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domenica 16 Febbraio 2025

“QUESTIONE DI LOOK” – CORPORATE IMAGE A 360° PER IL LOOK DELL’HONDA

 

Affrontiamo il tema del look nelle immagini e le parole di uno dei più esperti creatori di grafiche racing

Puntata n.5 – Immagini e disegni di Paolo D’ALESSIO

Non sempre la richiesta dei team o degli sponsor si limita allo sviluppo del corporate image o allo studio di una nuova grafica da corsa. Quello del motorsport è un mondo in continua mutazione, dove bisogna reagire in tempo reale alle più disparate richieste dei clienti, anche quando queste esulano dai progetti “tradizionali”. Tutto però si complica quando neppure il cliente sa cosa esattamente vuole.

“E’ il caso dell’Honda Trophy, realizzato nel 1997 su esplicita richiesta di Hirotoshi Honda, figlio del fondatore del celebre marchio nipponico. In vista del nuovo millennio la Honda vuole un simbolo, da adoperare nelle manifestazioni di carattere sportivo e culturale. Ma non sa cosa. Dopo una snervante trattativa, durata quasi un anno, vengono prodotte una serie di proposte: lo stile piace, ma non rispettano la policy aziendale.

Occorre recarsi in Giappone, per calarsi nella sua filosofia, nel suo mode d’essere. Interminabili riunioni che si concretizzano in un concetto ermetico e di dubbia interpretazione: l’Honda Trophy deve avere lo stesso impatto di un carciofo acerbo, che lega i denti e non passa inosservato. Meglio che niente. Tra tutte le idee elaborate viene scelta una forma che incarna lo spirito dell’azienda e ingloba la complessità della meccanica, il concetto di velocità e l’eccellenza della manifattura. Unica concessione al marchio Honda, la lettera “H”, in oro, argento e bronzo, presente sul fusto della scultura che andrà ai primi tre classificati delle varie competizioni della Casa nipponica. Lettera che sarà fonte di lunga trattativa tra designer e cliente: nel 1998 l’Honda Trophy va regolarmente in produzione ma, prima di riceve il campione dell’oggetto in questione, che di solito spetta al progettista, dovrà trascorrere più di un anno. Il tempo necessario ai vertici della Casa nipponica per stabilire il valore del progetto. Alla fine il fatto di avere ricevuto la versione con la lettera “H” in oro è stato il miglior apprezzamento per il lavoro svolto. Un attestato di fiducia, che ha il sapore di una vittoria”.

Massimo Campi
Massimo Campihttp://www.motoremotion.it/
Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.

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