Nel 1935 compare la nuova vettura della Fiat, la 1500 che rappresenta una rivoluzione nella stile automobilistico. È una vettura diversa da tutta la precedente produzione, dove viene introdotta l’aerodinamica nella realizzazione delle sue forme, una rivoluzione nata negli studi fatti nella galleria del vento ed ispirati dalla Chrysler Airflow che soltanto un anno prima aveva cambiato il modo di progettare le automobili. È la pima vettura italiana che nasce da questo nuovo concetto che verrà in seguito applicato anche sulle Fiat 500 “Topolino” e 1100 “Nuova Balilla”.
Dalle forme generalmente squadrate delle vetture di produzione si passa a quelle più arrotondate con un muso ed i larghi parafanghi che fanno scivolare l’aria verso l’abitacolo e la presa d’aria per il raffreddamento che segue il disegno con le sue forma arrotondate. Sotto la carrozzeria il nuovo motore sei cilindri in linea a valvole in testa di 1.493 cc che eroga 45 cv e può spingere la vettura a 115 km/h. Innovativo anche il telaio con struttura ad X con trave centrale ed elementi stampati, senza longheroni, una soluzione che consente di contenere il peso senza compromettere la rigidità.
La Fiat 1500 è una delle vetture più avanzate nei primi anni ’30 ed è proposta nella versione berlina 4 porte senza montante, con le porte posteriori controvento e Cabriolet 2 porte sempre con porte controvento. Come altra particolarità è l’assenza dell’apertura esterna del bagagliaio: accessibile solo reclinando il sedile posteriore.
La 1500 “audacemente aerodinamica” ha un costo di 21.000 lire e rappresenta un esempio per la produzione degli anni ’30: la berlina più moderna di quel periodo nella fascia medio-alta. Dalle fabbriche torinesi oltre alla berlina escono anche degli autotelai che vengono vestiti dai vari carrozzieri come richiesto dai clienti più facoltosi.
Alla fine del 1938 arriva la Fiat 1500B con poche le modifiche rispetto alla prima serie, tra cui la più importante è il potenziamento dei freni e poco dopo, nel 1940 arriva la versione “C” con il frontale ridisegnato e ispirato alla Fiat 2800. Poi il secondo conflitto mondiale, la produzione della berlina torinese viene interrotta per fare spazio alle produzioni belliche, ma la 1500C rinasce con l’arrivo della pace e resterà in produzione fino al 1948 quado arriva la 1500D con il motore potenziato a 47 cv ed una velocità massima di 120 km/h. L’ultima versione è la 1500E de 1949 che rimarrà in produzione per alcuni mesi fino all’arrivo della nuova Fiat 1400 la prima Fiat di nuova progettazione del dopoguerra.
Immagini ©Massimo Campi