendo a bada la voglia di strafare. In questo inizio di stagione, Tsunoda s’è fatto valere entrando per due volte in Q3 e conquistando gli unici 3 punti della sua squadra, grazie alla sesta piazza nella Sprint Race. Sfortunata la sua gara di Shanghai; è finito 16° in quanto costretto al terzo pit-stop nel finale dovendo sostituire l’ala anteriore con la bandella danneggiata, complice un cedimento avvenuto in rettilineo. Ora Yuki ha davanti l’occasione della vita, anche se piena di insidie. C’è chi dice che abbia poco da perdere, ma è risaputo che nella vita certi treni passano una sola volta ed è bene prenderli al volo. Lawson invece dovrà scrollarsi di dosso il trauma di un taglio prematuro, dimostrando che le doti espresse lo scorso anno non erano frutto del caso. In bocca al lupo ad entrambi.
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