La Lancia D24 è stata la regina delle corse su strada tra il 1953 ed il 1954, vincendo tutte le gare più importanti di quel periodo. Negli anni ’50 la casa torinese vuole fare un salto di qualità e come veicolo pubblicitario sceglie l’attività sportiva con le gare a ruote coperte, le più importanti dell’epoca. Ai vertici della azienda torinese nel dopo guerra c’è Gianni Lancia che introduce sul mercato l’Aurelia e la versione sportiva coupè B20, da cui viene realizzata una prima vettura da competizione.
Nel 1953 nasce il Campionato Mondiale Marche e Gianni Lancia dà l’incarico a Vittorio Jano di realizzare una barchetta sport. Partendo dalla base Aurelia B20 nasce la Lancia D20 con il motore V6 di 2,4 litri, ma serve una nuova vettura per competere con Ferrari, Aston Martin e Jaguar. Nasce la D23 spider, sempre sulla base della D20 e destinata a fare da vettura sperimentale per la futura D24 che debutta alla 1000 Km del Nurburgring 1953. Il 30 agosto 1953, sulle colline dell’Eifel le due nuove D24 sono affidate a Juan Manuel Fangio/Felice Bonetto e Piero Taruffi/Robert Manzon, ma dopo avere segnato i migliori tempi in prova ed in gara le barchette torinesi sono costrette al ritiro.
Esteticamente la D24 assomiglia alla D23, ma sotto la carrozzeria la meccanica è quasi completamente nuova, il nuovo motore progettato da Ettore Zaccone Mina, è sempre un V6 a 60° di 3.284 cc con doppio albero a camme in testa. È alimentato da tre carburatori Weber 46 DCF3 doppio corpo verticali ed ha la doppia accensione ed alla fine del 1955 la cilindrata verrà aumentata a 3,7 litri. La linea della D24 è disegnata da Pininfarina e la spider torinese è considerata tra le più belle vetture da corsa del periodo.
La prima grande affermazione internazionale della Lancia D24 sarà alla Carrera Panamericana nel novembre 1953 con Juan Manuel Fangio seguito dalla gemella di Piero Taruffi. Unica nota stonata l’uscita di strada in cui perde la vita Felice Bonetto con la terza vettura in gara.
La stagione 1954 inizia con il secondo posto a Sebring per la barchetta di Luigi Valenzano/Porfirio Rubirosa. Piero Taruffi/Carlo Luoni sono prini al giro di Sicilia, ma la seconda grande affermazione internazionale arriva alla 1000 Miglia con Alberto Ascari che vince davanti alla Ferrari di Vittorio Marzotto. A fine maggio tocca a Piero Taruffi portare alla vittoria la vettura alla Targa Florio, ed il mese successivo Villoresi e Castellotti conquistano i primi due posti al GP di Porto. Eugenio Castellotti conquista gli ultimi successi in alcune gare in salita, ma con la stagione 1954 finisce la storia della Squadra Corse Lancia. Tutto il materiale della Formula 1 verrà destinato alla Ferrari, mentre le vetture sport non verranno mai più impiegate in gara e quelle rimaste finiranno con gli anni nei musei.